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Borse

Che cosa consigliano i dati di Target2 al governo Conte

L’analisi di Francesco Ninfole, giornalista di Mf/Milano finanza, sui segnali che arrivano dai dati Target2 per il governo Conte La situazione politica italiana ha già prodotto conseguenze dirette sul finanziamento dello Stato, delle imprese e delle banche tricolore. A volte si parla dei mercati come entità virtuali, ma è un’idea sbagliata. Dietro i mercati ci…

La situazione politica italiana ha già prodotto conseguenze dirette sul finanziamento dello Stato, delle imprese e delle banche tricolore. A volte si parla dei mercati come entità virtuali, ma è un’idea sbagliata. Dietro i mercati ci sono operatori che decidono di investire o disinvestire dall’Italia: non solo in base ai fondamentali economici (che sono in miglioramento), ma anche in scia a semplici timori, come nella fase attuale.

PERCHE’ GLI INVESTITORI SONO SPAVENTATI

Le ipotesi di uscita dall’euro o di concessioni su 250 miliardi di debito pubblico (entrambe poi smentite), così come quelle di aumentare il deficit, hanno spaventato gli investitori internazionali, il cui obiettivo è quello di guadagnare in proporzione ai rischi.

I NUMERI DI TARGET2

Ieri è emerso che le passività su Target2 della Banca d’Italia verso l’Eurosistema a maggio hanno raggiunto il record di 464,7 miliardi di euro, quasi 40 miliardi in più rispetto ai 426 di aprile.

LE VENDITE SUI TITOLI ITALIANI

«L’allargamento deriva tutto dalle forti vendite di fine mese sui titoli italiani, per il riemergere dei timori e della volatilità sul Paese nel periodo di formazione del governo», ha detto a Reuters un analista. In maggio lo spread Btp-Bund a dieci anni è salito di circa 120 punti base fino al picco di 324 del 29 maggio.

SPREAD A CONFRONTO

Attualmente il livello si è abbassato (a 256), ma resta di gran lunga superiore a quello della Spagna in crisi politica (97 punti base), del Portogallo (157), della Slovenia (72), dell’Irlanda (59) e della Slovacchia (50). La tendenza di maggio è stata quella di spostare gli investimenti fuori dall’Italia e questo ha avuto l’effetto immediato di aumentare il costo del finanziamento per lo Stato nell’ambito delle aste di bond governativi.

COSA DEVE DIRE IL GOVERNO

Per l’esecutivo, che deve governare senza ingerenze di società finanziarie o di altri Paesi, è comunque controproducente limitarsi a dire che i mercati non capiscono l’economia o complottano contro l’Italia. I mercati non vanno idealizzati per i loro giudizi, ma neppure ignorati.

IL RISCHIO-ITALIA

L’aumento dei tassi non mette in discussione la sostenibilità del debito italiano ma è un indice del rischio-Paese da considerare, anche in vista della prossima fine del Quantitative easing Bce (che i Paesi nordeuropei vogliono chiudere al più presto, ancor più se l’Italia fa sapere di voler aumentare il debito più del previsto).

I SEGNALI DI TARGET2

Le indicazioni arrivate da Target2, che segnala i movimenti in uscita dall’Italia, dovrebbero essere ascoltate dai partiti di governo con attenzione. La priorità sarà ora evitare che la sfiducia si allarghi e che i deflussi si estendano oltre le manovre delle ultime settimane sui titoli di Stato.

I timori degli investitori per le scelte politiche incidono, oltre che sullo spread, sul finanziamento di imprese, banche e famiglie italiane. Anche dal fronte privato sono arrivati primi segnali negativi. Alcune imprese di grandi dimensioni hanno rinviato le emissioni.

GLI EFFETTI SULLE BANCHE

Tensioni si sono manifestate sulla raccolta istituzionale delle banche. I titoli finanziari in borsa hanno subito forti perdite: se la tendenza non si invertirà, gli istituti italiani potrebbero presentarsi deboli alla stagione delle aggregazioni (con il rischio di essere svenduti a banche estere).

BCC, POPOLARI E DINTORNI

Anche le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte su bcc e popolari (peraltro non definite nei dettagli) hanno colto di sorpresa molti osservatori, che hanno visto nelle riforme un rafforzamento del settore: con i gruppi cooperativi le bcc potranno rafforzarsi più facilmente sui mercati e così essere più presenti con prestiti sul territorio. Nello stato attuale invece alcuni piccoli istituti non avrebbero altra strada che la liquidazione.

LO SCENARIO

Nel frattempo l’incertezza facilita chi realizza enormi guadagni vendendo allo scoperto sull’Italia. Su finanze pubbliche e banche non vanno sprecati gli sforzi fatti finora, con interventi che alla fine ricadrebbero sulla pelle degli italiani che si vuole difendere.

(Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza)

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