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Che cosa succederà fra Iliad, Tim e Vodafone?

Anche Iliad entrerà nella newco tra Tim e Vodafone sulle torri per la partita del 5G? Le proteste della compagnia francese, le parole di Gubitosi, i conti di Vodafone e il titolo Tim ai minimi. Fatti, numeri, commenti e scenari sul mondo delle tlc in Italia

Iliad guarda con sospetto alla collaborazione tra Tim e Vodafone, che sono pronte alla condivisione delle infrastrutture mobili con l’obiettivo di spingere il roll out delle reti 5G, e alla creazione di una newco delle Torri.

La società guidata da Benedetto Levi ha chiesto all’Antitrust di vigilare sulla cooperazione evitando che si creino “distorsioni” di mercato. Andiamo per gradi.

L’ACCORDO TIM-VODAFONE

Partiamo dall’inizio. Tim-Vodafone hanno avviato i colloqui per aggregare in un’unica realtà tutte le proprie infrastrutture passive di rete: sarebbe una newco con 22.000 torri (quelle di Vodafone e quelle di Inwit, società controllata da Tim).

Per ora non c’è nulla di vincolante, le due società di telecomunicazione hanno siglato un memorandum d’intesa, ma a detta di Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Telecom Italia, entro l’estate si prevede la chiusura dei negoziati.

La compagnia, a cui guarda con interesse anche F2i per un possibile ingresso, sarebbe controllata al 50-50 e permetterebbe un risparmio dei costi di investimenti infrastrutture stimato fra il 20 e il 30%.

COSA CHIEDE ILIAD

L’accordo, però, non è ben visto dall’operatore francese Iliad, arrivato sul mercato italiano lo scorso anno, che ha chiesto ad Agcom e Antitrust di monitorare gli effetti di un’eventuale intesa tra Tim e Vodafone in modo da non ledere la concorrenza.

QUALI PREOCCUPAZIONI?

Iliad ha chiesto alle due autorità, di controllare che si creino, con l’alleanza tra i due operatori mobili, ostacoli ai piani di sviluppo nel nostro Paese di Iliad.

ILIAD IN GIOCO?

Lo scenario potrebbe comunque cambiare. Gubitosi, infatti, ha aperto le porte della newco anche ad Iliad.

“L’architettura dell’accordo è aperta, ci farebbe piacere se anche altri operatori potessero parteciparvi”, ha detto Gubitosi, commentando la lettera inviata ad Antitrust e Agcom dal gestore francese (che Iliad peraltro non conferma ne smentisce).

“Noi e Vodafone abbiamo pagato il grosso del 5G adesso è importante svilupparlo in fretta per avere ricavi. Se Iliad vorrà essere della partita con noi ci farà molto piacere. La lettera direi che fa parte del normale gioco delle parti, probabilmente è normale che lo facciano: che cosa vorrà dire poi lo capiremo, ci vedremo con Iliad come con tutti gli operatori abitualmente, e ci auguriamo di trovare punti di convergenza”, ha concluso Gubitosi.

I PROBLEMI DI VODAFONE

Nel frattempo, Vodafone ha chiuso il 2018 con ricavi da servizi -5,9% a 4.979 milioni di euro ed Ebitda -5,8% a 2.189 milioni, secondo i dati comunicati ieri.

La performance risente “degli effetti della regolamentazione e della pressione competitiva sul segmento mobile, parzialmente compensati dalla crescita dei ricavi (+9,6% a 1 miliardi) e della base clienti di rete fissa”.

TIM AI MINIMI

Anche per Tim non sembra andare benissimo. Nella giornata del 14 maggio, l’ex Telecom Italia ha ceduto quasi il 2% scivolando sotto la soglia di 0,45 euro, ai minimi dal 23 gennaio. Proprio in quella data il titolo Telecom segnò i minimi storici intraday a 0,433 euro.

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