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Fioramonti Eni

Ecco come il grillino Fioramonti vuole trivellare Eni

Le dichiarazioni del ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti, alla Cop25, sul futuro di Eni, sullo stop al petrolio e sulla necessità di una riconversione radicale del business dell'azienda italiana 

Non solo tasse sulle merendine, ora anche idee controverse e dibattute su Eni e non solo.

Eni rappresenterà una risorsa per l’Italia solo se abbandona il petrolio. Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti non ha dubbi: Eni, secondo quanto detto dal ministro alla Cop25 di Madrid, deve riconvertire il suo business core alle energie rinnovabili e all’idrogeno, per assicurarsi un futuro e continuare a contribuire al Pil dell’Italia.

COSA HA DETTO FIORAMONTI

“L’Eni è una grande risorsa per il Paese se spinge in maniera innovativa e distruptive verso una riconversione totale di tutti gli asset produttivi. Che non continui con nessuna esplorazione. Che ci sia una moratoria”, ha detto Fioramonti, auspicando per il Cane a sei zampe anche l’avvio di “un piano davvero innovativo e radicale che possa dimostrare in che modo l’azienda possa restare un asset strategico nel Ventunesimo secolo”.

ENI: PETROLIO 1 CENTESIMO DEL SUO BUSINESS AL 2025

“Vorrei sentirmi dire che nel 2025 il petrolio sarà un centesimo nelle attività di Eni, nel 2030 saremo completamente green. Non c’è tempo”.

ECONOMIA ITALIANA A RISCHIO

Una mancata riconversione diventerebbe un problema per l’economia italiana. “Gli “stranded assets” prima o poi diventeranno un problema per tutte le grandi compagnie petrolifere”, spiega Fioramonti, “il petrolio che hanno in pancia non sarà più una risorsa, ma un costo. Quindi io mi preoccupo per l’economia italiana e per un colosso che si potrebbe trovare, di qui a 20 anni, nelle condizioni di non riuscire a sostenere il proprio debito”, dal momento che “quello del fossile è un mercato morto”.

CHI APPOGGIA

Fioramonti ha anche affermato: “Finora, che io sappia, nessuno nel governo italiano ha detto una cosa del genere. Perché si tende a dire che una grande azienda è un asset sulla base di quello che ha fatto in passato e non di quello che potrà fare in futuro”. Nonostante tutto, ha aggiunto Fioramonti: “Io spero che ci sia concordia su una rivoluzione radicale”.

TEMPI RISTRETTI

Rivoluzione che deve avvenire anche in tempi brevi: è “fondamentale – ha aggiunto il ministro – che si utilizzi questo tempo che ci resta per un cambiamento drastico. Occorre investire in modo radicale nella riconversione totale verso le rinnovabili, l’idrogeno, le nuove frontiere della decarbonizzazione”.

Qui il link all’audio delle dichiarazioni. 

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