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Enel

Tutte le scintille in Brasile fra Enel e Iberdrola (che sbrocca)

Tensione continua in Brasile fra Enel e Iberdrola che si contendono Eletropaulo. Le fibrillazioni sono tali che Iberdrola sta sbroccando, notano alcuni osservatori dopo le ultime sortite a sorpresa del gruppo spagnolo. Ecco novità, approfondimenti e commenti sulla partita che si sta giocando in Brasile per il controllo della società di distribuzione di energia. AVANTI…

Tensione continua in Brasile fra Enel e Iberdrola che si contendono Eletropaulo. Le fibrillazioni sono tali che Iberdrola sta sbroccando, notano alcuni osservatori dopo le ultime sortite a sorpresa del gruppo spagnolo. Ecco novità, approfondimenti e commenti sulla partita che si sta giocando in Brasile per il controllo della società di distribuzione di energia.

AVANTI CON I RILANCI

Siamo alla lotta con rilanci per Eletropaulo, la società di distribuzione brasiliana al centro di una sfida tra il gruppo elettrico italiano Enel e lo spagnolo Iberdrola. I due contendenti ieri hanno migliorato i termini delle rispettive offerte, ma a surriscaldare i toni della contesa finanziaria e industriale si sono aggiunti anche accesi scambi di accuse dal sapore anche politico. Il motivo dell’ultimo scontro? La mossa di Iberdrola di chiedere all’Unione europea di verificare le mosse di Enel. Ma andiamo con ordine.

LA MOSSA ITALIANA

Il primo rilancio della giornata è partito dal gruppo capitanato dall’amministratore delegato Francesco Starace, che ha migliorato i termini dell’Opa per l’acquisto dell’intero capitale di Eletropaulo lanciata lo scorso 17 aprile: l’offerta sale da 28,0 a 32,0 reais brasiliani per azione e l’investimento complessivo atteso ammonta quindi fino ad un massimo di circa 5,4 miliardi di reais brasiliani, pari a circa 1,3 miliardi di euro al cambio corrente.

LA CONTROMOSSA SPAGNOLA

E’ stata poi la volta di Iberdrola, che tramite la controllata brasiliana Neoenergia ha risposto portando il prezzo della propria offerta a 32,10 reais dai precedenti 29,4 reais. Ma Enel non è rimasta a guardare e a distanza di qualche ora si è rifatta sentire, portando l’asticella della propria opa da 32,0 a 32,2 reais per azione.

GLI IMPORTI DEI DUE CONTENDENTI

La cifra che il gruppo italiano mette sul piatto ammonta complessivamente a 1,6 miliardi, perché Enel si è impegnata anche a sottoscrivere successivamente all’Opa un aumento di capitale della stessa Eletropaulo, per almeno 1,5 miliardi di reais brasiliani, equivalenti a circa 355 milioni di euro, sia nel caso in cui la propria offerta prevalga sulle altre sia nell’eventualità in cui nessuna delle offerte lanciate su Eletropaulo abbia esito positivo: una mossa annunciata già nei giorni scorsi, ma che si è concretizzata dopo la decisione del cda di Eletropaulo di annullare l’aumento di capitale in corso, un’operazione che avrebbe svantaggiato l’offerta italiana rispetto a quella spagnala.

LA SORTITA BIZZARRA

Ma c’è stata un’altra sortita inattesa del gruppo spagnolo a surriscaldare il clima della partita energetica in Brasile. Iberdrola si è mossa infatti in direzione di Bruxelles, sede del governo europeo, lamentando il mancato rispetto delle regole della concorrenza perché l’Enel approfitterebbe del suo status di gruppo a controllo statale per ottenere un vantaggio nella guerra di offerte sull’operatore brasiliano. Ecco alcuni dei passaggi della lettera indirizzata alla Commissione Ue: «Enel non sta rispettando le regole della concorrenza tra società private e sta approfittando della sua condizione di società pubblica italiana per cercare di influenzare il consiglio della società che gestisce il processo di acquisizione, e il regolatore brasiliano, intimidendo i concorrenti nell’offerta con dichiarazioni a mezzo stampa completamente scorrette. In queste dichiarazioni l’azienda sta evidenziando la sua capacità finanziaria di migliorare qualsiasi offerta di operatori privati, indipendentemente dalla logica finanziaria e imprenditoriale dell’offerta, un comportamento alla portata solamente di una società pubblica che, come è noto, ha il supporto incondizionato dello Stato che è suo azionista di controllo. Da questa posizione e con questa superbia Enel sta avviando una falsa campagna informativa sia nei confronti dei media che del regolatore, guidata dal presidente di Enel Italia».

LA REPLICA DI ENEL

La Commissione Ue “non commenta” e non conferma nemmeno di aver ricevuto la lettera dell’operatore spagnolo, ma Enel replica piccata: la gara per Eletropaulo sia “nell’ottica di un processo aperto e trasparente”, chiede il gruppo italiano, sottolineando come “la mancanza di fondamento di tutte le accuse” sia “abbastanza sorprendente in un documento di questo tipo, e si concretizza in una serie di affermazioni poco chiare”.

IL COMMENTO DEL SOLE

Commenta oggi il Sole 24 Ore in un articolo firmato da Laura Serafini: “Vale la pena ricordare qualche fatto alla compagnia iberica: lo Stato italiano detiene in Enel il 23% del capitale; la definizione di posizione di “quasi monopolio” è ridicola, considerato lo spezzatino che il governo italiano fece di Enel agli inizi degli Duemila vendendo le sue centrali anche a operatori esteri. L’utility si riprese da quel colpo solo dopo l’acquisizione della spagnola Endesa. Il suo accesso “più facile” al mercato dei capitali forse dipende più dalle capacità del management che dal controllo pubblico”.

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