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Leonardo-Finmeccanica. Ecco i Paesi che comprano più armi dall’Italia

I migliori “clienti” dell’Italia nell’esportazione delle armi sono i paesi islamici. Lo rivelano due rapporti, il primo del Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute, il secondo dall’istituto Demoskopika. Quest’ultimo, dal titolo Italian Terrorism Infiltration Index 2018, è focalizzato sul terrorismo e sui rischi che corre l’Italia e si concentra in una sua sezione sull’esportazione…

I migliori “clienti” dell’Italia nell’esportazione delle armi sono i paesi islamici. Lo rivelano due rapporti, il primo del Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute, il secondo dall’istituto Demoskopika.

Quest’ultimo, dal titolo Italian Terrorism Infiltration Index 2018, è focalizzato sul terrorismo e sui rischi che corre l’Italia e si concentra in una sua sezione sull’esportazione di armi verso i paesi islamici. «Ogni 100 euro incassati dalle imprese italiane per la vendita e la fornitura di armamenti, circa 50 provengono dai Paesi battenti bandiera islamica – si legge – Tra i principali acquirenti ci sono Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Turchia e Singapore». Questi paesi, nell’arco temporale preso in considerazione, hanno versato nelle casse italiane 13.988 milioni.

15 MILIARDI IN TRE ANNI

Secondo i dati, dal 2015 al 2017, l’ammontare complessivo delle forniture d’armi a Paesi islamici da parte di aziende italiane superano i 15 miliardi di euro, con un andamento altalenante: nel 2015 abbiamo esportato armi nei paesi islamici per 1768 milioni di euro, nel 2016 per 8954 milioni, nel 2017 per 51.283 milioni.

Stiamo parlando di aerei, elicotteri, carri armati, navi, missili e tecnologia, alcuni dei quali prodotto da colossi del settore come Leonardo (ex Finmeccanica) e Elettronica.

IL RAPPORTO DEL SIPRI

La solidità dei rapporti col mondo islamico è confermata da un altro studio, quello uscito a marzo e firmato dal Sipri, un’organizzazione indipendente che fotografa le relazioni internazionali proprio attraverso la lente degli scambi commerciali di armamenti. Secondo il report, che analizza il periodo 2008-2017, l’Italia è il nono esportatore di armi al mondo, con un trend in crescita del 13%, calcolato fra il quinquennio 2008-2012 e quello 2013-2017. Fra i nostri migliori partner figurano Emirati Arabi (che assorbe il 12% dell’export), Turchia (10%) e Algeria (9,9%). Ribaltando il punto di vista, siamo anche il terzo fornitore degli Emirati, che acquista il 6,6% dei suoi armamenti dall’Italia. Ma anche di Israele, che acquista da noi il 10% dei suoi armamenti.

IL QATAR

Il rapporto Sipri si concentra anche sul Qatar, uno paese che, a partire dal 2011, «ha iniziato a far valere la sua posizione in politica estera in Medio Oriente e Nord Africa, potenziando le sue forze armate». Nella corsa agli armamenti dello Stato del Golfo Persico l’Italia sta avendo un ruolo rilevante: nel 2016 sono state ordinate due fregate e quattro corvette prodotte da Fincantieri, in un accordo ufficializzato a Doha dal Ministro degli esteri Angelino Alfano.

LA CLASSIFICA DEI “CLIENTI” ISLAMICI

Tornando al report di Demoskopika, ecco la classifica dei paesi che hanno acquistato più armamenti dall’Italia: Kuwait (7711 milioni), Qatar (4597 milioni), Arabia Saudita (736 milioni), Turchia (528 milioni). Singapore (416 milioni), Emirati Arabi Uniti (393 milioni), Pakistan (391 milioni), Oman (226 milioni), Algeria (221 milioni), Bangladesh (166 milioni), Indonesia (113 milioni), Iraq (74 milioni), Malesia (70 milioni), Bahrein (59 milioni), Egitto (52 milioni), Turkmenistan (47 milioni), Giordania (31 milioni), Marocco (30 milioni), Ciad (13 milioni), Albania (12 milioni), Tunisia (10 milioni), Nigeria (9 milioni), Afghanistan (614mila euro), Kazakistan (442mila euro), Brunei (200mila euro), Guinea (97mila euro), Burkina Faso (84mila euro) e Mauritania (5mila euro).

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