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Tim, come procede la cura di Gubitosi (su Telecom Sparkle e non solo)

La Tim di Luigi Gubitosi fa meglio delle previsioni degli analisti, ma ricavi ed utile restano in calo

Per ora i ricavi sono in calo, ma la situazione finanziaria migliora. Tutti i dettagli sulla trimestrale del gruppo Tim.

I NUMERI DI TIM

Nel primo trimestre il fatturato di Tim è sceso del 2,9% a 4,47 miliardi, e il margine lordo, a 1,826 miliardi, registra un calo del 2,1% (molto meglio rispetto al -6% che era previsto dagli analisti).

L’utile è stato di 165 milioni ma il dato comparabile (calcolato cioè escludendo l’effetto dei nuovi principi contabili Ifrs 16) è pari a 193 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente (199 milioni). I ricavi da servizi si attestano a 4,1 miliardi, per un -3%.

Comunque il gruppo – sottolinea l’azienda – è tornato a generare cassa, con un debito pari a 25,1 miliardi, in riduzione di 190 milioni, e un free-cash flow operativo positivo per 0,5 miliardi (-17 milioni lo scorso anno).

IL CAMBIO DI POLITICA DI SPARKLE

La flessione dei ricavi, come sottolineato dall’azienda, è dovuta anche alla decisione della controllata Telecom Italia Sparkle di eliminare i contratti relativi a servizi di Wholesale Internazionale a marginalità bassa o nulla, si legge nel comunicato di Tim. Al netto di quest’ultimo impatto, pari a -53 milioni di euro, la variazione dei ricavi da servizi si attesta -2% a livello di gruppo (-1.8% nel quarto trimestre) e -2,7% per il Domestico (-3.0% nel quarto trimestre).

COME VA IL MERCATO ITALIANO

Concentrandoci sul mercato principale di Tim, ossia l’Italia, nel primo trimestre 2019, nel fisso si è registrato un incremento sia dell’Arpu consumer (+9,4%) sia del numero di clienti Fibra, retail e wholesale (circa 6 milioni), con una importante crescita del 58% e del 10% rispetto al quarto trimestre 2018. Sempre nel mercato casalingo, cresce il business Ict, con ricavi che crescono del 16%. I ricavi da servizi retail nel fisso sono cresciuti dell’1,5% e i ricavi complessivi, sempre nel fisso, sono sostanzialmente stabili nonostante la discontinuità di Sparkle.

Nel mobile la strategia di focalizzarsi sulla qualità, come si legge nella nota diffusa dal gruppo, piuttosto che sui prezzi sta dando i primi risultati. Il mercato è diventato più razionale soprattutto sui prezzi, comportando anche un’attenuazione significativa del fenomeno dei passaggi da un operatore all’altro. Il numero delle linee mobili di Tim si attesta a 31,7 milioni a fine marzo, in crescita del 2,3 per cento.

SCENDE IL NUMERO DI CLIENTI IN USCITA

Sul fronte mobile , la cura di Gubitosi, “di focalizzarsi sulla qualità piuttosto che sui prezzi” porta il mercato ad essere “più razionale”, con un’attenuazione significativa del fenomeno dei passaggi da un operatore all’altro (Mobile Number Portability)”.

I CONTI IN BRASILE

Conti positivi per Tim Brasil, con ricavi che sono cresciuti dell’1,7%, grazie al maggior apporto nel mix dei clienti ad alto valore e ad una tenuta complessiva della market-share. L’ebitda di Tim Brasil e’ cresciuto del +5,5%, in linea con l’incremento registrato nel quarto trimestre 2018 (+5,4%).

LE PREVISIONI

Guardando al futuro, il gruppo guidato da Gubitosi prevede, per l’intero esercizio, una leggera riduzione di ricavi e Ebitda, con leggero recupero a partire dall’anno prossimo, il 2020.

VENDITA DI PERSIDERA E ACCORDO CON VODAFONE

E ancora. I soci di maggioranza Elliott e Vivendi, attualmente in tregua (armata), hanno dato il via libera all’amministratore delegato per la cessione di Persidera e per il perfezionamento dell’accordo con Vodafone per il 5G.

Per quello che riguarda la società dei multiplex, Tim dovrebbe accordarsi con F2i, mentre con il concorrente Vodafone, la società di telecomunicazione ha avviato i colloqui per aggregare in un’unica realtà tutte le proprie infrastrutture passive di rete: sarebbe una newco con 22.000 torri (quelle di Vodafone e quelle di Inwit, società controllata da Tim). Per ora non c’è nulla di vincolante, le due società di telecomunicazione hanno siglato un memorandum d’intesa, ma i negoziati dovrebbero chiudersi entro l’estate (qui i dettagli).

IL COMMENTO DI ASATI

“Rispetto alle previsioni fatte dagli analisti e dalla stampa notiamo un miglioramento, ma i ricavi consolidati del Gruppo -4,6%, l’EBITDA -0,1% (ottenuto con la riduzione del 12,4% su acquisti di materiali e servizi), il debito finanziario netto rettificato diminuito di 190 mn.i di euro confermano un primo trimestre ‘debole’ – ha commentato l’associazione Asati che rappresenta i piccoli azionisti di Tim – Il Top Management TIM deve ancora lavorare molto. La riduzione dei costi del 6% anno su anno, insieme ai nuovi Clienti UBB sulla rete FTTC (circa 6 Mn.i e in crescita) miglioreranno i dati del secondo trimestre, ma miglioramenti più consistenti, come annunciato nella conference call di oggi, sono attesi per il secondo semestre”, ha aggiunto l’associazione presieduta da Franco Lombardi. “Nel secondo trimestre un punto molto importante è chiarire quale sarà l’accordo con Open Fiber”, ha concluso Asati.

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