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Semaglutide

Perché Italia e Trump vivisezioneranno i prezzi dei farmaci. Parola dell’Aifa

"Sui farmaci siamo di fronte a un’asimmetria informativa che tutti i governi, anche Trump, vogliono risolvere". Parla il direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Luca Li Bassi, che spiega le prossime mosse dell'Italia sulla trasparenza del prezzo dei farmaci

Il ministero della Salute, su impulso di Aifa, ha inviato all’Oms una proposta di risoluzione sulla trasparenza del prezzo dei farmaci: sarà discussa a Ginevra alla prossima assemblea (dal 20 al 28 maggio). Il direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, spiega: “Riferiamo il prezzo pattuito con le aziende farmaceutiche solo al ministro della Salute e nessuno può rivelarlo”.

Perché prezzi segreti?

Le industrie inseriscono nel contratto delle clausole di riservatezza in cambio degli sconti. Se non accetti, ti fanno un prezzo più alto.

In pratica vi ricattano?

Sì. Una cosa inaccettabile, perché noi siamo un’istituzione pubblica che usa risorse pubbliche e i cittadini devono sapere come vengono spesi i loro soldi. Non sappiamo quanto Francia, Germania e qualsiasi altro paese spenda per lo stesso farmaco.

E quindi?

Facciamo trattative alla cieca. Nel dossier che ci presenta l’azienda devono comparire i prezzi di listino all’estero. Ma questi sono fasulli perché non tengono conto degli sconti nascosti. Due settimane fa alla riunione dei capi delle agenzie regolatorie europee c’era il solito imbarazzo. “Scommetto che anche tu spendi…”, ci dicevamo, ma la risposta era un sorriso amaro e assoluta reticenza.

Cambiare le regole?

Abbiamo incominciato a negoziare anche sulla trasparenza del prezzo: dirlo a chi ce lo chiede anche se non possiamo pubblicarlo in Gazzetta ufficiale.

Di quanti farmaci stiamo parlando?

Almeno 1800 medicinali, pari al 57% di tutti quelli ospedalieri (fascia H) e in distribuzione in farmacia (A-pht). Senza trasparenza non può esserci vera concorrenza. Non possiamo confrontarci con gli altri Stati.

Oggi si spende troppo?

Sì. Un trattamento contro il cancro costa anche più di 200 mila euro per paziente. Oltre a un database europeo in cui condividere i prezzi sui farmaci, chiediamo all’Oms di inserire tra i requisiti per la registrazione della molecola i costi sostenuti per ricerca e sviluppo.

Un’altra richiesta dell’Italia è la pubblicazione di tutti i risultati degli studi clinici.

Le industrie selezionano gli esiti dei test, tacciono alcuni effetti avversi, e noi non abbiamo gli strumenti per stabilire l’effettivo valore terapeutico aggiunto di quel farmaco.

Non ci sono leggi europee sulla trasparenza?

Eccome. La prima risale al 1988 ma come tutte quelle successive resta disattesa. Siamo di fronte a un’asimmetria informativa che tutti i governi, anche il presidente Donald Trump, vogliono risolvere.

(estratto di un’intervista pubblicata sul Fatto Quotidiano; qui la versione integrale)

ECCO CHE COSA FARA’ IL GOVERNO SUI FARMACI, TUTTI I DETTAGLI

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