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Banca Popolare Bari, che cosa De Bustis ha escogitato per i soci attapirati

L'articolo di Fernando Soto

 

La Banca Popolare di Bari ha varato una serie di misure “a condizioni esclusive” a favore dei suoi soci, da lungo tempo impossibilitati a vendere le proprie azioni, con l’obiettivo di “rafforzare il supporto al territorio ed alle famiglie che hanno creduto nella Banca e la hanno sostenuta nei suoi oltre sessant’anni di crescita”.

E’ quanto si evince da un lungo comunicato diramato ieri dal gruppo bancario pugliese ora guidato dall’amministratore delegato, Vincenzo De Bustis.

ECCO IL PIANO DELLA POPOLARE DI BARI PER I SOCI DELUSI

Ma che cosa prevede il piano che, come ha titolato oggi il Corriere della Sera, punta a “risarcire i soci delusi”? Si tratta in sostanza di un pacchetto di “sostegno ‘straordinario” – scrive la banca fondata dalla famiglia Jacobini – a favore dei soci e delle loro famiglie, si legge in una nota della Popolare di Bari, al centro negli scorsi giorni delle cronache giornalistiche anche per le improvvise e inattese dimissioni dell’economista Giulio Sapelli, che rivestiva la carica di vicepresidente della banca.

CHE COSA PREVEDE IL PACCHETTO COMUNICATO DALLA POPOLARE DI BARI

Il pacchetto annunciato ieri dalla Popolare di Bari per gli azionisti delusi include un plafond da 350 milioni di euro per finanziare due tipologie di prestito personale, uno fino a 10 mila euro con un tasso dello 0,9%, e uno da 40.000 euro con tasso del 3%, entrambi della durata massima di dieci anni.

I DETTAGLI DEL PIANO

Ai soci verrà inoltre messo a disposizione un voucher per accedere a un mutuo fino a 40 anni e dell’importo massimo di 300 mila euro, con uno spread dello 0,75% per i primi dieci anni e dell’1% per gli anni successivi. Ai mutuatari, che disporranno di un plafond iniziale di 250 mila euro, verrà offerta una polizza assicurativa in caso di morte il cui costo sarà a carico della banca. Infine – emerge dalla nota della Popolare di Bari – la banca offre ai soci un voucher per una polizza Long Term Care, anch’essa a carico della banca, che prevede l’erogazione di una rendita mensile a favore in caso di non autosufficienza.

IL TAVOLO CON I CONSUMATORI

L’istituto pugliese ha poi deliberato l’apertura di un tavolo di confronto con il Comitato Associazioni dei Consumatori per la risoluzione dei casi meritevoli di immediata attenzione, tra quelli dei soci in difficoltà.

IL NODO DEL RAFFORZAMENTO

Resta comunque il piano di un rafforzamento patrimoniale. Coperture necessarie a ridurre le sofferenze: la banca popolare pugliese punta a dismettere in un veicolo circa 2 miliardi di Npl, e di abbassare l’Npe ratio netto oggi al 17,6% almeno al 13-15%. “Non è un’operazione banale. Data la natura di banca popolare, l’intenzione dei vertici è di evitare un’iperdiluizione ai piccoli soci, che già fanno i conti con una forte riduzione di valore delle loro azioni” per effetto dei pochi scambi sul mercato Hi-Mtf, ha sottolineato nei giorni scorsi il Sole 24 Ore. (qui e qui gli approfondimenti più recenti di Start Magazine)

IL CASO DEL MERCATO HI-MTF

Aggiunge a Start Magazine un banchiere che preferisce l’anonimato: “Molto spesso il tentativo di disfarsi delle azioni rimane vano perché, se guardiamo agli ordini scambiati non solo dei titoli della Popolare di Bari ma anche di altre Popolari sulla piattaforma Hi-Mtf, si nota che gli ordini inseriti e gli scambi sono molto limitati (a volte quasi nulli). Questo si traduce in un maggior rischio per il socio azionista che non solo detiene un titolo acquistato a un valore molto più alto di quello attuale, ma non ha la possibilità di disfarsene senza grandi perdite”.

CHE COSA STA SUCCEDENDO NELLA POPOLARE DI BARI? GLI APPROFONDIMENTI DI START

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