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Finproject Versalis

Tutti i prossimi passi di Eni su petrolio, gas, rinnovabili e Versalis

L'articolo di Michelangelo Colombo

Eni investirà 33 miliardi di euro nel quadriennio 2019-2022 (32 miliardi nel precedente piano). 8 miliardi solo nel 2019. E stima una crescita della produzione del 3,5% l’anno fino al 2025, in aumento rispetto alle precedenti previsioni che vedevano una crescita del 3%, grazie al ramp-up e all’avvio di nuovi progetti, che contribuiranno per circa 660.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2022, e alle attività di espansione dei campi esistenti che contribuiranno per 290.000 barili di olio equivalente al giorno sempre entro il 2022.

E’ quello che emerge dai dati 2018 comunicati oggi da Eni con le prossime mosse del gruppo guidato dall’ad, Claudio Descalzi. Ecco tutti i dettagli.

I DATI ENI IN SINTESI

Nell’arco del piano saranno realizzati 18 importanti avvii di produzione. Eni sarà operatore del 77% circa della produzione complessiva. Nell’esplorazione, il colosso oil prevede di spendere nel periodo 3,5 miliardi con l’obiettivo di scoprire 2,5 miliardi di barili di nuove risorse a un costo unitario inferiore a 2 dollari, perforando circa 40 pozzi l’anno. I progetti di sviluppo raggiungeranno un breakeven a un prezzo di 25 dollari al barile. Nel piano è previsto un free cash flow cumulato di 22 miliardi di euro per l’upstream.

GLI OBIETTIVI DI ENI

Altro obiettivo ambizioso: zero emissioni nel settore upstream al 2030. “La decarbonizzazione”, ha commentato l’ad, Claudio Descalzi, “è una priorità strategica per il nostro consiglio”. Il gruppo ha significativamente migliorato il proprio portafoglio così come dimostrato dai risultati 2018 e nei prossimi quattro anni, ha continuato Descalzi, “continueremo a perseguire il nostro modello distintivo di crescita sostenibile combinata a una rigorosa disciplina finanziaria, migliorando ulteriormente la nostra cash neutrality prevista a 50 dollari al barile a fine piano”.

LA PROSPETTIVA E GLI UTILI

Sempre entro la fine del piano, il management si aspetta che l’utile operativo per il mid-downstream salga a 2 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai livelli del 2018. Il gruppo vede per il mid-downstream un free cash flow 2019-2022 di 5 miliardi. “Grazie all’acquisizione del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati Arabi Uniti, un impianto top-class a livello mondiale, abbiamo rafforzato il nostro business della raffinazione. Quest’acquisizione”, ha ricordato il ceo, “ci ha consentito di aumentare la nostra capacità globale di raffinazione del 35% e del 40% nel 2023, portando il breakeven del margine di raffinazione a 1,5 dollari al barile”. Mentre nella chimica, “contiamo di rafforzare il business e di essere maggiormente resilienti, facendo leva sulla differenziazione del portafoglio per aumentare i nostri margini”, ha aggiunto Descalzi.

ECCO BRANI DEL COMUNICATO STAMPA DI ENI

Upstream

Nell’esplorazione, driver fondamentale della crescita di valore per l’azienda, Eni prevede di spendere nel periodo 2019-2022 circa €3,5 miliardi con l’obiettivo di scoprire 2,5 miliardi di barili di nuove risorse a un costo unitario inferiore a $2 perforando circa 40 pozzi all’anno in un’estensione totale di oltre 460.000 km2.

La produzione di idrocarburi è prevista in crescita del 3,5% all’anno nel periodo 2019- 2022, grazie al ramp-up e all’avvio di nuovi progetti che contribuiranno per circa 660.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2022 e alle attività di espansione dei campi esistenti che contribuiranno per circa 290.000 barili di olio equivalente al giorno entro il 2022.

Nel periodo del Piano saranno realizzati 18 importanti avvii di produzione. Eni, inoltre, sarà operatore di circa il 77% della produzione complessiva.

La crescita della produzione di idrocarburi sarà sostenuta dal potenziale delle nuove aree, che contribuiranno alla diversificazione geografica di Eni:
 Medio Oriente, con le sue numerose opportunità sia in termini di velocità di messa in produzione, sia di potenziali risorse;
 Norvegia, grazie alla creazione di Vår Energi che rappresenta una solida piattaforma di produzione di lungo periodo;
 Messico, dove la produzione nell’Area1 sarà avviata nel corso del 2019, con un fast-track di sviluppo tra i più alti dell’industria petrolifera mondiale.

Queste tre aree daranno un contributo di circa 260.000 barili di olio equivalente al giorno entro il 2022.

Il successo della strategia di esplorazione e l’ampio portafoglio di nuovi progetti convenzionali, insieme con una rigorosa disciplina finanziaria, consentiranno di generare un free cash flow cumulato di €22 miliardi nel periodo 2019-2022.

Gas and Power

Gas & Power crescerà grazie al consolidamento del suo modello integrato e ottimizzato, attraverso le seguenti azioni:

 Aumento delle sinergie con tutti i business e una più profonda integrazione con le attività upstream valorizzando la quota di gas equity;

 Sviluppo accelerato del portafoglio GNL che raggiungerà i 14 milioni di tonnellate per anno di volumi contrattualizzati nel 2022 e 16 milioni entro il
2025;

 Crescita nel settore retail in Europa, che prevede il raggiungimento di circa 12 milioni di clienti al 2022, in aumento di circa il 26% rispetto al 2018.

Queste azioni consentiranno al business di continuare a crescere nel futuro, conseguendo un EBIT di €700 milioni nel 2022, di cui il 70% proveniente dal settore retail. Il Free Cash Flow cumulato del quadriennio sarà pari €2,3 miliardi di euro.

Refining & Marketing e Versalis

Eni punta a rafforzare il business del Refining & Marketing, puntando a raddoppiare i risultati del 2018 facendo leva su:

 Ottimizzazione della raffinazione principalmente grazie al riavvio dell’impianto EST entro metà del 2019;

 Attività di green refinery; grazie all’avvio dell’impianto di Gela e alla seconda fase di quello di Venezia la capacità green refinery di Eni raggiungerà 1 milione di tonnellate all’anno;

 Aumento della capacità di raffinazione del 40% entro la fine del 2023, grazie all’acquisizione del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati Arabi Uniti;

 Marketing: aumento al 25% della quota di mercato in Italia, grazie al crescente contributo derivante dai prodotti premium e dai prodotti verdi; aumento delle vendite in Germania e Francia.

Queste azioni consentiranno a R&M di realizzare un Free Cash Flow di €2,6 miliardi nell’arco del Piano.

Versalis continuerà a focalizzarsi sulla resilienza del business, al fine di raggiungere un EBIT di oltre €270 milioni entro la fine del Piano.

Energy Solutions

Eni prevede di completare 60 progetti tra brownfield e greenfield per un totale di oltre 1,6 GW di capacità rinnovabile entro il 2022, investendo €1,4 miliardi, e fino a 5 GW entro il 2025. Energy Solutions sarà in grado di produrre un cash flow stabile nel lungo periodo con un Unlevered IRR (tasso interno di rendimento al netto dell’effetto leva finanziaria) variabile tra l’8 e il 12%. Inoltre, un ulteriore vantaggio sarà quello che si ricaverà sulle attività upstream, in particolare sui costi operativi, che si ridurranno grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili per le esigenze di autoconsumo, in sostituzione del gas, che potrà così essere venduto.

Decarbonizzazione

Eni conferma il suo profondo impegno nel ridurre la propria impronta carbonica fissando l’obiettivo ambizioso di eliminare entro il 2030 le emissioni nette dirette delle attività upstream con riferimento alla propria quota equity di produzione.

Questo obiettivo sarà raggiunto grazie all’ulteriore aumento dell’efficienza operativa così da minimizzare l’emissione di CO2, e compensando le emissioni residuali upstream attraverso vasti progetti di forestazione. Altre azioni riguarderanno l’aumento della quota di gas nel portafoglio Eni, la crescita del business dei biocarburanti, un sempre maggiore uso di fonti rinnovabili e l’utilizzo di un approccio circolare per massimizzare l’impiego di rifiuti come materie prime e allungare la durata dei siti industriali. Un ruolo chiave in questo processo verso un modello più sostenibile sarà giocato dall’impiego di nuove tecnologie.

Strategia finanziaria e remunerazione degli azionisti

Eni continuerà a perseguire il suo modello di crescita sostenibile combinata a una rigorosa disciplina finanziaria e a un impegno alla remunerazione progressiva degli azionisti.

Il piano di investimenti quadriennale, focalizzato su progetti ad alto valore e rapido rendimento, prevede investimenti di circa €33 miliardi al 2022. Il piano di investimenti per l’upstream, che rappresenta il 77% del CAPEX totale, è ben diversificato in termini geografici grazie agli sviluppi in Medio Oriente, Norvegia e Messico. Eni, con il rafforzamento del proprio portafoglio di progetti long term/long plateau, ha incrementato ulteriormente la crescita oltre il periodo di Piano, portando il tasso di crescita della produzione al 3,5% fino al 2025, in aumento rispetto alle passate previsioni che vedevano una crescita del 3%.

Al fine di rafforzare il processo di decarbonizzazione della società, Eni prevede di investire circa €3 miliardi che verranno impiegati principalmente per progetti di efficienza energetica, abbattimento del flaring, economia circolare e fonti rinnovabili.

Il programma di investimenti di Eni è di alto valore e resiliente anche in uno scenario difficile. L’attuale portafoglio di progetti upstream in esecuzione è più profittevole di prima, con una riduzione del prezzo di breakeven a $25 al barile e un IRR totale di circa il 22%. Inoltre, il portafoglio di progetti di Eni rimane competitivo e con rendimenti stabili anche in presenza di scenari low carbon.

Assumendo lo scenario stabile del 2019, vale a dire con prezzo del Brent costante a $62 al barile e un prezzo del gas simile a quello del 2018, Eni avrà una generazione di cassa in forte crescita per i prossimi quattro anni. In particolare, nel 2019 il flusso di cassa operativo (CFFO) crescerà di circa €1 miliardo rispetto al 2018, con un’ulteriore crescita di €2,6 miliardi nel 2022 grazie al solido contributo di tutti i business.

Eni prevede un miglioramento della neutralità di cassa (cash neutrality) post dividendo, che passerà da $55 al barile nel 2019 a $50 a fine Piano, e che sarà in grado di sostenere la politica di remunerazione degli azionisti progressiva che, per il 2019, vedrà il dividendo in crescita del 3,6% a €0,86 per azione.

Inoltre, Eni prevede l’avvio di un programma di buyback quadriennale per un ammontare iniziale di €400 milioni nel 2019 e, per il periodo 2020-2022 assumendo un leverage stabilmente inferiore al 20%, un ammontare annuo di €400 milioni in scenario di Brent a $60-65 o di €800 milioni con un prezzo del Brent superiore a $65 al barile.

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