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Petrolio

Petrolio, ecco come e perché è schizzata l’intesa Opec-Russia

L'articolo di Michelangelo Colombo

L’Opec ha annunciato un taglio da 1,2 milioni di barili di petrolio al giorno. Un ammontare superiore a quanto previsto dagli analisti, molti dei quali erano scettici sull’accordo date le pressioni dell’amministrazione americana: solo de giorni fa Trump aveva twittato che “il mondo non vuole vedere, e non ha bisogno, di prezzi petroliferi più alti”.

LA REAZIONE ALL’ACCORDO SUL PETROLIO

L’Opec rompe così l’impasse sui tagli alla produzione del petrolio, provocando una fiammata di oltre il 5% sui mercati: c’e’ l’intesa fra la Russia e l’Arabia Saudita, al costo, per quest’ultima, di scontentare Donald Trump.

LA COLLABORAZIONE OPEC-RUSSIA

La collaborazione dell’Opec con la Russia è salva. È forse il traguardo più importante raggiunto in questo vertice difficile, anzi difficilissimo, per ammissione degli stessi ministri che vi hanno preso parte: “Mai come in questa occasione Mosca è stata decisiva per giungere a una ricomposizione che in alcuni momenti era sembrata quasi impossibile”, ha commentato il Sole 24 Ore.

I RAPPORTI DI FORZA

Fra i sauditi e Mosca, di fronte a quotazioni dei greggio in fortissimo calo, ha prevalso la volontà comune di difendere lo schema in atto dal 2016. L’Opec si sobbarcherà un taglio da 800.000 barili al giorno, a partire dai 400.000 del suo principale attore, i sauditi. La Russia farà la sua parte con 228.000 barili al giorno.

LO SCENARIO

Ad aprile i delegati faranno il punto, ma è già chiaro che vi sono parecchie scappatoie: Mosca ha chiarito che ha bisogno di tempo per raggiungere l’obiettivo, e se ad aprile la situazione fosse cambiata non avrà neanche bisogno di stringere i rubinetti. Iran, Venezuela e Libia strappano un’esenzione dai tagli, dopo che la riottosità del primo a partecipare, ieri, era stata uno dei nodi irrisolti.

IL RUOLO DI MOSCA

Per la Russia si chiude una fase negoziale in cui Mosca ha messo in chiaro una posizione sempre più centrale come player del petrolio: e’ enorme il significato simbolico di un Opec che aspetta che torni il delegato di Putin prima di poter decidere.

LE PROSPETTIVE

E’ con soddisfazione che Novak può che la collaborazione nell’Opec Plus “è forte come sempre”. Per i sauditi, si chiude un negoziato sul filo, stretti fra la necessità di difendere i prezzi (e un bilancio pubblico interno stressato da anni di prezzi petroliferi bassi) e l’utilità stessa dell’organizzazione che di fatto guidano, e quella di non irritare l’alleato americano, tanto più ora che l’assassinio del giornalista saudita Jamal Khasshoggi ha esposto il principe ereditario Mohamed Bin Salman ad attacchi senza precedenti contro la casa reale.

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