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Come balla la manovra fra Roma e Bruxelles (mentre si lavora al Milleproroghe). Tutti i dettagli

Il Punto di Michelangelo Colombo su Manovra e Milleproroghe

 

Da 2,4 a 2,04: la svolta nella manovra italiana sta nell’aggiunta di un semplice zero a un numero che, in Europa, era considerato inaccettabile.

L’OFFERTA DI CONTE A JUNCKER SUL DEFICIT

L’offerta del premier Giuseppe Conte è arrivata ieri sul tavolo Ue poche ore prima l’arrivo del capo del governo a Bruxelles per l’incontro con Jean Claude Juncker. Il passaggio al 2,04 è cruciale ma non ancora decisivo per l’Europa.

LE PRIME REAZIONI A BRUXELLES

“Ci sono buoni progressi”, fanno trapelare fonti Ue dal Palais Berlaymont poco dopo l’incontro Conte-Juncker. Ma la trattativa non è certo chiusa.

CHE COSA SI DICE A ROMA

La proposta del governo italiano, infatti, arriva troppo tardi perché l’Ue possa esprimersi in maniera compiuta. Oggi, 13 dicembre, il ministro dell’Economia Giovanni Tria tornerà a Bruxelles per proseguire il negoziato. La proposta italiana, insomma, è “under evaluation” e solo nei prossimi giorni il lavoro tecnico sul documento portato dal premier potrebbe dare il risultato definitivo.

LA QUESTIONE DEL DEFICIT

Un lavoro che potrebbe concentrarsi, tra l’altro, su quel deficit strutturale sul quale continuano a concentrarsi molte delle preoccupazioni di Bruxelles. “Non tradiamo la fiducia degli italiani, reddito di cittadinanza e quota 100 restano invariati e partiranno nei tempi previsti”, assicura il premier che, rivolgendosi questa volta ai “falchi” dell’Ue, sottolinea: “il deficit strutturale calerà e la crescita sarà superiore alle attesa”.

NUMERI E SCENARI

Ma come si arriva a un taglio da quasi 7 miliardi rispetto all’impianto iniziale? Conte, davanti alle telecamere, non fornisce molti dettagli. Spiega che le relazioni tecniche arrivate su reddito di cittadinanza e quota 100 indicano una minore spesa rispetto alle “prudenti” stime iniziali e annuncia di aver “aggiunto qualcosa sul piano delle dismissioni”.

FRA MANOVRA E MILLEPROROGHE

Mentre a Bruxelles la trattativa sul deficit fa segnare progressi, il testo della manovra in Senato è fermo in attesa di modifiche che ne cambieranno i connotati.

I TEMPI

Oggi alle 14 scade il termine per gli emendamenti parlamentari, ma solo tra venerdì e sabato dovrebbe arrivare il corposo pacchetto di “oltre cinquanta” proposte di modifica del governo.

PENSIONI E REDDITO DI CITTADINANZA

Al calo del deficit sarà destinato un taglio, probabilmente di 3,5 miliardi, al fondo da 16 miliardi per reddito di cittadinanza e “quota 100”: la definizione delle due misure dovrebbe arrivare via decreto ma il tema sarà oggetto del confronto di M5s e Lega in queste ore.

PIANO DISMISSIONI

In più sarà “rafforzato il piano di dismissioni”. E’ ancora oggetto di trattativa, dopo mesi di confronto, anche il taglio alle pensioni d’oro. E da “fuori” sale l’allarme dei Comuni, attraverso l’Anci, per il “taglio inaccettabile” che deriva dall’assenza nella manovra della compensazione da 300 milioni garantita negli scorsi anni per l’Imu e la Tasi.

LE NOVITA’ IN ARRIVO

Tra le novità, poi, c’è il tentativo del governo di inserire in manovra un emendamento “Milleproroghe”, che assorbirebbe il tradizionale decreto di fine anno per prorogare la scadenza di alcuni termini. Se la bozza passera’ il ‘vaglio’ politico, potrebbe diventare definitivo il divieto di incroci tra stampa e tv che impedisce a chi esercita attività televisiva di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali nazionali.

DOSSIER BOLKESTEIN

La Lega vorrebbe poi inserire tra le proroghe anche il rinvio – fino a 30 anni – della direttiva Bolkestein, che obbliga lo Stato alla messa a bando delle concessioni di spazi pubblici. Ma il tema sarebbe oggetto in queste ore della trattativa con l’Ue.

MILLEPROROGHE, DA AUTO A SPONSOR CALCIO

Tra le proroghe del governo, dovrebbe arrivare il rinvio a fine 2019 del termine per le assunzioni a tempo indeterminato per garantire il turn over nella Pubblica amministrazione, in polizia, vigili del fuoco e università. Slitta al 14 luglio 2019 anche l’entrata in vigore – molto temuto dal mondo del calcio – del divieto di sponsorizzazioni di “eventi, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi” relativi al gioco d’azzardo o comunque con vincita di denaro. Viene poi garantito per il prossimo anno l’erogazione del Reddito d’inclusione, che dovrebbe essere assorbito dal reddito di cittadinanza. E slitta al 2020 l’introduzione del documento unico di circolazione e proprietà di auto e moto slitta al primo gennaio 2020.

ECOTASSA VIA, RESTANO GLI INCENTIVI GREEN?

Cancellare la tassa sulle nuove auto inquinanti, che colpirebbe anche alcune utilitarie, ma lasciare gli aiuti per chi acquista auto ecologiche: il governo è al lavoro su questa modifica ma far quadrare i conti resta un’impresa difficile.

TAGLI A PENSIONI D’ORO, SI TRATTA

La sforbiciata riguarderà la parte che eccede i 90mila euro, con il 40% in meno per le 30 persone che prendono più di 500mila euro l’anno. Luigi Di Maio ha annunciato un taglio dal 25% al 40% ma Matteo Salvini si è espresso per il blocco dell’adeguamento degli assegni. La mediazione potrebbe essere quindi un mix delle due opzioni.

TAGLIO A PREMI INAIL

La sforbiciata potrebbe arrivare al 30% per un costo di circa 600 milioni.

IMU CAPANNONI, TAGLIO SALE AL 50%

Alla Camera è raddoppiata la deducibilità dal 20% al 40%: ora si punta a salire al 50%.

E-FATTURA

C’e’ l’idea di congelare le sanzioni per il mancato rispetto delle nuove regole sulla fattura elettronica.

SALDO E STRALCIO SOFT

L’obiettivo è aiutare chi è in difficoltà economica e ha conti in sospeso con il fisco ma le risorse costringono a restringere di molto la platea.

 

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