skip to Main Content

Leonardo Oto Melara

Leonardo, ecco che cosa succede davvero a conti e settori dell’ex Finmeccanica

Le luci e le ombre che emergono dal primo trimestre 2018 del gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato, Alessandro Profumo (che fa l’atarassico sul quadro politico in Italia). Numeri, confronti, analisi e domande Un risultato netto pari a 50 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno, uguale al…

Un risultato netto pari a 50 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno, uguale al risultato netto ordinario e sostanzialmente stabile rispetto ai 49 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. E poi: ricavi in crescita del 3,8%, a quota 2.451 milioni di euro, legati soprattutto al settore elicotteristico.

Sono alcuni dei risultati del primo trimestre del gruppo Leonardo che mostra ordini per 2.164 milioni di euro, in calo del 18,2% rispetto al 2017 quando erano stati contabilizzati gli ordini acquisiti nell’Aeronautica per l’attività di supporto alla flotta dei velivoli Efa.

IL COMMENTO DI PROFUMO

Il primo trimestre di Leonardo rappresenta “un buon inizio” ed è “in linea” con le aspettative del gruppo. Parola dell’amministratore delegato, Alessandro Profumo, che ha presentato agli analisti i conti di gennaio-marzo 2018. L’ottimismo del numero uno di Leonardo si basa su un risultato netto di 50 milioni di euro, in progresso del 2% rispetto allo stesso periodo del 2017, oltre che su un aumento dei ricavi del 3,8% a 2,45 miliardi. Una crescita, quest’ultima, che dipende principalmente “dall’effetto della ripresa degli Elicotteri”, ma anche da un “solido contributo” degli altri settori.

LA SINTESI DEL SOLE

Ecco la fotografia di Leonardo (ex Finmeccanica) secondo il Sole 24 Ore di oggi: “Aumentano i ricavi (+3,8% a 2.451 milioni) ma anche i debiti finanziari netti (+10,5% a 3.595 milioni) per il gruppo Leonardo nel primo trimestre. L’utile netto di competenza è pari a 50 milioni, «in linea» (un milione in più), mentre è diminuita la redditività, misurata sia con il rapporto tra utile operativo prima dell’ammortamento degli avviamenti (Ebita) e ricavi (Ros, in calo dal 6,6% al 6,2%) sia con il rapporto tra Ebit e ricavi (sceso dal 5,2% al 4,9%)”.

IN CALO GLI ORDINI E IN AUMENTO IL DEBITO

Vediamo ora i dettagli i numeri. I nuovi ordini sono pari a 2,16 miliardi di euro, in contrazione del 18,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso, e portano il portafoglio ordini a 33,36 miliardi. Aumenta del 10,56% l’indebitamento netto, a 3,59 miliardi di euro.

LE PROSPETTIVE SECONDO LEONARDO

Considerati i risultati ottenuti e in vista delle aspettative per i successivi, Leonardo ha confermato la guidance per l’intero 2018 e ribadito l’impegno nella realizzazione del nuovo piano industriale. I risultati ottenuti non hanno scaldato gli investitori e il titolo ieri ha chiuso in progresso dello 0,06% a 9,652 euro, mentre oggi in mattinata ha aperto in territorio positivo.

COME VA IL SETTORE ELICOTTERI

Per il settore Elicotteri il primo trimestre “è iniziato con il piede giusto” secondo la direttrice finanziaria, Alessandra Genco, e il numero uno del gruppo, Profumo, ha ribadito che il settore “presenta un outlook più sano” rispetto all’anno scorso, quando il capo azienda aveva rimarcato le criticità e i risultati del comparto dell’ex Finmeccanica. I primi tre mesi dell’anno segnano infatti un aumento del 31,1% per gli ordini del settore e del 27,8% per i ricavi. Sulla guidance rispetto a ordini e cash flow, ma non sui ricavi, inciderà “positivamente” la maxi commessa del Qatar, che sarà contabilizzata “entro l’anno”. Il contratto prevede la fornitura di 28 elicotteri militari NH90 al Paese per un valore superiore a 3 miliardi di euro.

L’ATARASSIA DI PROFUMO SULL’ITALIA

Al momento, invece, non c’è “nessun impatto” dall’incertezza del quadro politico italiano sulle attività del gruppo. Anche se il ceo si augura “in futuro di avere un governo stabile”, ma Leonardo non vede preoccupazioni “neanche a più lungo termine considerando che le attuali importanti campagne internazionali non sono a guida italiana”.

LA RICLASSIFICAZIONE

Nel raffronto del conto economico bisogna considerare che i dati 2017 sono stati riclassificati, perché quest’anno Leonardo applica il nuovo principio contabile Ifrs15, «Revenue recognition». La società ha spiegato il 14 marzo che ci sono «nuovi criteri per la rilevazione dei ricavi durante l’esecuzione del contratto, in mancanza dei quali è prevista la rilevazione dei ricavi solo al completamento della prestazione contrattuale». Leonardo aveva detto che l’impatto «sui principali indicatori del gruppo è limitatamente significativo».

IL COMMENTO DEL SOLE

“In realtà – scrive Gianni Dragoni del Sole 24 Ore – i dati riclassificati del primo trimestre 2017, presentati ieri, divergono non poco da quelli storici. Tutte le cifre sono inferiori a quelle dichiarate un anno fa nell’ultima trimestrale di Mauro Moretti: i ricavi «riclassificati» scendono a 2.361 milioni da 2.476 milioni, l’Ebitda è 298 milioni anziché 330, l’Ebita 155 milioni anziché 187, l’Ebit 123 milioni anziché 155, l’utile netto è 49 milioni anziché 78″. Aggiunge Dragoni: “I ricavi del primo trimestre 2018 aumentano rispetto a quelli riclassificati, ma sono inferiori a quelli storici. L’Ebitda del primo trimestre 2018 è pari a 251 milioni, inferiore sia al riclassificato sia ai dati storici. Ebita (153 milioni) e Ebit (121 milioni) del 2018 sono in linea con i dati riclassificati (due milioni in meno), ma inferiori di 34 milioni ai dati storici del trimestre 2017”.

LE DOMANDE DI DRAGONI

Secondo Leonardo le differenze con i dati storici 2017 sono dovute al «ridotto numero di consegne» di elicotteri civili nel primo trimestre 2017 (12 contro 29 di quest’anno). Con la riclassificazione negli elicotteri sono stati tagliati i ricavi del primo trimestre 2017 (587 milioni rispetto ai 784 milioni dichiarati un anno fa) e i margini (l’Ebita nel 2017 era 73 milioni, nel riclassificato è sceso a 34 milioni, nel 2018 è 53 milioni). Nel primo trimestre 2018 i ricavi degli elicotteri sono pari a 750 milioni. “Viste le differenze – commenta Dragoni del Sole – ci si potrebbe chiedere se ricavi e margini storici del primo trimestre 2017 siano stati rilevati in modo appropriato”.

Back To Top