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Cina

Come schizzano i prezzi del petrolio per le tensioni nel Golfo di Oman dopo gli attacchi a due tanker

Balzo dei prezzi del petrolio a causa delle forti tensioni nel Golfo di Oman dopo gli attacchi a due tanker. Tutti i dettagli

Il contratto agosto del Brent si è apprezzato del 3,5% a 62 dollari al barile, mentre la consegna luglio del Wti è salita del 3% a 52,7 dollari al barile.

La petroliera norvegese Front Altair, appartenente alla compagnia Frontline, che stava trasportando 75mila tonnellate di nafta è stata attaccata questa mattina nel Golfo di Oman e, secondo quanto riferito dalle autorità marittime norvegesi, sono state segnalate tre esplosioni a bordo. Smentendo quanto annunciato dall’agenzia di informazione iraniana Irna, un portavoce di Frontline ha negato che il tanker sia stato affondato. Il personale a bordo (23 persone) è stato tratto in salvo e nessuno sarebbe rimasto ferito.

L’altra nave coinvolta dagli attacchi nelle stesse acque è la giapponese Kokua Courageous, che trasportava un carico di metanolo: secondo quanto riferito dall’armatore, il personale (21 persone) ha abbandonato la nave e il carico non ha subito danni.

“La parola sospetto non è sufficiente a descrivere quanto traspare apparentemente” da questi attacchi contro due tanker legati al Giappone “che si sono verificati mentre il primo ministro incontrava la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Già in precedenza un portavoce del ministro, aveva definito “attacchi sospetti” gli episodi avvenuti questa mattina.

L’Arabia Saudita accusa l’Iran di essere colpevole “da 40 anni di morte, distruzione e caos” nella regione. Lo ha detto il vice ministro della difesa saudita, il principe Khalid ben Salman. I commenti del vice ministro, figlio del re Salman, giungono all’indomani di un attacco missilistico degli insorti yemeniti Huthi contro l’aeroporto saudita di Abha, nel sud del paese, e nel giorno in cui sono giunte notizie di un non meglio precisato attacco marittimo a due petroliere nel Golfo dell’Oman.

Ha commentato con Radiocor l’analista Nitesh Shah: “Con l’Iran messo all’angolo, stiamo assistendo ad un aumento delle tensioni attorno allo Stretto di Hormuz, il passaggio critico attraverso cui viaggia la maggior parte del petrolio mediorientale. Con gli attacchi sospetti di ieri su due navi nello Stretto di Hormuz, il prezzo del petrolio è salito a più di 61,7 dollari al barile. L’Eia prevede che la produzione totale del cartello petrolifero dell’Opec nel 2020 sarà di 29,8 milioni di barili al giorno, di cui 18 milioni dovranno passare attraverso Hormuz, lo snodo piu’ importante al mondo, che permette il trasporto via mare del 30% del greggio e di altri liquidi”.

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