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Eni, Snam, Saipem e non solo. Che cosa prevede il nuovo contratto dei dipendenti del settore

Tutti i dettagli sull'accordo che riguarda oltre 40 mila lavoratori, dipendenti di 34 imprese, tra cui Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil e Saras.

 

Un aumento complessivo di 120 euro per il triennio 2019-2021, pari a un incremento medio sui minimi di 90 euro diviso in tre tranche: 25 euro a ottobre 2019, 35 euro a ottobre 2020 e 30 euro a luglio 2021. E l’introduzione, per la prima volta, dell’Edr (Elemento distinto della retribuzione) suddiviso in due tranche: 15 euro da gennaio 2020 e 10 euro da gennaio 2021.

Si chiude così, dopo nove mesi di trattative, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto di lavoro del settore energetico tra Confindustria-Energia e i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil. Accordo che riguarda oltre 40 mila lavoratori, dipendenti di 34 imprese, tra cui il Gruppo Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras.

COSA DICE L’ACCORDO

L’intesa sottoscritta prevede di applicare l’accordo interconfederale sulla contrattazione, firmato il 9 marzo 2018, e che la fase di verifica degli scostamenti legati all’inflazione tenga conto degli scenari di andamento di settore garantendo i saldi salariali. L’intesa prevede, poi, che al termine della vigenza contrattuale ci si incontri per fare una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata tenendo conto però dell’andamento complessivo del settore. Sul fronte del welfare contrattuale sono previsti, inoltre, incrementi sulla previdenza complementare Fondenergia, pari a 5 euro.

ISTITUITO IN VIA SPERIMENTALE IL DELEGATO DI SITO PER LE AREE INDUSTRIALI COMPLESSE

Non solo. Per far fronte ai cambiamenti economici, produttivi e tecnologici del settore è stato rafforzato il sistema delle relazioni industriali nei due livelli contrattuali e sono stati ampliati i compiti dell’osservatorio nazionale in merito a formazione e partecipazione. Sul tema del Hse (salute, sicurezza e ambiente), è stato istituito in via sperimentale, il delegato di sito per le aree industriali complesse (Rlsa) con il compito, tra gli altri, della verifica dell’applicazione delle nuove normative e di comunicazione e dialogo con il territorio. Ciò con l’obiettivo di salvaguardare i diritti previsti dalla legislazione vigente e la promozione e il rispetto delle condizioni di salute di sicurezza anche nelle aziende in regime di appalto e subappalto. Importante la decisione di realizzare un fondo, il terzo del settore, dedicato alla solidarietà bilaterale per promuovere lo sviluppo dell’occupazione, gestire l’invecchiamento attivo dei lavoratori, ricambio occupazionale e promuovere politiche di innovazione.

SODDISFATTI I TRE SINDACATI

“Con questo contratto abbiamo voluto difendere il nostro modello contrattuale – hanno commentato in una nota congiunta Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec – tale da mettere a riparo e salvaguardare il reddito dei lavoratori. Finalmente – proseguono i tre leader sindacali – abbiamo rinnovato un contratto che favorisce i giovani lavoratori sul piano normativo e previdenziale”.

PIRANI: ACCORDO FARÀ DA APRIPISTA AGLI ALTRI RINNOVI CONTRATTUALI NEI SETTORI GAS-ACQUA ED ELETTRICITÀ

Per Pirani, “si tratta di un risultato di assoluto rispetto che farà da apripista agli altri rinnovi contrattuali nei settori Gas-acqua ed Elettricità, tuttora in fase negoziale. Speriamo – ha aggiunto – che si determini un effetto moltiplicatore utile all’intero settore industriale. Abbiamo rinnovato un contratto per il triennio 2019-2021 in tempi accettabili e riteniamo che sarà molto apprezzato dai lavoratori a cui si rivolge. E’ un’intesa perfettamente in linea con quanto previsto dall’Accordo interconfederale del 9 marzo 2018 anche in riferimento ai positivi indicatori di andamento del settore – ha ribadito Pirani -. Possiamo affermare che anche dal punto di vista normativo abbiamo ulteriormente rafforzato il ruolo del contratto nazionale basato, nel caso specifico su un modello partecipativo condiviso tra sindacato e Confindustria Energia. Siamo soddisfatti per l’epilogo positivo che oggi abbiamo determinato in ambito contrattuale, perché è compito del sindacato rinnovare presto e bene i contratti. Ora speriamo che la politica fiscale del nuovo governo preveda la detassazione degli aumenti contrattuali a partire dal nostro”. L’ipotesi di accordo stipulato sarà ora, unitariamente e immediatamente, sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.

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