Martedì 18 giugno, Facebook dovrebbe rivelare i dettagli sulla sua moneta digitale. Dovrebbe chiamarsi Libra e dovrebbe rivoluzionare la piattaforma social e non solo. Grazie a Libra, gli utenti, potranno scambiarsi denaro in modo facile e veloce, grazie a un click.
Con la nuova moneta, Mark Zuckerberg, sotto i riflettori per non aver rispettato la privacy degli utenti, prova ad allargare il proprio business.
OBIETTIVO: ALLARGARE IL PROPRIO BUSINESS
Grazie alla moneta digitale, la piattaforma social sarà trasformata in uno strumento per effettuare transazioni private e per offrire servizi. È certamente un modo per allargare il proprio business e “trovare fonti di ricavi alternative alla pubblicità, che oggi vale il 98,5% dei 55,8 miliardi di dollari di revenue 2018. Convogliare le transazioni dei suoi utenti all’interno della piattaforma, rendendole semplici ed economiche, vuol dire mettere le mani sui dati agganciati a quelle stesse operazioni, che si trasformano in una miniera d’oro se ben utilizzati”, spiega il Sole 24 Ore.
UN MODO PER RISCATTARSI?
Un nuovo servizio e una piattaforma rinnovata rappresentano anche un “nuovo” inizio, un modo per Mark Zuckerberg, di riscattarsi agli occhi degli utenti, dopo lo scandalo Cambridge Analytica.
TUTTO (ANCORA) DA SCOPRIRE
Ancora poco, comunque, si sa della moneta digitale che Facebook presenterà domani. Il progetto è nato circa un anno fa e ruota intorno ad una moneta che gli utenti potrebbero inviare tra loro e utilizzare per effettuare acquisti sia su Facebook che su Internet.
ZUCKERBERG VOLEVA UTILIZZARE IL BITCOIN?
“Domani è un giorno importante per l’Era digitale. Verrà lanciata Libra, la criptovaluta globale di Facebook. Zuckerberg non ha avuto il coraggio di inimicarsi i governi utilizzando i bitcoin come avrebbe voluto. È ancora presto. Il passo resta importante”, ha twittato Barbara Carfagna, giornalista del Tg1 che segue da anni questi temi.
domani è un giorno importante per l'Era digitale. Verrà lanciata Libra, la criptovaluta globale di Facebook. Zuckerberg non ha avuto il coraggio di inimicarsi i governi utilizzando i bitcoin come avrebbe voluto. EÈ ancora presto. Il passo resta importante https://t.co/p7PrN8952L
— barbara carfagna (@barbaracarfagna) June 17, 2019
UN CONSORZIO APPOSITO
Se è difficile sapere quali fossero le intenzioni, è facile invece capire come la società ha deciso di entrare nel business delle monete digitali.
L’azienda tecnologica ha sottoscritto più di una dozzina di accordi con società tra cui Visa, Mastercard, PayPal Holdings e Uber Technologies, perché sostengano la nascita della nuova criptovaluta. Ad aderire al progetto ci sarebbero anche la società di tecnologia finanziaria Stripe, il sito di prenotazione di viaggi Booking.com e il sito di e-commerce con sede in Argentina MercadoLibre.
UN POTENZIALE ENORME
Che i Big non si perdessero l’occasione di partecipare al progetto, d’altronde, c’era da aspettarselo. Facebook, dalla sua, ha un richiamo molto potente: 2,4 miliardi di utenti attivi mensili sulla piattaforma. Tutti utenti potenzialmente fruitori della moneta.
UN MODO PER CONTROLLARE
Visa e Mastercard, in questo modo, potrebbero monitorare le ambizioni di Facebook nel settore dei pagamenti e tenere d’occhio quel nemico-alleato che prova ad imporsi anche nel settore dei pagamenti.