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Perché la Polonia fa sbandare Salini Impregilo, Toto e Pizzarotti

Tutte le grane di gruppi italiani attivi nelle costruzioni come Salini Impregilo, Toto e Pizzarotti in Polonia

 

La Polonia non è un Paese per costruttori. Almeno non per quelli italiani, praticamente tutti alle prese con una serie di grane con la Gddkia, la direzione generale per strade e autostrade nazionali polacca, che li stanno inducendo a rinunciare ai contratti già sottoscritti.

CHE COSA SUCCEDE IN POLONIA A SALINI-IMPREGILO, TOTO E PIZZAROTTI

Il motivo è lo stesso per tutti, il mancato riconoscimento da parte dell’agenzia governativa di un adeguamento sull’importo delle commesse ottenute in seguito a un aumento del costo dei materiali che nell’ultimo anno è stato del 30%.

TUTTE LE GRANE PER SALINI-IMPREGILO SU DUE OPERE IN POLONIA

Uno dei primi in ordine di tempo è stato Salini Impregilo, costretto a rinunciare al completamento di due opere dopo che la Gddkia ha rifiutato di concedere al costruttore romano 449 milioni di zloty (105 milioni di euro) aggiuntivi per completare i lavori sull’A1 all’altezza di Czestochowa e la tratta S3 sulla sezione Polkowice-Lubin.

IL CASO POLACCO PER PIZZAROTTI

Stessa sorte è toccata anche a Pizzarotti, che si è vista negare un’integrazione di 180 milioni di euro per completare tre tratti della superstrada S5 nella provincia di Kujawsko-Pomorski. In particolare, nella sezione Nowe Marzy-Dworzysko, che dovrebbe essere pronta a dicembre 2019, l’avanzamento dei lavori ammonta al 23,16% mentre quello finanziario è al 39,10%.

I DETTAGLI SU COSTI E LAVORI

Nella sezione Dworzysko-Aleksandrowo, che dovrebbe essere pronta nel novembre 2019, il progresso dei lavori ha raggiunto il 29,87% e quello finanziario il 39,58%. Infine, nella sezione Biale Blota-Szubin, che dovrebbe essere pronta a luglio, l’avanzamento dell’opera è del 39% contro il 50,38% finanziario.

L’INTOPPO POLACCO PER TOTO

Sempre con la superstrada S5 vi sono stati alcuni problemi anche con Toto Costruzioni, l’ultima in ordine di tempo ad aver trovato le porte chiuse dell’agenzia governativa polacca, con la conseguente uscita dal contratto venerdì scorso.

LE CONSEGUENZE

In questo caso la controllata della famiglia Toto chiedeva un’integrazione di 30 milioni di euro per portare a termine il restante 20% dei lavori sul tratto da 16 km che collega Poznan a Wronczyn. O ancora come Astaldi, ritiratasi dalla costruzione di una parte della 7 Varsavia Lublino, uno tra i più importanti progetti ferroviari del Paese.

(articolo pubblicato da Mf/Milano Finanza)

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