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Leonardo Oto Melara

Leonardo-Finmeccanica, ecco come le aziende della difesa vanno all’attacco del governo

Che cosa pensano le società della difesa e dell'aerospazio come Leonardo-Finmeccanica della legge di bilancio? Ecco numeri, allarmi e scenari dell'audizione dei vertici dell'associazione Aiad che riunisce e rappresenta 121 aziende della difesa, della sicurezza e dell'aerospazio.

 

Non è stata un’audizione di prammatica quella della scorsa settimana da parte dell’Aiad, l’associazione che riunisce e rappresenta 121 aziende della difesa, della sicurezza e dell’aerospazio.

Il segretario generale dell’associazione, Carlo Festucci, non ha usato giri di parole per analizzare e commentare i tagli decisi dal governo M5s-Lega in materia di difesa.

Ecco numeri e commenti dispensati dai rappresentanti dell’associazione alla quale aderiscono anche Leonardo (ex Finmeccanica) e altre società del ramo come Oto Melara, Avio Aero, Thales Alenia Space, per citare solo quelle che hanno consiglieri nell’organo di vertice di Aiad.

ECCO LE CRITICHE DI LEONARDO-FINMECCANICA E NON SOLO

“Saranno circa 580 milioni per la parte Difesa e circa 180 milioni per quella relativa al ministero dello Sviluppo economico” le riduzioni di bilancio figlie della Legge di bilancio, ha detto Festucci. Riduzioni che si traducono “inevitabilmente in programmi tagliati”, ha aggiunto.

LA QUESTIONE DEI PROGRAMMI EUROPEI

Per poter partecipare ai programmi europei “ci vogliono risorse”, secondo l’Aiad. Ma così “non sarà possibile aderire senza fondi da impiegare, e se non parteciperemo ai programmi non saremo in grado di sedere ai tavoli in cui si discuteranno le grandi strategie”, ha criticato Festucci.

I CONFRONTI EUROPEI

Quindi, un confronto: “Mentre Francia, Germania e Regno Unito investono nella Difesa, l’Italia sta riducendo i fondi nel settore rischiando di mettere in difficoltà l’industria che potrebbe non riuscire a rispondere a tutte le esigenze delle forze armate”, ha stimmatizzato il segretario dell’associazione presieduta da Guido Crosetto (presidente onorario è Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo).

DOSSIER INVESTIMENTI

Gli investimenti servono non solo a livello nazionale: anche a livello europeo (con il Fondo europeo per la Difesa, Edf) saranno indispensabili – ha sottolineato Festucci – “non solo le alleanze industriali, ma anche e soprattutto i fondi”, in un comparto, ha spiegato Festucci, che è “l’unico di altissimo livello rimasto in Italia, dove genera un elevatissimo reddito e occupa molti dipendenti di elevate capacità”.

IL GRIDO DI ALLARME DI AIAD

“Abbiamo perso la chimica, l’elettronica e la siderurgia – ha ricordato Festucci – l’industria della difesa resta l’unico grande settore in grado di esprimere altissima tecnologia”. Un settore tra l’altro capace “di generare un ritorno di almeno 2,5 euro per ogni euro investito”.

LE CARATTERISTICHE DEL SETTORE

Un comparto, ha aggiunto, “che impegna un’occupazione di altissimo livello e qualità: sono tutti ingegneri e tecnici”. D’altra parte, il settore è caratterizzato da un altro numero di piccole e medie imprese, e proprio queste – ha notato Festucci – risentiranno di più nel caso di un ridimensionamento del settore. “Non avere le risorse necessarie significherà decimare la supply chain, levando flessibilità alle grandi imprese e danneggiando l’intero comparto”. (QUI IL VIDEO COMPLETO DELL’AUDIZIONE)

CHE COSA SI LEGGE NEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO

E’ lo stesso Documento pluriennale programmatico (Dpp) a far emergere che circa l’80% della totalità degli stanziamenti è concentrata dal 2027 in poi, il che rende praticamente impossibile far partire oggi tutta una serie di programmi che, invece, sono prioritari e che non sono più dilazionabili per la conclamata obsolescenza di sistemi d’arma e tecnologici in servizio presso le Forze Armate, e senza dimenticare che per il 2020 la voce investimenti del bilancio ordinario sarà pari a 2,265,4 miliardi, circa il 130% in meno rispetto alla stessa voce del bilancio consolidato 2017, ha sottolineato l’analista del settore, Aurelio Giansiracusa.

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