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Bcc, ecco i perché delle tensioni in Iccrea con Bcc Roma e gruppo Ccb

Tutte le tensioni all'interno del gruppo Iccrea. Fatti, nomi, approfondimenti e scenari sul mondo delle Bcc (Banche di credito cooperativo)

I PROGETTI CON INTOPPO DI ICCREA

Nei giorni scorsi il presidente di Iccrea, Giulio Magagni, stimava un ultimo atto, con l’assemblea della capogruppo spa intorno al 10 gennaio ma da allora è emerso un piccolo intoppo: Bcc Roma, la più grande Bcc italiana, ha dovuto spostare a metà gennaio l’assemblea per l’adesione definitiva al gruppo Iccrea.

LE TAPPE DI ICCREA E I PROBLEMI

Assise straordinaria che introduce le necessarie modifiche statutarie e l’indicazione dell’importo massimo dell’eventuale aumento di capitale, atto  amministrativo dovuto quest’ultimo, adottato da tutte le Bcc che in queste ultime settimane hanno deliberato l’adesione obbligatoria (pena la perdita della licenza bancaria) ai due gruppi nazionali. Uno slittamento, quello della Bcc Roma, dovuto a questioni tecnico-logistiche (la banca ha oltre 30mila soci).

IL DOSSIER ASSEMBLEA

L’assemblea che si sarebbe dovuta svolgere il prossimo 16 dicembre, sarà invece convocata per metà gennaio. La conseguenza sarà che tutto l’iter del gruppo Iccrea (144 banche contro le 86 del gruppo Ccb) dovrà spostarsi in avanti di qualche giorno. Mentre per Cassa centrale banca tutto prosegue secondo i tempi previsti.

RUMORS E INTERPRETAZIONI SU BCC E ICCREA

Intoppo abbastanza strano e non spiegato, si dice in ambienti della galassia cooperativa. Aggiunge un esponente del mondo cooperativo: “Se avesse voluto fare l’assemblea il 16 dicembre, Bcc Roma si sarebbe mossa per tempo e avrebbe tenuto l’assemblea straordinaria, come ha sempre fatto. Peraltro i quorum per la delibera di modifica dello statuto per l’ingresso nel Gruppo bancario creditizio sono inferiori a quelli normalmente previsti (si applicano quelli minori previsti dalla riforma delle Popolari)”.

LE INDISCREZIONI SU BCC ROMA

In verità, su alcuni giornali di provincia stanno emergendo i veri nodi dello slittamento delle operazioni in casa di Iccrea: “Ccb ha in mano il 22% delle azioni Iccrea e forse qualche grossa banca, per avere peso nella prossima governance del gruppo, avrebbe voglia di comprarle. Fatto che metterebbe in bilico la posizione di Magnani”, ha scritto il Corriere del Trentino.

LE PAROLE DEL VERTICE DI BCC ROMA

E sul Corriere Veneto, il giorno dopo, il presidente della Bcc Roma, Francesco Liberati, ha ammesso: “Sono favorevole a soluzioni di sistema. Abbiamo il 5% di Iccrea, il massimo. Ma il limite sarà elevato al 10% e potremo valutare la possibilità. Non vogliamo opzioni ostili, lo faremo se ce lo chiedono”.

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