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Garanzie decreto Liquidità, che cosa (non) va

Fatti, numeri e incognite sulle garanzie pubbliche previste dal decreto Liquidità nel commento di Enrico Zanetti, tributarista e già viceministro all'Economia e alle Finanze

La polemica, su chi avrebbe approvato il Mes 10 anni fa, è tanto stucchevole, quanto sarebbe invece interessante un confronto serio sul fatto che una settimana fa il governo ha propagandato garanzie in grado di movimentare 400 miliardi di liquidità mentre ne stava mettendo in campo a malapena 20.

I 400 miliardi del decreto Liquidità sarebbero la somma dei 200 miliardi di cui al co. 1 dell’art. 1 e dei 200 miliardi di cui alla lett. c) del co. 1 dell’art. 2 (che ha introdotto il nuovo co. 14-bis nell’art. 6 del DL 269/2003), relativi alle garanzie che Sace spa può rilasciare per conto dello Stato su finanziamenti erogati da banche e altri enti creditizi a favore di imprese con sede in Italia.

I secondi 200 miliardi, in coerenza alla mission di Sace spa, devono essere finalizzati al sostegno all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti delle imprese; i primi costituiscono invece una misura straordinaria e temporanea che consente a Sace di assumere impegni, fino al 31 dicembre 2020, anche per finanziamenti slegati alle predette finalità.

Quello che forse sfugge è che tanto i primi quanti i secondi 200 miliardi costituiscono un mero “tetto massimo” di assunzione di impegni consentita a Sace spa.

Un “tetto massimo” che avrebbe potuto anche essere fissato nella misura di 1 milione di miliardi, ma che non avrebbe spostato di un millimetro la reale operatività che potrà essere sviluppata da Sace spa, la quale resta ovviamente agganciata al Fondo di dotazione che lo Stato le mette a disposizione.

L’art. 1 co. 14 del Decreto Liquidità stanzia 1 miliardo e, come precisato dalla norma stessa e dalla Relazione tecnica all’art. 2, tale Fondo riguarda sia l’attività “temporanea” fino a un massimo dei primi 200 miliardi, sia l’attività “a regime” fino a un massimo dei secondi 200 miliardi.

Anche ipotizzando che Sace spa, in ragione di una ritenuta migliore qualità del proprio portafoglio, operi con una leva finanziaria di 20, tale per cui, per ogni euro disponibile del Fondo di dotazione, concede garanzie per 20 euro (la leva media, in termini di valutazione del rischio, è di 12,5), significa che al momento la “potenza di fuoco” messa in campo dallo Stato con il Decreto Liquidità non è di 400 miliardi, bensì di 20 miliardi.

Io parlerei un po’ più di questo e un po’ meno di altro.

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