skip to Main Content

Populismo

Ilva, ecco perché si va verso la proroga del commissariamento

Le “Mille Battute di Giuseppe Sabella, direttore di Think-in, esperto di Industria 4.0 e blogger di Start Magazine, sui prossimi appuntamenti per il caso Ilva Nel pomeriggio di oggi il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, incontrerà i sindacati per far ripartire la vertenza che riguarda il futuro di Ilva. A fine giugno scade il commissariamento ma…

Nel pomeriggio di oggi il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, incontrerà i sindacati per far ripartire la vertenza che riguarda il futuro di Ilva.

A fine giugno scade il commissariamento ma ancora non vi è quell’accordo finale tra azienda, sindacati e governo che possa definitivamente chiudere l’operazione.

La base del M5S a Taranto è fortemente orientata alla chiusura dell’azienda. Beppe Grillo, sulle pagine del suo blog, ha suggerito di provare a usare dei fondi europei per riconvertire l’attuale area dell’acciaieria di Taranto.

L’alleato di governo, Matteo Salvini, a quanto pare però di chiudere Ilva non vuol sentir parlare. E meno male. Quindi, è presumibile che – nell’era di Industry 4.0 – prevalga il buon senso e si vada oltre questo spettacolo oggettivamente un po’ azzardato se si considera che l’Italia resta il secondo paese manifatturiero d’Europa.

Resta tuttavia molto difficile pensare che l’operazione possa chiudersi entro fine mese. Ecco perché l’ipotesi della proroga del commissariamento pare plausibile.

È tuttavia sconfortante pensare che, dopo aver intercettato Arcelor Mittal, il più grande player mondiale dell’acciaio, ancora ci sia questa situazione di standby che non solo non è propria di una paese che fa parte del G7 ma che non scioglie il grande enigma che prima o poi va seriamente affrontato: l’Italia, nell’era di Industry4.0, vuole rilanciare il suo manufacturing o vuole tornare ad essere un paese agricolo?

Twitter: @sabella_thinkin

Back To Top