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Equo Compenso

Facebook, tutti i perché del tonfo di Zuckerberg a Wall Street

La frenata della crescita, le ombre sulle prospettive e i rischi per il modello di business intravisti dagli analisti tra le righe del bilancio del secondo trimestre di Facebook hanno provocato un tonfo a Wall Street per il titolo della società fondata da Mark Zuckerberg. I DETTAGLI SUL TONFO Risultato? Le azioni di Facebook hanno…

La frenata della crescita, le ombre sulle prospettive e i rischi per il modello di business intravisti dagli analisti tra le righe del bilancio del secondo trimestre di Facebook hanno provocato un tonfo a Wall Street per il titolo della società fondata da Mark Zuckerberg.

I DETTAGLI SUL TONFO

Risultato? Le azioni di Facebook hanno bruciato oltre il 20% fin dall’apertura degli scambi, per poi assestarsi nel pomeriggio a una flessione attorno al 18 per cento.

LA CAPITALIZZAZIONE EVAPORATA

Evaporati, dunque, oltre 100 miliardi di capitalizzazione, con punte di oltre 120 miliardi.

I MOTIVI DEL CAPITOMBOLO

La bufera è stata scatenata da delusioni non negli utili, per ora, ma in «fattori» cruciali per le future performance: la dinamica delle entrate, che tuttora dipendono quasi esclusivamente dalla pubblicità, e degli utenti.

CHE COSA HA DETTO ZUCKERBERG

A nulla sono dunque valse le parole messe nero su bianco ieri dallo stesso fondatore Mark Zuckerberg nel comunicato con cui sono stati presentarti i dati del secondo trimestre, per cui “la nostra comunità e il nostro business continuano a crescere velocemente”. E neppure la rassicurazione per cui “siamo impegnati a investire per mantenere le persone salve e sicure, e per continuare a costruire nuove significativi modi per aiutare le persone a connettersi”, nella quale è difficile non leggere un richiamo al recente scandalo del “datagate”.

I NUMERI

Non che le cifre presentate ieri ai mercati siano in assoluto negative. Tutt’altro: Facebook ha infatti chiuso il secondo trimestre con ricavi in aumento su base annua del 42% a 13,2 miliardi di dollari. Una performance più che buona in termini astratti, che si accompagna a una crescita del 31% a 5,1 miliardi di dollari dell’utile netto, ma che si posiziona sotto alle attese.

LE PREVISIONI

Così come si sono rivelati inferiori a quanto era stato previsto gli utenti mensili attivi al 30 giugno: avrebbero dovuto essere 2,25 miliardi, ma a conti fatti sono stati “solo” 2,23 miliardi, dato che a sua volta segna comunque una crescita annua dell’11%.

I DATI FINANZIARI

Tornando ai dati finanziari, e guardando al complesso dei sei mesi, la società ha realizzato ricavi per 25,19 miliardi di dollari, contro i 17,35 di un anno fa, e un utile netto di 10 miliardi, che supera nettamente i 6,9 miliardi dei primi sei mesi del 2017.

L’ALLARME

l’allarme e’ scattato con la conference call seguita alla trimestrale: dopo 12 minuti di confronto con gli analisti e le parole rassicuranti di Zuckerberg, il chief financial officer David Wehner ha previsto che il rallentamento dei ricavi continuerà per il resto dell’anno, con il tasso di crescita che scenderà a una sola cifra percentuale nel terzo e nel quarto trimestre.

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