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TurkStream Gazprom

Russia, Turchia, Europa e Usa: la geopolitica del TurkStream

L'approfondimento di Giusy Caretto

Ieri il presidente russo Vladimir Putin e il collega turco Recep Erdogan hanno inaugurato ufficialmente, ad Istanbul, il tratto offshore del TurkStream. Il gasdotto, che porterà attraverso il Mar Nero il combustibile russo direttamente in Turchia, è quasi pronto.

Ma Ankara è solo un ponte tra la Russia e l’occidente: l’altro ramo, ancora da costruire, attraverserà il territorio turco fino al confine occidentale, per far arrivare il gas verso i Paesi del sud e sud-est dell’Europa. Anche in questo caso Mosca utilizza le sue riserve energetiche come strumento di geopolitica: il prolungamento, e gli altri eventuali accordi per i rifornimenti, porteranno il Vecchio Continente a dipendere ancor di più dalla Russia. Cosa, ovviamente, che cerca di scongiura Trump. Approfondiamo insieme.

IL PROGETTO

Il gasdotto, realizzato da South Stream Transport B.V. (consociata della russa Gazprom) prende avvio dalla regione russa di Krasnodar e, bypassando l’Ucraina, attraversa il Mar Nero per approdare sulle coste turche. Le linee del gasdotto, come accennavamo, saranno due e avranno una capacità ciascuna di 15,75 miliardi di metri cubi di gas. La prima farà arrivare il gas in Turchia, la seconda in Europa.

UN PROGETTO STORICO

Con l’inaugurazione del gasdotto e la stretta di mano tra il presidente russo Vladimir Putin e il collega turco Erdogan, si ufficializza la conclusione dei lavori del tratto offshore, che entrerà in funzione, presumibilmente, nel 2019 e che rappresenta per Ankara (che vuole essere hub del gas nel Mediterraneo), un progetto di portata storica.

“TurkishStream sarà pronto per essere operativo dopo i test che si terranno nel 2019. Si tratta di un progetto storico in termini di relazioni bilaterali sia di geopolitica energetica della regione, dove spendiamo grandi sforzi con i nostri amici russi”, ha affermato il presidente turco nel suo discorso inaugurale, trasmesso dall’agenzia stampa Anadolu.

UN GASDOTTO “COSTRUTTIVO”

Alle parola di Erdogan, fanno eco quelle di Vladimir Putin, che alla manifestazione ha voluto rispondere a quanti lo accusano di fare geopolitica con il gas.

“Progetti di questo tipo, e questo progetto in particolare, non sono diretti contro gli interessi di nessuno. I progetti di questo tipo hanno un carattere puramente costruttivo, mirano a sviluppare il rapporto tra gli Stati, a creare condizioni sostenibili per lo sviluppo dell’economia, per la crescita del benessere dei cittadini dei nostri paesi”, ha detto Putin, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Sputnik.

OLTRE ANKARA

La strategicità del progetto russo, però, non si ferma ad Ankara, vista solo come ponte per arrivare in Europa. Il Turkstream è il progetto ideale che, passando per la tratta sud, potrebbe portare altro gas in Europa (bypassando sempre l’Ucraina).

I piani di Putin, però, non avranno vita facile. Agli Usa il progetto non piace affatto: gli Stati Uniti, interessati a far approdare sulle coste europee il loro GNL, sono pronti a frenare l’utilizzo geopolitico del gas da parte della Russia. E sostengono, anche con questo scopo, il Tap.

L’ALTERNATIVA TAP

In costruzione, sempre sul fronte meridionale, infatti, c’è Tap, il gasdotto che dalla frontiera greco-turca attraverserà Grecia e Albania per approdare in Italia, a San Foca, in provincia di Lecce, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dall’Azerbaijan.

Il corridoio, in realtà, potrebbe comunque essere sfruttato dalla Russia, che avrebbe comunque meno potere rispetto all’utilizzo di un gasdotto di proprietà quale sarebbe il TurkStream.

CHI CERCA IL RADDOPPIO

A schierarsi a favore dei progetti russi, invece, è la Grecia, territorio già attraversato dal Tap. In occasione del vertice di Salonicco 2018, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha annunciato che la Grecia sta promuovendo attivamente l’iniziativa di realizzazione del Turkish Stream al confine greco-turco.

“Stiamo promuovendo significative prospettive a Bruxelles per l’espansione del gasdotto turco verso la Grecia”, ha affermato il primo ministro alla Tass.

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