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Gas Americano

Ecco come Trump vuole inondare di Gnl Usa l’Europa (a discapito di Russia, Qatar e Algeria)

Il gas naturale liquefatto americano alla conquista dell'Europa: nel 2025 Washington punta ad essere il principale fornitore del Vecchio Continente. Numeri, obiettivi e scenari

Nuovi venti di guerra sul fronte del gas. I protagonisti non sono, questa volta, Russia e Ucraina, ma l’Europa resta sempre il destinatario finale. A fronteggiarsi sono più attori: Usa, Russia, Qatar e Algeria.

L’America, nel 2016, con un voto del Congresso che risale al 2014, ha dato il via all’export di gas naturale liquefatto (Lng) in tutto il mondo e nel 2025 intende essere il principale fornitore di Gnl in nel Vecchio Continente.

Negli scorsi mesi il metano a stelle e strisce, trasportato su navi cisterna (viene rigassificato alla consegna) partite da Sabine Pass, il terminal al confine tra Texas e Louisiana gestito da Cheniere Energy, è approdato in Asia, in Africa e in Europa. Ed è proprio quest’ultimo continente a cui puntano gli Stati Uniti.

LE MIRE DELL’AMERICA

Donald Trump non si accontenta di poche navi: Washington vuole entrare con forza nel mercato europeo, che potrebbe rivelarsi molto redditizio.

Per ora, però, fa fatica: il gas russo sembra essere più economico e fruibile. Il gas americano viene lavorato, raffreddato per ridurre i volumi del prodotto e liquefatto per permettere lo stoccaggio e il trasporto con le navi, con costi maggiori del 20% rispetto all’export via pipeline.

I PROPOSITI PER I NUOVI ANNI

I costi maggiori, però, non sono certo un ostacolo. “Le società americane di lavorazione del gas sono sempre forte pronte a rifornire l’Europa di gas”, ha detto il presidente dell’Associazione degli Esportatori, Charlie Riedl.

Uniper, società europea del settore dell’energia con sede a Düsseldorf, in Germania, ha già un contratto per una fornitura a lungo termine con i fornitori americani e “mi aspetto che vengano firmati ulteriori contratti di fornitura”, ha affermato Riedl, la cui organizzazione rappresenta società come BP, Chevron, Exxon Mobil, Shell o Total.

PRINCIPALE FORNITORE NEL 2025?

L’obiettivo è ambizioso: nel 2025, l’America intende essere il principale fornitore europeo di gas liquefatto. E per Riedl le premesse ci sarebbero tutte, grazie “all’aumento della domanda di questa fonte e al declino dei giacimenti europei”.

GUERRA USA-RUSSIA-QATAR-ALGERIA

Nel solo 2017, secondo le statistiche BP Energy, l’Europa ha importato 423 miliardi di metri cubi (95 miliardi solo la Germania): i principali fornitori sono stati Russia, Norvegia e Paesi Bassi. Dell’intera percentuale, però, il gas naturale liquefatto importato era di 66 miliardi di metri cubi, appena il 14%. LNG americano svolge un ruolo di supporto, con un totale di 2,6 miliardi di metri cubi, numeri davvero piccoli rispetto a Qatar, Algeria, Nigeria e Norvegia.

E in America c’è abbastanza gas perché i numeri cambino: tra due anni, 100 miliardi di metri cubi di gas a stelle e strisce potrebbero essere usati per l’esportazione e nel 2025 la cifra potrebbe passare a 275 miliardi di metri cubi.

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