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Quanto è moscia la produzione industriale in Germania, Francia, Spagna e Italia

Le "Mille Battute" di Giuseppe Sabella, direttore di Think-in, esperto di Industria 4.0 e blogger di Start Magazine

 

Il dato sulla produzione industriale che – per quanto riguarda il nostro Paese – Istat rileva periodicamente, è un dato importante perché è un indicatore sensibile di ciò che chiamiamo sviluppo economico.

Ecco perché la rilevazione che l’Istituto Nazionale di Statistica ha diffuso ieri va guardata con attenzione: a novembre 2018, la produzione industriale si è ridotta dell’1,6% rispetto al mese precedente mentre su base annua il rallentamento è del 2,6%. Si tratta del calo maggiore registrato da ottobre 2014.

I comparti più colpiti sono il legno, la gomma-plastica, gli apparati elettrici e la chimica, ma il calo più significativo si registra nel settore auto: -19,4% su base annua e -8,6% rispetto a ottobre 2018, quando era già stato registrato un calo tendenziale del 14%. Nella media degli 11 mesi 2018, la produzione è diminuita del 5,1%.

In Germania il calo della produzione è stato dell’1,9% su base mensile, in Francia dell’1,3%, in Spagna 1,5% e in Gran Bretagna la produzione è scesa dello 0,4%. Come si evince, il rallentamento è registrato nell’intero continente europeo.

Il governo tuttavia farebbe bene a riconsiderare le deboli misure per lo sviluppo che ha sposato con la recente manovra economica e ai provvedimenti che ha annunciato per il settore auto: le imprese vanno accompagnate verso industria 4.0 – piano che il governo ha scelto di rimodulare al ribasso – e la transizione all’auto elettrica chiede un forte investimento a livello infrastrutturale che significa tempo e risorse economiche.

A proposito di risorse, queste saranno sempre meno… vanno spese bene. Spenderle bene, significa capire in che modo possono generare valore e sviluppo. Certamente, questo non lo fa il reddito di cittadinanza.

Twitter: @sabella_thinkin

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