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Ecco 11 motivi per votare Elliott in Tim. Parola dei piccoli azionisti di Asati

Sì a Elliott perché Vivendi ha depresso il valore del titolo Tim in Borsa, perché i francesi hanno giochicchiato con troppe operazioni sospette con parti correlate e perché è ok il piano di Elliott su rete, Telecom Italia Sparkle e Inwit. Sono queste in sostanza le ragioni in base alle quali Asati, l’associazione dei piccoli…

Sì a Elliott perché Vivendi ha depresso il valore del titolo Tim in Borsa, perché i francesi hanno giochicchiato con troppe operazioni sospette con parti correlate e perché è ok il piano di Elliott su rete, Telecom Italia Sparkle e Inwit.

Sono queste in sostanza le ragioni in base alle quali Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Tim che è presieduta da Franco Lombardi voterà per la revoca dei consiglieri di Vivendi e per la loro sostituzione con i candidati presentati dal fondo americano Elliott. Asati ha spiegato le ragioni del suo orientamento in una lunga nota (in fondo il testo integrale).

PRO ELLIOTT

A favore del fondo americano gioca il fatto, secondo i piccoli azionisti rappresentati da Aasati di presentare candidati “veramente” indipendenti che agiranno nell'”interesse di tutti gli azionisti e non solo dell’azionista di controllo”, scrive l’associazione presieduta da Lombardi.

FOCUS SUL TITOLO

L’associazione dei piccoli azionisti ricorda inoltre che “il titolo Tim ha continuato ad avere negli ultimi anni un rendimento fortemente negativo, aumentato solo dopo l’ingresso di Elliott”. Un argomento sottolineato ieri anche da Elliott come segnale di critica netta verso la gestione di Vivendi.

DOSSIER SPARKLE E INWIT

L’Asati dichiara di essere sostanzialmente allineata alle proposte del fondo in materia di cessione di una quota della rete, di Sparkle ed eventualmente di Inwit e auspica che il cda indipendente che l’assemblea eleggerà saprà ascoltare i piccoli azionisti a differenza da quanto fatto dalla Tim “rappresentata da Arnaud de Puyfontaine, Recchi e Cattaneo” che “ci ha citato in giudizio chiedendo un risarcimento di 1 milione di euro per le critiche rivolte da Asati alla loro gestione”

IL TESTO INTEGRALE DI ASATI

Perché Asati nell’assemblea del 24 aprile voterà in favore di Elliott:
1. Perché stimiamo che i suoi consiglieri indipendenti lo siano veramente seguendo interesse di tutti gli azionisti e non solo dell’azionista di controllo

2. Perché il titolo TIM ha continuato avuto ad avere negli ultimi anni un rendimento fortemente negativo, aumentato solo dopo l’ingresso di Elliott di circa il 20%

3. Perché TIM ha proposto la societarizzazione della rete mantenendone però il 100%, mentre Elliott ha proposto l’apertura del capitale in linea con quanto noi stessi avevamo proposto, ed auspichiamo sia d’accordo con noi sul mantenimento del controllo da parte di TIM sulla rete per un periodo di almeno 3 anni

4. Perché proponiamo una vendita o quotazione anche di Sparkle, sempre con il controllo di Telecom, e se economicamente conveniente per gli azionisti non vediamo impedimenti a vendere parte delle azioni di INWIT, e di questo confidiamo che Elliott sia in sintonia

5. Perché siamo sicuri che Elliott avrà apprezzato il lavoro eccezionale dei consiglieri Assogestioni attualmente in carica, specialmente della Prof.ssa Calvosa, che vorremmo ancora nel consiglio, e del collegio sindacale presieduto dal dott. Capone

6. Seguiamo con grande interesse, come il resto del mercato, quali saranno le reazioni di Genish: è importante capire se rimarrà, così come ha recentemente annunciato. ASATI conosce questa azienda molto bene, ed auspica di essere ascoltata in quelle che saranno i successivi sviluppi in merito a questa vicenda, di questo riteniamo che Elliott sia molto attenta

7. Tutti gli azionisti di controllo dopo la privatizzazione per oltre 20 anni hanno tenuto fuori sia dal CDA sia dal Collegio Sindacale rappresentanti dei piccoli azionisti, non seguendo l’esempio delle più importanti aziende europee del settore quali DT e Orange. Siamo convinti che i consiglieri proposti da Elliott ci ascolteranno su questo tema. Gli attuali membri del CDA nominati da Vivendi, in particolare nella persona di Arnaud de Puyfointain che ce lo aveva promesso in assemblea, in 3 anni non si sono mai degnati di dedicarci un incontro, anzi. Invece di ascoltarci come sempre è stato fatto dal 2007 da Galateri, Bernabé, Patuano e tutti i top manager dell’epoca, la TIM rappresentata da Arnaud de Puyfointain, Recchi e Cattaneo ci ha citato in giudizio chiedendo un risarcimento di 1 milione di Euro per le critiche rivolte da ASATI alla loro gestione di TIM. Crediamo invece i consiglieri proposti da Elliott quando necessario ci riceveranno ed in quanto abbiamo dimostrato di saper identificare ed evidenziare rischi e pericoli che puntualmente si sono avverati. Riteniamo anche che la rappresentanza dei piccoli azionisti nel cda e collegio sindacale sia tenuta in considerazione come nelle principali aziende europee.

8. Perché siamo sicuri che i consiglieri nominati da Elliott non percorreranno operazioni tra parti correlate di notevoli importanza cercando di marcarle come di minore rilevanza, cosa che invece Vivendi ha fatto. I fatti di Persidera, joint venture TIM/Canal Plus, il controllo di fatto non denunciato per tempo, le dimissioni contemporanee di 8 consiglieri, le azioni contro il collegio sindacale, i top manager di Vivendi, poi diventati consulenti di TIM poi assunti come dirigenti della TIM stessa, 3 amministratori delegati cambiati in tre anni sono fenomeni che siamo sicuri Elliott non percorrerà

9. Perché siamo convinti che i consiglieri di Elliott ed il nuovo azionariato possano posizionare l’azienda su un percorso di stabilità e sviluppo e non di speculazione a breve termine

10. Perché riteniamo che ci sia un maggiore rispetto sul clima del personale sulla distribuzione dei dividendi e quindi sulla riduzione del debito

11. Perché riteniamo ci siano le basi affinché sotto la gestione dei consiglieri di Elliott vengano scelti manager capaci che esistono dentro l’azienda (non è infatti un caso che 100 ore fa sia stato nominato l’ing. Orlando come capo di tecnology e l’ing Delleani a capo di Sparkle). Nei tre anni passati sono stati fatti fuori circa 20 alti manager cresciuti internamente per assumere chi? Chi sono e quali azioni hanno fatto? Non bisogna solo assumere top manager da fuori scelti da chi prende potenzialmente indicazioni  dall’azionista di controllo prima bisogna verificare se esistono manager interni anche tra i giovani.

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