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Fisco

Rottamazione arretrati Equitalia: obiettivi, problemi e incognite

Il commento di Marino Longoni, condirettore del quotidiano Italia Oggi, sulla proposta della Lega per la rottamazione di tutti gli arretrati di Equitalia Nel contratto per il cambiamento sottoscritto da Lega e M5s ci sono alcune righe dedicate alla pace fiscale, dove si annuncia una sorta di rottamazione generale di tutti i «debiti iscritti a ruolo,…

Nel contratto per il cambiamento sottoscritto da Lega e M5s ci sono alcune righe dedicate alla pace fiscale, dove si annuncia una sorta di rottamazione generale di tutti i «debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti».

GLI OBIETTIVI DEL GOVERNO

L’obiettivo del governo sarebbe quello di favorire «l’estinzione del debito mediante un saldo a stralcio dell’importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica».

GLI ANNUNCI DEI LEGHISTI

Parole dolci come il miele. Nei giorni seguenti autorevoli esponenti leghisti come Armando Siri, consigliere economico di Matteo Salvini, hanno precisato che il governo pensa a una rottamazione di tutti gli arretrati di Equitalia che dovrebbe portare nelle casse dell’erario addirittura 55 miliardi di euro lanciando un’operazione «fuori tutto» per coprire il mancato gettito derivante dalla flat tax.

IL PROGETTO DI LEGGE

Un’idea, questa, già anticipata in un progetto di legge presentato nel 2015 dall’on. Massimiliano Fedriga (Lega), che consentirebbe di sanare la propria posizione versando il 6% di quanto dovuto per imposte, sanzioni, interessi e accessori, a chi non possiede alcun immobile e abbia redditi bassi. Aliquota che salirebbe al 10% per chi possiede un solo immobile e redditi sotto i 24 mila euro. In tutti gli altri casi l’aliquota sarebbe del 25%, con un tetto ai versamenti di 200 mila euro.

RISCHIO SVARIONE

Un ritorno ai metodi da Prima repubblica. Ma con qualche svarione aggiuntivo: se così fosse, il mafioso che ha intestato tutti i suoi beni a prestanome potrebbe beneficiare dell’aliquota minima, mentre l’imprenditore o il lavoratore autonomo chiuderebbe con il 25%.

IL PICCOLO PROBLEMA

C’è poi qualche altro piccolo problema: la rottamazione delle cartelle è già stata fatta e ha dato un gettito di 6 miliardi la prima volta, di un paio di miliardi la seconda.

BACINO PROSCIUGATO

Il bacino sembra già prosciugato. Anche perché, dei teorici mille miliardi di cartelle non riscosse, quelle aggredibili valgono meno di 50 miliardi (le altre fanno riferimento a debiti inesistenti, o contribuenti defunti, falliti, nullatenenti ecc.).

LA QUESTIONE IVA

Last but non least. Come la mettiamo con l’Iva che, essendo imposta comunitaria, non è disponibile dallo Stato italiano (quindi non è possibile concedere sconti sulle imposte dovute)?

(Articolo pubblicato su Italia Oggi)

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