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Leonardo, ecco gioie e trambusti nell’ex Finmeccanica di Profumo e De Gennaro

I passi del Contratto di M5S-Lega sulla Difesa, l’exploit a sorpresa degli elicotteri di Agusta Westland (Leonardo), il riassetto internazionale dell’ex Finmeccanica, il caso dell’indagine interna su Biraghi e le polemiche in assemblea. Ecco il punto della situazione su quanto avvenuto la scorsa settimana nel gruppo capitanato da Profumo e presieduto da De Gennaro E’…

E’ stata sottovalutata dai più una notizia su Leonardo (ex Finmeccanica), il gruppo italiano attivo nell’aerospazio e nella difesa partecipato dal Tesoro. La notizia, non pessima, anzi, è arrivata dalla politica. O meglio, dal contratto del governo di cambiamento siglato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega..

Non pessima perché i rilievi critici su alcune strategie di Leonardo che comparivano nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio non compaiono più e le stilettate anche F-35 che erano presenti nel programma Difesa votato dalla base dei Pentastellati su Rousseau da tempo erano state superate, o meglio cassate, visto che non comparivano più nel programma elettorale per il voto del 4 marzo.

CHE COSA DICE IL CONTRATTO

Ecco che quello che si legge nel Contratto per il governo in fieri che è stato siglato da Di Maio e Salvini e che riguarda senza dubbi anche e soprattutto Leonardo-Finmeccanica: “È imprescindibile – si legge nel Contratto approvato ieri dalle basi dei Cinque Stelle e dei leghisti – la tutela dell’industria italiana del comparto difesa, con particolare riguardo al finanziamento della ricerca e dell’implementazione del know how nazionale in ambito non prettamente bellico. Progettazione e costruzione navi, aeromobili e sistemistica high tech”. D’altronde il capo azienda di Leonardo, Alessandro Profumo, in un’intervista si è detto non preoccupato per maggioranza M5S-Lega in sostanza (qui l’intervista di Profumo sui “populisti”)

L’EXPLOIT DEGLI ELICOTTERI

Uno dei comparti del gruppo capitanato da Alessandro Profumo e presieduto da Gianni De Gennaro che sta mettendo a segno i risultati migliori è quello degli elicotteri: dopo un 2017 complicato, il settore elicotteri di Leonardo, ex Finmeccanica, sta infatti registrando un segnale di ripresa. I report sugli ordini del 2018 nel primo trimestre di quest’anno indicano una crescita del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono proprio gli elicotteri a trainare Leonardo, che in parallelo sta subendo invece un decremento nell’aeronautica. In particolare sono quattro le linee a guidare la crescita: AW109, AW119, AW169 e AW189. L’azienda inoltre segnala «un buon livello di ordinativi» per gli AW139.

IL RIASSETTO INTERNAZIONALE DEL COMPARTO

Anche l’annunciata riorganizzazione degli elicotteri è compiuta. Il rilancio del settore, ha scritto Mf/Milano Finanza, potrà contare su una nuova struttura, in linea col modello One Company e con la super area commerciale varata a ottobre scorso. La riorganizzazione sarà effettiva da giugno, e secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza la novità principale è proprio nell’area vendite, che per la prima volta unisce il settore civile e quello militare. Di rinforzo alle attività commerciali è stata costituita anche una struttura International Campaigns guidata da Stefano Villanti, con l’obiettivo di partecipare alle grandi gare governative nel resto del mondo

I PRIMI NUMERI DEL 2018

La scorsa settimana l’assemblea dei soci di Leonardo ha approvato il bilancio 2017 (274 milioni di utile) ed un dividendo di 0,14 euro per azione, nominato il collegio dei sindaci, approvato il piano di incentivazione a lungo termine del management. “Significativa”, ha commentato la società, la partecipazione all’assemblea degli investitori istituzionali, prevalentemente esteri, pari a circa il 33% del capitale. “Quando Profumo è stato nominato, il 16 maggio 2017, il titolo valeva 15,52 euro. Ieri ha chiuso invariato a 9,43, -39,2% rispetto a un anno fa”, ha notato il Sole 24 Ore.

LA LETTERA AGLI AZIONISTI

Le direttrici di marcia del gruppo attivo nell’aerospazio e nella difesa di rintracciano nella lettera agli azionisti: “Intenso sarà il percorso che ci aspetta negli anni a venire”, scrivono il presidente, Gianni De Gennaro, e l’amministratore delegato, Alessandro Profumo. “Il piano industriale quinquennale si fonda infatti su una crescita solida e sostenibile nel lungo periodo”, si legge nel testo. “Il 2018 consoliderà una nuova fase di crescita sostenibile della vostra società, facendo leva su un modello operativo più efficiente, una gestione più integrata delle risorse e un approccio al cliente più efficace”, continua la lettera dei vertici aggiungendo che “continueremo al tempo stesso a sostenere la crescita con investimenti mirati” su prodotti e tecnologie “chiave”. Tali azioni di sviluppo verranno accompagnate da un “rigoroso controllo dei costi”.

IL CASO BIRAGHI

Non mancano comunque i trambusti in casa del gruppo di Piazza Monte GRappa Un’indagine interna all’ex Finmeccanica, ora Leonardo, ha portato alla sospensione per motivi disciplinari del top manager Andrea Biraghi. L’indagine anche alcuni dei suoi più diretti collaboratori. L’indagine interna è stata fatta dalla struttura di Marco Di Capua, ex ufficiale della Guardia di finanza , transitato dalle Ferrovie, poi vicedirettore dell’Agenzia delle entrate, prima di essere chiamato nel gruppo da Mauro Moretti, il predecessore dell’attuale ad, Alessandro Profumo, ha scritto Gianni Dragoni del Sole 24 Ore: “Le contestazioni riguardano opacità nei rapporti con fornitori, anche all’estero. L’indagine è scattata dopo una serie di segnalazioni. Al Sole 24 Ore risulta che ci siano state almeno nove lettere con la descrizione di operazioni da verificare, nomi di manager, aziende, operazioni. Nelle lettere si richiama l’attenzione sulla cessione di alcune aziende. Tra queste la vendita del ramo d’azienda Ants per 100mila euro alla Ads di Pomezia, a beneficio di soci considerati vicini a Matteo Renzi. Un manager interno a Leonardo aveva proposto di rilevare la stessa attività per 700mila euro, proposta non presa in considerazione. Tra i casi segnalati nelle lettere anche la vendita della Electron per un euro alla campana Medinok”.

L’AFFONDO DI BIVONA SUL CAPO AZIENDA

Qualche subbuglio si è verificato anche nel corso dell’assemblea degli azionisti. Profumo è stato criticato da Giuseppe Bivona, l’investitore che – ha ricordato Gianni Dragoni del Sole 24 Ore – dal 2013 incalza la gestione di Mps (con Banca d’Italia, Consob, Mef) per la mancata contabilizzazione come derivati nei bilanci dei contratti Alexandria e Santorini (erano invece presentati come Btp). Il gup di Milano, il 27 aprile, ha rinviato a giudizio l’ex presidente di Mps Profumo e l’ex ad Fabrizio Viola, per falso in bilancio e manipolazione del mercato.
Bivona ha chiesto a Profumo di valutare «l’opportunità di fare un passo indietro» e al cda di «revocare» le deleghe, altrimenti «si muoveranno le forze del mercato, come avvenuto in Telecom».

LA RISPOSTA DI DE GENNARO SU PROFUMO

La risposta è arrivata dal presidente di Leonardo, Gianni De Gennaro: “Il rinvio a giudizio di Alessandro Profumo come ex presidente del Monte dei Paschi di Siena per false comunicazioni sociali non “comporta alcuna causa di decadenza” da amministratore delegato del Gruppo Leonardo, ha detto De Gennaro. “A seguito delle analisi svolte anche con il sussidio di uno studio legale esterno, – ha aggiunto il presidente – è emerso che il rinvio a giudizio non comporta alcuna causa di decadenza di Profumo dalla carica di amministratore delegato della società e non costituisce alcuna incapacità o restrizione in automatico della capacita’ di Leonardo di operare sui mercati”. “Profumo con grande trasparenza e correttezza – ha proseguito De Gennaro – ha informato il consiglio di amministrazione di questa sua posizione giudiziaria e il consiglio ne ha preso atto e gli ha riconosciuto piena capacita’ di svolgere il suo ruolo”.

I PIU’ RECENTI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SU LEONARDO:

(CHE COSA PENSA DAVVERO PROFUMO DI M5S E LEGA)

(ECCO CHE GLI ELICOTTERI CHE STANNO TIRANDO I CONTI DI LEONARDO)

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