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Tim, ecco cosa succede tra Elliot e Vivendi su rete, Sparkle e Persidera?

Che cosa succede in Tim fra Vivendi ed Elliott? Fatti, dossier e indiscrezioni

Ci sono tensioni sempre meno latenti fra i due azionisti forti di Tim, ossia Elliott e Vivendi?

E’ la domanda che sempre più da giorni circola nei palazzi della politica e della finanza.

Il caso Persidera è quello che ha avuto maggiore risalto negli scorsi giorni, come raccontato da Start Magazine.

Ma in verità anche sullo scorporo della rete fissa e sul dossier Telecom Italia Sparkle le divergenze non mancano.

Vivendi, secondo quanto si mormora in ambienti di Elliott, non vuole nei fatti lo scorporo e vuole fare cassa con Sparkle e Persidera. E punta, come rivelato oggi da Rosario Dimito del Messaggero, “a tornare sulla plancia di comando dell’ex incumbent, dopo esserne stata scalzata a maggio da Elliott”.

Andiamo con ordine, partendo dal caso Persidera.

CHE COSA HA DECISO GENISH SU PERSIDERA

L’amministratore delegato di Tim, Amos Genish, su Persidera, non è stato convinto dal rilancio migliorativo di Rai Way e ha deciso di proseguire in esclusiva con il fondo americano I Squared la trattativa per la cessione della sua quota del 70% nella jv dove il gruppo Gedi (Espresso-Repubblica-La Stampa) ha il 30 per cento.

L’OFFERTA DEL FONDO AMERICANO

I Squared ha messo sul piatto 240 milioni di euro per il 100% della società mentre Rai Way era interessata solo all’infrastruttura di rete: l’Antitrust infatti le impedisce, possedendo già 5 mux, di acquisirne altri.

IL RILANCIO DI RAI WAY

La società del gruppo Rai, che inizialmente aveva offerto 200 milioni di euro (valorizzando quindi la società circa 300 milioni), ha rilanciato sulla sua stessa offerta, migliorandola del 10%, portandola a 217 milioni.

IL BIVIO PER IL SECONDO DI MINORANZA

Una proposta giudicata con favore da Gedi che ora, grazie al suo diritto di prelazione, ha due strade: trattare con I Squared per restare in jv oppure rilevare la quota di Tim allo stesso prezzo offerto dal fondo (circa 168 milioni) per poi concludere l’operazione con Rai Way e valorizzare meglio la partecipazione (anche se in due step, tenendosi i mux).

LA STRATEGIA DI GEDI

Gedi cerca di evitare una plusvalenza dall’operazione: vuole almeno rientrare del suo prezzo di carico, pari a circa 105 milioni di euro. Per questo dice no all’offerta del fondo americano. Così Gedi – se il fondo Usa non rilancia – medita di esercitare il diritto di prelazione rilevando tutta Persidera allo stesso prezzo di I Squared, girare l’infrastruttura a Rai Way e valorizzare dopo i mux.

LE PAROLE DI GENISH AL FINANCIAL TIMES

Il dossier Persidera era stato aperto nel 2017 quando l’Antitrust Ue aveva posto la cessione della partecipazione quale condizione vincolante per il via libera al controllo di fatto dei francesi di Vivendi su Tim. Quel vincolo non esiste più ma Genish invece deve fare cassa in fretta per alleggerire il conto salato che Tim ha dovuto pagare per le frequenze 5G. “Non ho avuto altra alternativa che offrire tanto” – ha detto nei giorni scorsi al Financial Times – “abbiamo pagato un premio per un riparo naturale per il mercato futuro. Avremo due vincitori su quattro. Bisogna trarne vantaggio”. “E’ stato doloroso. Non era atteso. Come leader di mercato non potevamo permetterci di star fuori dal gioco. Abbiamo bisogno del 5G per passare da un settore dissanguato a un settore vincente”.

LE MIRE DI VIVENDI SECONDO LA STAMPA

Ma non ci sarebbe solo l’impellenza di fare cassa tra i moti dell’accelerazione di Tim: “Secondo i maligni – ha scritto nei giorni scorsi Francesco Spini del quotidiano La Stampa – la pervicacia del manager nel percorrere la via verso I Squared sarebbe dettata dalla volontà di fare un favore a Vivendi, liberando subito Tim dalle frequenze che sarebbero l’ostacolo – per motivi Antitrust, gli stessi di Rai Way – nel caso di una futura fusione con Mediaset”. Aggiungono ambienti vicini al fondo Elliott, che ha la maggioranza del cda di Tim: come valorizzazione equity e asset meglio l’offerta di Rai Way.

CHE COSA SI DICE IN AMBIENTI DI ELLIOTT

Aggiunge una fonte vicina al fondo americano: le divergenze con Vivendi riguardano anche la rete fissa e Telecom Italia Sparkle.

IL RUOLO DI GENISH

E al momento – secondo alcuni osservatori – l’amministratore delegato Genish starebbe seguendo strade gradite ai francesi e non agli americani.

IL PESO DI VIVENDI E LA VISIONE DI ELLIOTT

Vivendi, sulla base di questa visione, non vuole nei fatti lo scorporo e vorrebbe fare cassa con Sparkle e Persidera. Mentre Elliott sarebbe più allineata con attese e desiderata del sistema-Italia.

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