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Prysmian

Perché Prysmian barcolla in Borsa?

Tutti i motivi del tonfo in Borsa del titolo Prysmian

Prysmian soffre in Borsa (durante il giorno ha toccato anche un meno 4%) per la quarta interruzione in meno di due anni registrata sul WesterLink, il cavo che collega Scozia e Galles.

Il titolo dunque torna sui livelli segnati a febbraio quando il calo innescato dal precedente problema era stato a due cifre.

IL GIUDIZIO DEGLI ANALISTI SU PRYSMIAN

Oggi i timori, espressi dagli analisti, da Fidentiis a Mediobanca, sono rivolti non solo agli ulteriori costi ma anche ai rischi nell’aggiudicarsi a breve Viking Link, l’interconnessione fra Regno Unito e Danimarca del valore di 1 miliardi.

TECNOLOGIA E COMMITTENTE DEL CAVO IN QUESTIONE

Le tecnologie in campo sono diverse ma c’è un committente comune, National Grid.

Equita calcola gli accantonamenti fatti finora dal gruppo italiano per i problemi tecnici emersi nel WesternLink in 95 milioni, pari al 12% del totale del contratto, e vede un ulteriore costo potenziale fino a 40 milioni per liquidare i danni.

PROBLEMI CON WESTERN LINK

Tutta colpa, dunque, dei nuovi problemi al progetto Western Link, cavo sottomarino ad alta tensione diretta tra Scozia ed Inghilterra. La società, a mercato chiuso, ha infatti informato che, a causa dell’attivazione di un sistema di protezione nel cavo Western Link che collega Scozia e Galles durante l’effettuazione dei test, il sistema è stato messo fuori servizio.

“Durante l’esecuzione di ulteriori commissioning test il sistema di protezione del collegamento si è attivato mettendo il sistema fuori servizio”, ha fatto sapere la società.

A nulla, sul mercato, sono valse le rassicurazioni: Prysmian ha infatti “prontamente avviato le attività di investigazione necessarie per verificare il problema”.

“Ulteriori informazioni verranno fornite sulla base dei risultati delle investigazioni in corso”, ha concluso.

COSA E’ WESTERN LINK

Il progetto Western Link è stato acquisito da Prysmian nel 2012 per un valore di 800 milioni da National Grid/Scottish Power ed è eseguito in collaborazione con Siemens.

La società Prysmian “sta fornendo una completa gamma di servizi chiavi in mano per il collegamento HDVC fra la Scozia e l’Inghilterra: dalla progettazione e dalla produzione all’installazione, ai test, fino alla messa in funzione”, spiega l’azienda. La posa dei cavi è stata completata con la nave posacavi Giulio Verne.

PROGETTO INNOVATIVO

Come si legge sul sito dell’azienda, il cavo utilizza la tecnologia PPL, stabilisce un record in termini di tensione (600 KV) e vanta una capacità di trasmissione attualmente senza eguali per sistemi a lungo raggio di 2200 MW.

PROGETTO STRATEGICO

L’interconnessione Western HVDC Link è strategica per l’aggiornamento dell’intero sistema di rete di trasmissione britannico, poiché il Regno Unito si sta dirigendo verso un’economia a basse emissioni di carbonio con un massiccio utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

Lo scopo principale del cavo è quello di collegare le fonti di generazione di energia rinnovabile in Scozia ai centri di consumo in Inghilterra, sebbene consenta anche un flusso bidirezionale di potenza. La scelta di un collegamento via cavo sottomarino, rispetto all’interconnessione terrestre, offre notevoli vantaggi in termini di approvazione del progetto e tempi di esecuzione.

TROPPI PROBLEMI

Vantaggi, fino ad ora, annullati. Il progetto ha presentato numerosi problemi tecnici, costati, secondo quanto riporta MF Milano-Finanza su dichiarazioni degli analisti di Equita, 95 milioni di euro o il 12% del totale progetto.

“Prima degli accantonamenti del quarto trimestre 2018 (70 milioni a giugno 2018) erano stati incorporati circa 80 milioni di danni già liquidati, mentre il cap è a 120 milioni (10% del valore complessivo del progetto per il consorzio Prysmian-Siemens)”, scrive il quotidiano economico.

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