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Pandemia

Acea, che cosa dice l’authority Arera sulle bollette del Vaticano

Nel mirino di Arera sono finite le interconnessioni Italia–San Marino e Italia–Vaticano ma non solo. Tutti i dettagli della delibera che riguarda Acea Novità dall’Arera per le bollette Acea di energia elettrica del Vaticano. Nel fornire energia elettrica a Città del Vaticano e a San Marino, non vengono fatti pagare gli oneri di dispacciamento cioè…

Novità dall’Arera per le bollette Acea di energia elettrica del Vaticano.

Nel fornire energia elettrica a Città del Vaticano e a San Marino, non vengono fatti pagare gli oneri di dispacciamento cioè quella parte che si occupa di equilibrare il sistema energetico mettendolo al riparo da squilibri generati per esempio da un eccesso di domanda momentaneo sulla rete. In questo caso essendo Acea l’azienda che si occupa di distribuire l’energia elettrica a Roma ed essendo anche il gruppo che la
fornisce anche al Vaticano, l’autorità chiede ad Acea i “dati di misura dell’energia elettrica ceduta allo Stato Città del Vaticano per il tramite dei punti di interconnessione, trasmettendoli a Terna”. E di “definire il punto di esportazione relativo alla frontiera elettrica con lo Stato Città del Vaticano” che “assume rilievo ai fini dell’identificazione, da parte di Terna, del corrispondente punto di dispacciamento di esportazione relativo alla frontiera elettrica con lo Stato Città del Vaticano”. Infine viene ordinato ad Acea Energia “di porre in essere tempestivamente tutte le azioni necessarie per applicare la regolazione vigente”. Vale a dire dal 2021 gli oneri di dispacciamento dovranno applicarsi anche ad alcune interconnessioni con l’estero per le quali non è attuato il controllo degli scambi programmati.

Ecco tutti i dettagli tecnici.

CHE COSA HA DECISO ARERA

Dal 2021 gli oneri di dispacciamento dovranno applicarsi anche ad alcune interconnessioni che l’Italia ha con l’estero per le quali non è attuato il controllo degli scambi programmati. Lo ha stabilito Arera che sulla questione aveva aperto una istruttoria conoscitiva “in merito alla regolazione delle partite economiche relative all’energia elettrica destinata agli Stati interclusi nel territorio italiano” per acquisire informazioni e dati utili in merito alle modalità con cui sono gestite queste partite economiche.

NEL MIRINO DI ACEA SAN MARINO, VATICANO MA ANCHE LE ALTRE LINEE DI INTERCONNESSIONE CON L’ESTERO

Nel mirino di Arera sono finite le interconnessioni Italia–San Marino e Italia–Vaticano. Anche se, ha osservato l’Authority, esistono altre linee di interconnessione “per le quali non è attuato il controllo degli scambi programmati quali, a titolo d’esempio, Italia–Francia, tramite il collegamento SARCO tra la Sardegna e la Corsica e il collegamento SACOI tra la Sardegna, la Corsica e il Continente, e Italia –Malta” si legge nella delibera Arera.

COSA SONO GLI ONERI DI DISPACCIAMENTO

Gli oneri di dispacciamento sono quella parte di bolletta che si occupa di remunerare il riequilibrio del sistema energetico mettendolo al riparo da squilibri generati per esempio da un eccesso di domanda momentaneo sulla rete.

CRITICITÀ SULL’APPROVVIGIONAMENTO DEL VATICANO

In sostanza, si legge nel documento dell’Authority che ha chiuso l’istruttoria, sono emerse “potenziali criticità” per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’energia elettrica destinata a Città del Vaticano mentre quella destinata a San Marino non presenta problemi. Anche se, in quest’ultimo caso “restano fermi gli effetti potenzialmente derivanti dal contenzioso tuttora in essere, mosso da A.A.S.M. avverso la sentenza 29 aprile 2016, del TAR Lombardia, sez. II, n. 843, in merito all’applicazione delle componenti tariffarie CTR all’energia elettrica prelevata dalla rete di trasmissione italiana ai fini della cessione alla Repubblica di San Marino”.

LA TEMPISTICA

Per quanto riguarda i rapporti con Città del Vaticano, Arera ha ordinato ad Areti entro fine anno di “porre in essere tempestivamente tutte le azioni necessarie per disporre dei dati di misura dell’energia elettrica ceduta allo Stato Città del Vaticano per il tramite dei punti di interconnessione, trasmettendoli a Terna”. E di “definire il punto di esportazione relativo alla frontiera elettrica con lo Stato Città del Vaticano” che “assume rilievo ai fini dell’identificazione, da parte di Terna, del corrispondente punto di dispacciamento di esportazione relativo alla frontiera elettrica con lo Stato Città del Vaticano”.

COSA DOVRANNO FARE TERNA, CSEA E ACEA ENERGIA

L’Authority ha dato mandato “a Terna, alle imprese distributrici competenti e a CSEA di effettuare i ricalcoli”, mentre ad Acea Energia è stato ordinato “di porre in essere tempestivamente tutte le azioni necessarie per applicare la regolazione vigente in merito alle modalità di approvvigionamento dell’energia elettrica destinata allo Stato Città del Vaticano, dandone evidenza all’Autorità, e in particolare associare al punto di dispacciamento (…) i corrispondenti programmi di prelievo, regolando gli sbilanciamenti effettivi”.

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