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Ubi Banca Banche

Tutti i subbugli su Ubi Banca (multata da Bankitalia)

Continuano i giorni di passione per Ubi Banca stretta tra indagini giudiziarie, pressioni e multa di Bankitalia in materia di antiriciclaggio. Appuntamento all'assemblea del 12 aprile. Fatti, nomi e polemiche

 

Ancora giorni caldi per Ubi Banca: l’istituto di credito si appresta ad eleggere il nuovo consiglio d’amministrazione che sarà a capo del gruppo dopo il passaggio dal sistema duale al monistico.

Su tutto aleggia il processo in cui sono state rinviate a giudizio 29 persone tra cui l’allora consigliere delegato Victor Massiah, e la stessa Ubi in quanto persona giuridica, e i nuovi requisiti di eleggibilità varati dalla Banca centrale europea. Tra gli imputati anche chi, con tutta probabilità, continuerà a guidare il gruppo (qui).

Mentre si ha notizia di una multa da 1,2 milioni di euro contro Ubi decisa dalla Banca d’Italia in materia di antiriciclaggio.

LE NOVITA’ DAL FRONTE GIUDIZIARIO E DA QUELLO POLITICO

Intanto novità arrivano sia dal fronte giudiziario sia da quello politico: il pm di Milano ha chiesto la condanna per tutti i 14 imputati nel processo per IwBank, la banca online del gruppo Ubi che tra il 2008 e il 2014 sarebbe stata “fuori controllo”. In Parlamento, invece, continua l’offensiva del Movimento Cinque Stelle contro la passata gestione di Ubi e soprattutto contro i vecchi vertici che vogliono ricandidarsi alla guida dell’istituto. Il senatore pentastellato Elio Lannutti, dopo chiari messaggi inviati via tweet, ha ora preso vie ufficiali presentando un’interrogazione ai ministri dell’Economia e delle Finanze e della Giustizia.

LA RICHIESTA DI CONDANNA PER GLI EX VERTICI DI IWBANK

Secondo quanto racconta Il Sole, la ricostruzione degli inquirenti evidenzia come tra il 2008 e il 2014 Iwbank, la banca online del gruppo Ubi Banca, sarebbe stata “una banca fuori controllo” con 104 mila posizioni di clienti prive di verifiche adeguate. Pochi giorni fa, nel processo con rito abbreviato davanti al gup Cristina Mannocci, il pm di Milano Elio Ramondini ha chiesto la condanna a un anno e 2 mesi di carcere per ciascuno dei 14 imputati e 600 mila euro di sanzione amministrativa per la stessa IwBank, in base alla legge sulla responsabilità degli enti.

Tutti gli imputati, fra i quali l’ex ad Alessandro Prampolini e l’ex presidente Mario Cera, oggi vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Ubi, devono rispondere di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, cioè della Banca d’Italia, che sarebbe stata tenuta all’oscuro del fatto che Iwbank avrebbe operato senza rispettare le prescrizioni in materia di antiriciclaggio. Secondo la procura, invece, avrebbe dovuto comunicare tali mancanze a via Nazionale in modo da far intervenire la Vigilanza. Secondo il pm Ramondini Bankitalia avrebbe potuto così bloccare l’accensione di nuovi conti correnti come ha fatto a metà marzo con Ing Bank.

L’INTERROGAZIONE DEI CINQUESTELLE

Intanto i Cinquestelle, come si diceva, tornano all’attacco. In questi giorni è stata presentata un’interrogazione, a prima firma proprio di Lannutti, ai ministri dell’Economia e della Giustizia per sapere “se la proposta di candidare Victor Massiah alla carica di amministratore delegato di Ubi Banca sia compatibile con la normativa europea sull’onorabilità dei candidati”, “se la sistematica violazione delle norme in materia di antiriciclaggio di Ubi Banca, acclarata dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia, continui a proseguire”, “se la proposta di indicare Roberto Nicastro alla carica di vicepresidente non rappresenti una lesione dei principi di imparzialità e indipendenza previsti dal testo unico bancario”, “se non debbano proporre un aumento delle pene per i reati descritti, compresa la bancarotta, per prevenire truffe e abusi a danno di risparmiatori, utenti, soci minori e lavoratori del credito”, “se non ritengano opportuno attivare le procedure ispettive e conoscitive previste dall’ordinamento”.

L’ASSEMBLEA DEL 12 APRILE E LA NEW ENTRY NICASTRO

Dal prossimo appuntamento uscirà un nuovo vertice riunito in un solo board e con un numero di consiglieri minore, da 22 a 15. Tra questi dovrebbero essere confermati Massiah, che diventerebbe ad, e Letizia Moratti, che diventerebbe presidente dopo essere stata a capo del Consiglio di Gestione. New entry alla vicepresidenza, invece, l’ex dg Unicredit ed ex presidente del Fondo di risoluzione Roberto Nicastro. Il nuovo assetto è sostenuto dagli azionisti che detengono il 21,5% del capitale sociale dell’ex popolare fra cui Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Patto dei Mille e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

L’ASSENZA DI ASSOGESTIONI E LE PAROLE DI MORATTI

Peraltro il Comitato dei Gestori ha deciso di non presentare alcuna lista di minoranza e dunque nel prossimo board non ci sarà alcun esponente di Assogestioni. Come nota il Fatto quotidiano, che riporta le parole di Moratti – “Continueremo a lavorare con serietà indipendentemente dalle scelte che non sono state fatte dalla banca” – forse “visto che la presidente è eletta dal 20 per cento degli azionisti e l’Assogestioni conta per il 40 per cento, un bel ‘chi se ne frega’ sarebbe stato più rispettoso”.

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