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Popolare Sondrio

Popolare di Sondrio e Popolare di Bari, che cosa cambia dopo il Consiglio di Stato

Che cosa cambia per le banche popolari dopo l’ordinanza di ieri del Consiglio di Stato? E come si comporteranno ora gli istituti come la Popolare di Bari e la Popolare di Sondrio sulla trasformazione in società per azioni? Sono le domande che addetti ai lavori e investitori si stanno ponendo in queste ore dopo il…

Che cosa cambia per le banche popolari dopo l’ordinanza di ieri del Consiglio di Stato? E come si comporteranno ora gli istituti come la Popolare di Bari e la Popolare di Sondrio sulla trasformazione in società per azioni?

Sono le domande che addetti ai lavori e investitori si stanno ponendo in queste ore dopo il provvedimento di ieri dei giudici amministrativi.

Dal Consiglio di Stato è arrivata un’ordinanza che conferma lo stop temporaneo sancito per l’iter di trasformazione previsto dalla riforma varata dal governo Renzi e dalla circolare applicativa della Banca d’Italia.

Positiva la reazione ieri in Borsa del titolo della Popolare di Sondrio (+2% a 3,78 euro), unica banca popolare rimasta tra le quotate.

CHE COSA HA DECISO IL CONSIGLIO DI STATO

Una decisione che accoglie l’istanza di un gruppo di soci, i cui interessi sono stati ritenuti preminenti, ed è in linea con quella presa, sempre dal Consiglio di Stato, nel dicembre 2016.

GLI EFFETTI DELLA DECISIONE

Per questo tutto resta congelato fino a che i giudici della sesta sezione non terranno l’udienza di merito, già fissata per il 18 ottobre, per poi depositare la sentenza definitiva entro fine anno.

CHE COSA STABILIVA LA RIFORMA RENZI-BOSCHI

La riforma della Banche Popolari, fermata a suon di ricorsi, stabiliva che gli istituti con un attivo sopra gli 8 miliardi dovessero trasformarsi in società per azioni.

Fu proprio il Consiglio di Stato a sollevate questione di legittimità, chiedendo alla Corte Costituzionale di pronunciarsi.

LA PRONUNCIA DELLA CONSULTA

E a marzo la Consulta ha “salvato” l’impianto della riforma, chiarendo che il socio che decida di uscire cedendo il suo pacchetto di azioni, può vedersi limitato il rimborso “nella misura e nello stretto tempo in cui ciò sia necessario per soddisfare le esigenze prudenziali” legate alla stabilità dell’istituto.

IL PARERE DELL’AVVOCATO

“Ma il diritto al rimborso non può essere azzerato, possibilita’ invece prevista dalla circolare di Bankitalia”, sottolinea l’avvocato Ulisse Corea, uno dei legali che ha assistito i soci ricorrenti.

IL CHIARIMENTO ATTESO

E’ proprio questo aspetto che il Consiglio di Stato dovrà definitivamente chiarire quando riaffronterà il caso nel merito a ottobre, anche sulla scorta della sentenza della Corte Costituzionale.

GLI EFFETTI DELL’ORDINANZA

Per ora, l’ordinanza dei giudici amministrativi della sesta sezione appena pubblicata, estensore il consigliere Italo Volpe, decreta una sospensione cautelare del processo di trasformazione in Spa fino al pronunciamento di merito.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

“La decisione ieri di mantenere in vigore la sospensiva non è neutrale, anche se arriva dopo l’intervento legislativo con il Milleproroghe la scorsa settimana che ha rinviato a fine 2018 il termine fissato dalla legge di riforma per la trasformazione in spa – ha scritto il Sole 24 Ore – Quel rinvio sarebbe servito a poco se fosse stata revocata la sospensiva, perché la Banca d’Italia avrebbe comunque avviato il pressing sulle due trasformazioni incompiute, Bari e Sondrio, per mettersi in regola”.

IL COMMENTO DI ASSOPOPOLARI

“E’ una buona notizia – commenta il Presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani – perché indica la volonta’ del massimo organo di giustizia amministrativo di esaminare in profondità l’argomento, senza alcuna ipoteca temporale”.

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