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Tiscali Linkem

Soru e Costamagna agguantano Tiscali con i conti in ordine (grazie a Fastweb)

Fatti, numeri e prospettive di Tiscali dopo l'entrata in società di Amsicora (Costamagna e Trondoli)

Cambia l’assetto societario di Tiscali. L’ingresso di Amsicora in Tiscali fa ritornare Renato Soru alla testa della società sarda. Andiamo per gradi.

AMSICORA ACQUISTA IL 22,05% DI TISCALI

Tutto parte da qui. Amsicora, società di investimento italiana fondata e gestita da Claudio Costamagna (ex Cdp), Alberto Trondoli (ex Metroweb), Manilo Marocco e partecipata anche da altri investitori privati, ha acquisito una partecipazione del 22,059% in Tiscali, “con l’obiettivo di sostenere l’attuazione del piano di rilancio predisposto dalla società”.

Amsicora ha acquisito la sua quota di partecipazione da Ict holding Ltd, con un contratto per rilevare il 20,79% del capitale sociale (intera partecipazione), e da Sova disciplined equity fund Spc (da cui ha acquisito una partecipazione circa dell’1,269%). I soci russi dunque hanno venduto le quote alla società di Costamagna e Trondoli.

OPERAZIONE FINALIZZATA ENTRO FINE MAGGIO

Il perfezionamento dell’acquisto delle partecipazioni è subordinato all’avverarsi di talune condizioni sospensive e si prevede che avvenga entro la fine di maggio 2019.

UN NUOVO BOARD

Nonostante tutto debba essere finalizzato, Tiscali ha cambiato già la governance: i nuovi soci e il fondatore Renato Soru, titolare di una partecipazione pari al 7,94% del capitale sociale dell’azienda, si legge in una nota, “porteranno la loro esperienza nel settore finanziario e delle telecomunicazioni a servizio dell’interesse della società e dei suoi azionisti”.

Soru andrà a ricoprire le carica di presidente e amministratore delegato ad interim di Tiscali. Soru dovrà convocare la nuova assemblea per ridisegnare il board di questa società.

INDIRIZZO UNITARIO

Soru e Costamagna sottoscriveranno un patto parasociale con l’obiettivo di garantire a un indirizzo unitario all’organizzazione e alla gestione di Tiscali.

SORU E L’ATTACCAMENTO A TISCALI

L’operazione e (sopratutto) il grande ritorno di Soru alla guida della società non stupiscono più di tanto.

Tiscali è stata fondata nel 1998 e quotata a piazza Affari nel 1999 da Renato Soru, che lascia il timone della società di telecomunicazione nel 2004, con l’inizio dell’esperienza come presidente della Regione Sardegna.

Nel 2009, Soru rientra in azienda e prova a risollevare i conti della società che aveva un indebitamento di 640 milioni. Soru resta in Tiscali fino al 2016, l’anno successivo all’entrata nel capitale sociale di Aria, grazie a cui i proprietari russi Ict e Sova hanno portato nella società Riccardo Ruggiero.

Soru resta azionista, mentre ha ricoperto la carica di europarlamentare e affrontato un processo (che lo vede uscire assolto) per false comunicazioni sociali.

A giugno 2018 Ruggiero lascia l’azienda, mentre Tiscali festeggia il deal con Fastweb con la vendita delle frequenze utili per il 5G che. Come sottolinea il Sole 24 Ore, ha in sostanza permesso a Tiscali di sopravvivere.

I NUMERI DI TISCALI (GRAZIE A FASTWEB)

Tiscali ha chiuso il 2018 con un risultato netto positivo per euro 83,2 milioni, grazie alla plusvalenza netta di circa 130 milioni di euro derivante dal deal con Fastweb, in forte miglioramento rispetto al dato positivo del 2017 pari a euro 0,8 milioni a sua volta influenzato da una plusvalenza straordinaria di oltre 40 milioni di euro.

I ricavi si sono attestati a 172,8 milioni di euro, in riduzione del 16,8% rispetto all’esercizio 2017. Scende anche l’EBITDA, a euro 20,5 milioni, in riduzione del 29,5%.

IL DEAL CON FASTWEB

A far andare in territorio positivo i conti di Tiscali, dunque, è stato il deal con Fastweb, finalizzato ad ottobre 2018.

Fastweb ha acquisito la licenza detenuta da Aria (controllata di Tiscali) per 40 Mhz nella banda 3.5 Ghz e il ramo di azienda Fixed Wireless Access (FWA) di Tiscali.

Tiscali, invece, ha avuto il pieno accesso all’infrastruttura di rete basata su fibra di Fastweb e all’infrastruttura FWA oggetto dell’acquisizione (in pratica, Tiscali può fornire servizi LTE FWA ai propri clienti in aree di digital divide esteso e può sfruttare l’accesso alla rete in fibra ad alte prestazioni di Fastweb).

Questo accordo ha avuto un valore complessivo di 198 milioni di euro, di cui 130 milioni di euro cash (di cui 50 nel 2018 e 80 nel 2019), un accordo wholesale per un valore complessivo di 55 milioni di euro e 13 milioni di euro di debiti verso i fornitori.

COSA ASPETTARSI PER IL FUTURO

Tiscali riparte proprio da Fastweb e dal cambio di guardia per guardare al futuro. “Credo che ora si possa fare molto di più. Paradossalmente, abbiamo accordi con Tim, Open Fiber, Fastweb che ci conferiscono una copertura di mercato di tutto rispetto. Possiamo competere dando un buon servizio, migliorando il customer care, innovando sulla modalità di distribuzione e servizio”, ha affermato Renato Soru al Sole 24 Ore. La nuova Tiscali punta alla “diffusione della fibra e a non soffermarci solo sul trasporto dei dati, ma anche a “colorare” questi dati con servizi su cui cercheremo di imporci”.

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