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Case Green

Efficienza energetica, i numeri dell’Italia. E non solo

L’efficienza energetica ha portato risparmi per 3,5 miliardi di euro di importazioni in 10 anni Efficienza energetica: è questa la parola chiave per un futuro migliore. E a dimostrarlo sono i numeri: grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas. Gli ecobonus,…

L’efficienza energetica ha portato risparmi per 3,5 miliardi di euro di importazioni in 10 anni

Efficienza energetica: è questa la parola chiave per un futuro migliore. E a dimostrarlo sono i numeri: grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas. Gli ecobonus, dunque, funzionano, ma ancora tanto c’è da fare, anche nella Pubblica Amministrazione. Andiamo per gradi.

I numeri dell’efficienza energetica

Qualcosa si muove in Italia, in tema di efficienza. Grazie agli ecobonus, negli ultimi tre anni, sono stati attivati circa un milione di interventi, per oltre 9,5 miliardi di eurodi investimenti, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016. Lo dice il 6°Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA, presentato l’11 Luglio, a Roma alla presenza del ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia, del viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova, del presidente dell’ENEA Federico Testa e del presidente del GSE Francesco Sperandini.

bolletta energeticaSempre secondo il rapporto, al 2016 risultano effettuate 15mila diagnosi energetiche di aziende (un record a livello Europeo), e le richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della PA locale sono cresciute del 300%.

Guardando indietro negli anni, dal 2007 al 2016, con il meccanismo degli ecobonus sono stati effettuati circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali. Inoltre, sono già stati raggiunti gli obiettivi di efficienza previsti dal Piano nazionale PAEE 2011 per il periodo 2005-2016 e gli obiettivi 2011-2020, indicati nel PAEE 2014, sono stati raggiunti al 40%, con punte dell’84% nel settore residenziale, mentre trasporti e terziario (nel quale rientra la PA) sono più lontani. Grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas.

“Questi numeri dicono che stiamo facendo bene e, soprattutto, che l’efficacia degli strumenti messi in campo ha permesso di attenuare gli effetti della crisi economica. Ciò fa ben sperare nel raggiungimento dei nuovi obiettivi particolarmente impegnativi e sfidanti prospettati al 2030 dal Clean Energy Package dell’Unione Europea”, ha commentato il presidente dell’ENEA Federico Testa.“L’unica strada percorribile per raggiungere risultati importanti nell’efficienza energetica – ha concluso– è una collaborazione costante fra il mondo della ricerca, l’innovazione tecnologica e le politiche pubbliche che promuovano anche gli investimenti privati”.

Una task force per far meglio, nella PA

Se è vero che i numeri sono positivi, è anche vero che nel settore pubblico, in particolare, la scarsa conoscenza degli strumenti e delle opportunità di interventi migliorativi frenano la diffusione dell’efficienza energetica. Secondo idati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale (35% per l’energia elettrica, 4% per il gas ed il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche.

“Il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale, mentre per la PA è necessario un vero salto di qualità”, ha dichiarato il presidente dell’ENEA Federico Testa. “I consumi degli immobili della PA risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto dellaDirettiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”.

E proprio con l’obiettivo di fare meglio in tema di efficienza nella Pubblica Amministrazione che nascerà un’apposita task force operativa “PA-Obiettivo efficienza energetica”, in collaborazione con il GSE.

Si parte da Assisi

Efficienza energeticaCome spiega Enea, i primi interventi della task force saranno effettuati nel Comune di Assisi e per alcuni progetti del MIBACT, nell’ambito dell’Accordo Quadro con ENEA per il supporto tecnico-scientifico, la sicurezza sismica e la conservazione del patrimonio culturale.

Non solo: saranno presto attivati anche specifici strumenti operativi a supporto della PA con siti dedicati e consulenze degli esperti su tematiche di maggiore interesse, anche in ‘diretta’ sui social network.

“La scelta di costituire una task force dedicata all’efficienza energetica della PA centrale e periferica, lanciata da ENEA e GSE, unisce le migliori competenze pubbliche al servizio della pubblica amministrazione: si tratta di un passo decisivo nella direzione obbligata di una PA efficiente, green e vicina ai cittadini”, ha evidenziato il viceministro Bellanova. “Per fare efficienza energetica – ha aggiunto – c’è bisogno di risorse qualificate. Questo vuol dire un cospicuo potenziale di nuove posizioni lavorative e di ricollocamenti”. “Industria 4.0 ed efficienza energetica – ha concluso – devono diventare un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro in un mercato globale”.

Le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio

ENEa ha presentato anche il Rapporto sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, fotografia aggiornata degli investimenti per settore stimolati dagli ecobonus: nel periodo 2014-2016, la quota principale pari a 4,36 miliardi di euro ha riguardato la sostituzione di 1,9 milioni di serramenti, mentre 1,7 miliardi di euro sono stati destinati ad oltre 52mila interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate.

I risparmi nel triennio sono stati di circa 3.300 GWh/anno, poco più di 0,28 Mtep/anno. Nel 2016 in particolare, i risparmi hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia. Grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50%, ma con aliquote diverse dalla prima introduzione nel 1998), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, che hanno riguardato il 55% delle famiglie italiane in poco meno di 20 anni. Gli investimenti corrispondenti ammontano a 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica.

Per quanto riguarda una stima dell’impatto occupazionale, nell’ultimo quadriennio 2013-2016 gli investimenti incentivati (sia per la riqualificazione energetica che per il recupero edilizio) hanno generato complessivamente circa 270mila posti di lavoro diretti ogni anno, che arrivano a oltre 400mila considerando anche l’indotto.

Ecobonus e bonus ristrutturazione: proroga fino al 2021

La Legge di Stabilità 2017 ha previsto una proroga al 2021 degli Ecobonus al 65%  e del Bonus Ristrutturazione. 

Ecobonus 2017

Le detrazioni ecobonus sono riservate agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. L’agevolazione è del 65% dei costi sostenuti, da riscattare in 10 quote annuali di pari importo. L’ecobonus sale al 75% se l’intervento riguarda il condominio. Se poi l’intervento interesserà l’intero involucro dell’edificio, il contribuente potrà ottenere una detrazione al 70% se gli interventi avranno un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’intero edificio e al 75% se il lavoro sarà finalizzato a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva.

Gli importi massimi di detrazione Irpef, a differenza dei Bonus ristrutturazioni, differiscono in base agli interventi:

  • fino a 30.000 euro per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
  • fino a 60.000 euro per la riqualificazione di edifici esistenti, e per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (solare termico);
  • fino a 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica globale.

Anche in questo caso, per accedere all’ecobonus, è necessario essere in possesso di fattura relativa alle spese sostenute e bonifico parlante.

In caso l’intervento di riqualificazione sia globale o relativo alla coibentazione dell’ involucro e all’isolamento dell’edificio, servirà inviare all’Enea (Agenzia nazionale per l’efficienza energetica), l‘attestato di prestazione energetica, l’asseverazione, ovvero la certificazione dei produttori necessaria per caldaie, finestre e infissi; la scheda informativa con i dati identificativi del soggetto, dell’immobile e la quantificazione del risparmio energetico conseguente all’intervento.

ecobonus

Bonus Ristrutturazione 2017

Il Bonus ristrutturazione prevede una detrazione Irpef dei costi destinati agli interventi di ristrutturazione di un immobile. Le spese, secondo il provvedimento, sono detraibili al 50% dalle imposte, in 10 quote annuali dello stesso importo. È detraibile una somma massima di 96.000 euro. La detrazione scadrà il 31 dicembre 2017.

Gli interventi detraibili: manutenzione ordinaria straordinaria di impianti idraulici ed elettrici o (tra le altre cose) di canne fumarie e finestre; ristrutturazione edilizia; recupero e risanamento conservativo. Ricordiamo che è possibilie detrarre anche le spese di progettazione dei lavori. Per accedere al bonus sarà necessario essere in possesso di fattura relativa alle spese sostenute e bonifico indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati del richiedente la detrazione (che può anche essere diverso dall’ordinante), il codice fiscale del beneficiario. Non solo: sarà anche necessaria una dichiarazione di ristrutturazione da cui risulti una data di inizio lavori.

Chi può usufruire del bonus?

  • i proprietari dell’immobile su cui sono effettuati gli interventi;
  • i conduttori dell’immobile (inquilini);
  • i nudi proprietari;
  • gli usufruttuari;
  • i comodatari;
  • i familiari conviventi (purchè siano loro a sostenere le spese e risultino intestatari di bonifici e fatture).

Bonus mobili 2017

Previsto anche il 2017, il bonus per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici per le abitazioni da ristrutturare. Si ha diritto ad una detrazione Irpef del 50% dei costi sostenuti fino ad una somma massima di 10.000 euro, da ripartire in 10 rate di pari importo.
Servono, anche in questo caso, per accedere al bonus fattura e bonifico parlante e una dichiarazione di ristrutturazione, da cui risulti una data di inizio lavori.

Sismabonus

La legge di stabilità 2017 introduce il Sismabonus, ovvero una detrazione che potrà andare dal 50% all’85% dei costi sostenuti per l’adeguamento alle misure antisismiche  degli immobili che si trovano ad alto rischio di terremoto. L’importo massimo detraibile è pari a a 96.000 euro. La detrazione sarà all’85% se i lavori riguarderanno un intero condominio.

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