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Sabotaggio Nord Stream

Perché Confindustria non si gasa per il Nord Stream 2

Con il Nord Stream 2, la Germania assumerebbe il ruolo di hub del gas europeo. E questo potrebbe influenzare anche i prezzi. Il pensiero del Gruppo tecnico energia all'interno di Confindustria

Il Nord Stream 2, il progetto che dovrebbe portare il gas russo direttamente in Germania, non piace molto a Confidustria: l’infrastruttura, infatti, potrebbe influenzare i prezzi del gas e far perdere all’Italia il suo ruolo di hub europeo che potrebbe assumere grazie alla conclusione di Tap, il corridoio Sud del gas.

IL PERCORSO DEL NORD STREAM 2

Partiamo dall’inizio, ovvero dal percorso. Il Nord Stream-2 dovrebbe affiancare quello dell’attuale Nord Stream, attraversando la Federazione russa, la Finlandia, la Svezia, la Danimarca (non ha ancora dato l’ok alla costruzione) e la Germania. Un collegamento diretto tra Mosca e Berlino, potremmo dire.

LE PERPLESSITA’ DI CONFINDUSTRIA

Ed è proprio questo collegamento diretto e il ruolo che assumerebbe la Germania dopo la realizzazione dell’infrastruttura che non è apprezzato da Confindustria, come emerso dalla riunione del Gruppo tecnico energia svoltasi lo scorso 19 novembre a Bruxelles.

“Abbiamo esposto le nostre preoccupazioni su un approccio troppo germanocentrico e in particolare sulle ripercussioni che potrebbe avere il raddoppio del gasdotto Nord Stream sui prezzi del gas italiani e in generale sul ruolo del nostro Paese come hub”, ha affermato a Quotidiano Energia il coordinatore del gruppo, Giuseppe Pasini.

TAP POTREBBE CAMBIARE LE COSE, MA CI VUOLE TEMPO

L’Italia avrebbe un ruolo di primo piano nel settore energia, e del gas in particolare, grazie alla conclusione dei lavori di Tap (approdo a San Foca), ma come si sa, i tempi di realizzazione dell’opera sono ancora lunghi (troppi blocchi ai lavori).

“Purtroppo i tempi di realizzazione di quelle opere paiono comunque più lunghi rispetto alle infrastrutture che si stanno realizzando nel Nord Europa”, ha affermato Pasini, che è convinto che l’Italia possa rimanere spiazzata, con una conseguente cristallizzazione del divario dei prezzi gas con i concorrenti tedeschi.

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