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Siare

Siare, tutto sull’azienda italiana che ridà ossigeno nell’emergenza Coronavirus

Ecco i dettagli e le curiosità (è stata costituita pochi giorni fa, come emerge da una visura camerale) su Siare Engineering

L’emergenza Coronavirus Covid-19 è, prima di tutto, sanitaria. I nostri ospedali rischiano il collasso, lo sentiamo ripetere tutti i giorni. Una boccata d’ossigeno, nel vero senso della parola, sembra però arrivare da Siare Engineering, azienda italiana finora poco nota al grande pubblico, ma destinata a rivestire un ruolo da protagonista in questa crisi: è infatti la sola realtà del nostro Paese a produrre ventilatori polmonari.

IL MAXI ORDINE DAL NUOVO COMMISSARIO ALL’EMERGENZA

Secondo quanto circola negli ambienti giornalistici, pare che ci fosse già il nuovo commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri (da 13 anni alla guida di Invitalia), dietro alla richiesta inoltrata a Siare Engineering di raddoppiare la produzione mensile di ventilatori polmonari da 200 a 500 in previsione del picco dei contagi che viene dato possibile tra due settimane. Ben prima della sua nomina quindi.

LA CONFERENCE CALL CON CONTE

“Venerdì 6 marzo abbiamo fatto una conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e con Angelo Borrelli della Protezione civile – ha raccontato Gianluca Preziosa, direttore generale Siare Engineering, ospite della trasmissione televisiva Otto e Mezzo – In quell’occasione – ha spiegato – ci è stato chiesto di aumentare la quota di produzione destinata agli ospedali sul territorio. Da 40 ventilatori a settimana a 500, per arrivare a quota 2000 entro luglio. Uno sforzo titanico” – ha commentato Preziosa. “La nostra azienda ha dovuto sospendere e annullare tutte le commesse all’estero da Paesi del Sud Est asiatico già duramente colpiti dal Coronavirus”. Ma cos’è di preciso Siare?

COS’È SIARE ENGINEERING

Per uno strano scherzo del destino, Siare Engineering International Group s.r.l. ha sede proprio nella martoriata Emilia Romagna, la seconda Regione della nazione per numero di contagi da Coronavirus. Fondata a Crespellano – Valsamoggia, in provincia di Bologna, nel 1974 dall’attuale presidente Giuseppe Preziosa, esperto nei settori dell’anestesia, rianimazione e terapia intensiva, oggi dispone di una zona di produzione di 5.000 metri quadri in cui vengono assemblate le apparecchiature di anestesia, rianimazione, pronto soccorso domiciliare e monitoraggi. Da notare, comunque, che la Siare Engineering International Group s.r.l. è stata costituita – come emerge da una visura camerale – agli inizi di febbraio del 2020.

IL BLOCCO DELLE ESPORTAZIONI

È a questa azienda dalle dimensioni davvero contenute, 35 dipendenti e un fatturato annuo di circa 11 milioni di euro, che sono demandate le speranze dei pazienti e del sistema sanitario nazionale di superare indenni la crisi. Dal Corriere si apprende che Siare, oltre ad aver bloccato tutte le commesse estere per destinare i propri macchinari alle Regioni più colpite dal Coronavirus, ha dato fondo alle scorte nei magazzini: 90 ventilatori polmonari sono andati in Lombardia, 174 sono rimasti in Emilia-Romagna e 56 in Piemonte. Ora in Siare sono affiancati dall’Esercito (25 soldati nelle filiere) nel tentativo di rendere più capillare la distribuzione.

LE ORIGINI

Nascono a Modena i ‘cuori’ dei ventilatori polmonari made in Italy, ovvero una delle componenti necessarie per i respiratori della Siare di Crespellano (Bologna), unica in Italia a produrre questi macchinari salvavita per i pazienti di coronavirus ricoverati nelle terapie intensive. Il “cuore” di questi ventilatori, le schede elettroniche capaci di far funzionare le macchine, sono progettate e realizzate da Genesi Elettronica, azienda modenese di Spilamberto attiva dal 1991. “Siare – spiega all’edizione modenese del Resto del Carlino Mauro Munari, fondatore e amministratore delegato di Genesi – è un nostro cliente ‘storico’. Lavoriamo per loro da quasi vent’anni e produciamo le schede elettroniche per i dieci modelli di ventilatori polmonari che producono”. In questi giorni per supportare Siare anche alla Genesi è scattato maxi lavoro: “Ci stiamo attrezzando per far fronte alla richiesta legata all’emergenza. I nostri fornitori, vista l’urgenza, sono tenuti a darci priorità e stiamo acquistando tutto il materiale che ci è necessario”. “Siamo partiti, quasi trent’anni fa, dalla progettazione e realizzazione di schede elettroniche – racconta – Le prime esperienze, erano a carattere locale, si parla, ad esempio, di componenti utilizzati su macchine che producevano cassette per la raccolta delle ciliegie di Vignola. A poco a poco siamo cresciuti, abbiamo maturato maggiore esperienza e ci siamo rivolti a diversi settori industriali, tra cui, appunto, il biomedicale. Ora guardiamo oltre il territorio modenese, che pure continuiamo a seguire, e serviamo aziende anche in vari Paesi europei”

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