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Papa Francesco in Vaticano con i vertici di Eni, Chevron, Conoco, Exxon, Bp e Blackrock. Che cosa si sono detti?

Che cosa si sa, e che cosa non si sa, del meeting a porte chiuse tra Papa Francesco e i vertici di Eni, Chevron, Conoco, Exxon, Bp e Blackrock

 

“C’è bisogno di discutere insieme – industriali, investitori, ricercatori e utenti – riguardo alla transizione e alla ricerca di alternative. La civiltà richiede energia, ma l’uso dell’energia non deve distruggere la civiltà!”. Un anno fa si era rivolto così Papa Francesco ricevendo in Sala Clementina i big delle principali compagnie petrolifere e di investimento mondiali. Una “catechesi” green, germinata dalla sua enciclica Laudato si’ sulla cura del creato, uno dei capisaldi del pontificato bergogliano.

IL BIS DELLE BIG OIL

E in questi giorni si replica. Il meeting, a porte chiuse, è tuttora avvolto nella massima riservatezza. Come fu quello 2018, che pure si concluse con un discorso pubblico di Francesco e una dichiarazione congiunta. A fare gli onori di casa, dovrebbero essere il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, Marcelo Sanchez Sorondo, e il cardinale Peter Turkson, prefetto per la promozione dello sviluppo umano integrale, il grande dicastero che si occupa, tra l’altro, anche di salvaguardia dell’ambiente, economia e finanza sostenibile.

GLI OSPITI 2019

Secondo Axios, i partecipanti all’incontro saranno probabilmente gli stessi del giugno 2018. Tra loro: Ben Van Beurden, Ceo di Royal Dutch Shell, che è stato invitato l’anno scorso ma non ha potuto partecipare; Michael Wirth, Ceo di Chevron, che non ha partecipato lo scorso anno; Barbara Novick, vice presidente e co-fondatrice di BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo; Larry Fink, Ceo di BlackRock, già presente nel 2018. Dovrebbero sedere nell’aula della Casina Pio IV nei giardini vaticani anche Ryan Lance, Ceo di ConocoPhillips; Darren Woods, Ceo di ExxonMobil, al suo secondo meeting, come presenza bis pare essere quella di Bob Dudley, Ceo di Bp. Stando alle fonti di Bloomberg, anche Eni parteciperà all’incontro, come già nel 2018.

COME FINÌ NEL 2018

Il titolo dell’appuntamento dello scorso anno era “La transizione energetica e la cura della nostra casa comuneˮ. Si concluse con una dichiarazione congiunta Vaticano e rappresentanti delle multinazionali, che sottolineava la necessità di affrontare la “crisi socio-ecologica” con “un cambiamento radicale a tutti i livelli, sia personale che collettivo” che richiede “il sostegno dei mercati, una maggiore efficienza nell’uso delle risorse esistenti, nuove tecnologie, politiche lungimiranti, una società civile istruita e nuove forme di leadership e cooperazione globale”. Uscendo dalle mura leonine, gli ospiti auspicavano un impegno con la società civile come partner nella transizione energetica, che “deve essere governata dalla cura per le persone e il loro benessere, specialmente i poveri, comprese le generazioni future”.

DI CHE SI PARLA QUEST’ANNO ALLA CASINA PIO IV

Nell’ordine del giorno 2019 – riporta Axios  – si dovrebbe discutere tra l’altro, di “transizione giusta”, ovvero di come ridurre le emissioni inquinanti assicurando allo stesso tempo che le persone nei paesi in via di sviluppo abbiano accesso all’energia e preservando il benessere economico dei lavoratori nel settore dei combustibili fossili.

TRA CONVERSIONE FRANCESCANA E FATTI

Le cinque maggiori compagnie petrolifere quotate nel mondo stanno aumentando i loro investimenti in petrolio e gas, mettendo insieme 110 miliardi di dollari di nuova produzione di combustibili fossili. Nel frattempo, si prevede che queste aziende spenderanno appena 3,6 miliardi per investimenti a basse emissioni di carbonio, come i biocarburanti e le fonti rinnovabili. È quanto emerge dal rapporto pubblicato due mesi fa da Influence Map,  organizzazione no-profit britannica che analizza l’influenza aziendale sulla politica climatica, derivata da dati e numeri dell’industria contenuti nei documenti societari.

INTANTO NEGLI USA

Un gruppo di 75 organizzazioni conservatrici ha inviato nei giorni scorsi una lettera al Congresso per esprimere la netta contrarietà a una eventuale carbon tax: una tassa sul carbonio – sostengono – aumenta il costo del riscaldamento delle case in inverno e il raffreddamento in estate. Di fatto, aumenta il costo di tutto ciò che gli americani acquistano e riduce l’effettiva paga dei lavoratori.

IN ATTESA DEL PAPA

Non è ancora chiaro se il meeting vaticano 2019 si concluderà con un saluto finale di Papa Francesco, come già lo scorso anno. Il tempo dirà se l’incontro Oltretevere avrà fornito spunti alle major dell’energia per impegni reali come Bergoglio auspica, o si esaurirà in una photo opportunity con il Vescovo di Roma.

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