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Leonardo-Finmeccanica, ecco come Di Maio strattona De Gennaro e Profumo su Piaggio Aero, Vitrociset e non solo

Tutti i dettagli del pressing del governo su Leonardo-Finmeccanica per il dossier Piaggio Aerospace e i precedenti forcing di Di Maio sul gruppo presieduto da De Gennaro e capitanato da Profumo

 

Il governo strattona Leonardo-Finmeccanica sul dossier Piaggio Aerospace, l’azienda commissariata dopo che il socio emiratino si è defilato accusando di fatto l’esecutivo di aver fatto venir meno gli investimenti previsti.

Le intenzioni del governo giallo-verde, e in particolare del Movimento 5 Stelle, sono state rese palesi ieri. Ecco tutti i dettagli (qui tutti i veri conti di Piaggio Aero).

ECCO IL PIANO DEL GOVERNO SU PIAGGIO-AERO CON LEONARDO-FINMECCANICA

Niente “spezzatino”. Piaggio Aerospace deve andare sul mercato intera, forte delle capacità progettuali, della manodopera specializzata ma soprattutto di 39 offerte arrivate al commissario, che ha chiesto ulteriore tempo per valutarle. E forte anche delle commesse statali che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane, quelle militari decise forse dalla Difesa in un documento che sarà pubblicato il 15 giugno. E’ questo il piano per il rilancio di Piaggio Aero che il vicepremier e ministro per le Attività Produttive Luigi Di Maio ha illustrato ieri al commissario Vincenzo Nicastro e ai sindacati durante una visita allo stabilimento di Villanova D’Albenga (Savona). Il gruppo ha 1.100 addetti anche in altre sedi, di cui 500 in cassa integrazione.

LE TENSIONI FRA COMMISSARIO E LEONARDO-FINMECCANICA SULLO SPEZZATINO DI PIAGGIO

Una linea di marcia che si inserisce nel solco di quello che lo stesso commissario ha detto nei giorni scorsi sul processo di vendita di Piaggio da dismettere in blocco e non per singoli comparti – manutenzione e/o produzione di velivoli e motori – come invece auspicato da Leonardo, l’ex gruppo Finmeccanica (qui l’approfondimento di Start Magazine sulle differenti impostazioni tra Leonardo e il commissario, bando di gara alla mano).

CHE COSA HA DETTO IL COMMISSARIO DI PIAGGIO AEROSPACE

Nicastro ha chiesto ulteriori 90 giorni, come consente la legge ha detto, necessari anche a valutare le 39 manifestazioni di interesse pervenute, delle quali 26 per acquisire l’azienda intera. Niente da fare per Leonardo, interessata solo al settore manutenzioni di motori?

GLI AUSPICI DEL GOVERNO SU LEONARDO-FINMECCANICA E PIAGGIO

Non ci sarà alcuna contrapposizione con Leonardo-Finmeccanica, come ha rassicurato il capo politico del Movimento 5 Stelle, ma il forcing del governo è chiaro nei confronti del gruppo italiano dell’aerospazio e della Difesa partecipato dal ministero dell’Economia come si evince da un’altra dichiarazione del vicepremier pentastellato.

IL PRESSING DI DI MAIO SU LEONARDO-FINMECCANICA

“Le proposte di Leonardo sono sul tavolo – ha proseguito infatti Di Maio – io credo che con Leonardo si debba necessariamente lavorare, ma in un’ottica di collaborazione tra un’azienda privata come Piaggio, che spero possa tornare sul mercato tutta intera e a piena occupazione nei prossimi mesi, e un’azienda partecipata di Stato. Non credo ci debbano essere contrapposizioni; l’unica cosa che non sono disposto a fare, e questo i lavoratori e il management lo devono sapere, è spezzettare questa azienda. Qui c’è una grande manodopera, una tradizione di persone che lavorano, e va tutelata e rispettata”. Come dire, secondo alcuni osservatori: Leonardo è partecipata dal Tesoro e quindi fa (anche) quello che le dice l’azionista Stato.

LE PAROLE DI DI MAIO SU PIAGGIO AERO E LEONARDO-FINMECCANICA

“Col ministero della Difesa stiamo portando avanti il crono programma di contratti che prevede la produzione di motori Viper per gli aerei addestratori, i nuovi P180, l’ammodernamento dei P180 esistenti, il drone militare P1hh – ha aggiunto il ministro pentastellato -. Ci sono tutte le condizioni per cui lo Stato faccia investimenti e perché si produca qui”. I sindacati hanno accolto con favore l’interesse del ministro per Piaggio ma con una certa freddezza la mancanza di commesse: “Bisogna aspettare fino al 15 giugno un vertice del governo con lo stato maggiore della difesa per sapere quanti ordini lo Stato farà” hanno detto dopo l’incontro.

LE POSIZIONI DEI SINDACATI

Per Alessandro Vella della Fim Cisl Liguria “serve il contratto dei 19 retrofit P180 e dei nove nuovi velivoli e un nuovo testo del decreto per la continuità del finanziamento del programma P1HH”. Lorenzo Ferraro della Fiom dice: “lo stato maggiore deve definire i tempi e come programmare le attività, per rimettere in moto l’indotto, i contatti con i fornitori e far ripartire l’azienda”. Secondo il sindacato “i soldi ci sono, deve essere semplicemente rimodulato il decreto perché il precedente governo aveva finanziato il P2hh, che era astratto, mentre il P1hh esiste, è qua dentro lo stabilimento”.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

Ha scritto di recente Gianni Dragoni del Sole 24 Ore: “Diversi esperti di industria della difesa ritengono che il P.2HH non serva. In Europa già da anni è avviato uno studio di definizione di un drone che voli a media altitudine e a lungo raggio, l’Euro Male 2025, al quale collaborano Germania, Francia, Spagna e Italia, con Leonardo”.

LEONARDO-FINMECCANICA E LA LEGGE MARZANO

Il commissario di Piaggio segue i dettami della legge Marzano dopo essere stato nominato: “Il ricorso alla legge Marzano che concede due anni per la ristrutturazione – ha sottolineato nelle scorse settimane Alessandro Da Rold del quotidiano La Verità – potrebbe essere un’opportunità per Leonardo, che in questo modo potrebbe evitare di sobbarcarsi quei 438 milioni di perdite registrate tra il 2014 e il 2016”. A seguire il dossier per conto del vicepremier Luigi Di Maio, ha aggiunto il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, è Carmine America, consulente per l’internazionalizzazione al ministero dello Sviluppo economico.

IL RUOLO DEL CONSIGLIERE DIMAIANO CARMINE AMERICA

Il consigliere America è ritenuto un anello di congiunzione tra Di Maio e Leonardo. America, come si legge sul sito del Premio Italia Giovane, è un “giovane romano professionista in ambito intelligence economica nel settore Difesa e Aerospazio. Dopo aver maturato gli studi in giurisprudenza ha frequentato il Master in Sicurezza Economica, Geopolitica e Intelligence, istituito dalla Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale. Analista e collaboratore istituzionale, tra gli scritti realizzati di recente si può ricordare “LeggIntelligence” per il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

GLI ELOGI DI CARMINE AMERICA A DE GENNARO E MESSA

Nell’intervista al sito Premio Italia Giovane datata 2015, America disse tra l’altro sui rapporti Italia-Usa: “Una parte dei meriti di questa vicinanza culturale va certamente riconosciuta a quelle istituzioni italiane, come il Centro Studi Americani – diretto da Paolo Messa (ora direttore Relazioni Istituzionali Italia di Leonardo, ndr) e presieduto dal Prefetto Gianni De Gennaro (presidente di Leonardo-Finmecanica, ndr) – la cui attività è finalizzata a promuovere lo studio della società, della politica e della cultura americana”.

LE SINTONIE PROFUMO-DI MAIO

I Pentastellati sono fiduciosi sul cambiamento di impostazione da parte di Leonardo su Piaggio Aero. D’altronde su diversi recenti dossier il gruppo presieduto da De Gennaro e guidato da Profumo ha seguito e assecondato gli auspici della politica. Così è stato nel caso di Vitrociset che Profumo non voleva rilevare (fino al giorno primo dell’offerta i comunicatori di Profumo assicuravano il disinteresse per l’azienda romana che lavora anche per il Servizi segreti) ma poi ha comprato scalzando in extremis la cordata Fincantieri allestita da Bono e Pertosa (e i dirigenti di Vitrociset attendono ancora di comprendere come saranno integrati in Leonardo, si sbuffa in ambienti sindacali dalle federazione dei dirigenti pubblici e privati). Così è stato nel caso dell’Industria italiana autobus (Iia) nel cuore di Di Maio perché ha una sede ad Avellino: Leonardo-Finmeccanica è entrata nel capitale sborsando circa 20 milioni di euro oltre a quelli scuciti dalla società statale Invitalia (il cui vertice in scadenza cerca una riconferma ancora in forse). E così è stato con la strombazzante visita allo stabilimento di Leonardo a Pomigliano d’Arco (come da foto) con annunci tonitruanti di Profumo di Di Maio (annunci che in verità prevedono anche finanziamenti della Regione Campania presieduta da Vincenzo De Luca, come svelato in questo articolo di Start Magazine).

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