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Industria

Ecco i settori che frenano la produzione industriale

Il commento di Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, sul dato produzione industriale ad aprile La produzione industriale è calata più del previsto ad aprile, di -1,2% m/m (esattamente quanto guadagnato a marzo). La tendenza annua ha perso terreno a +1,9% (corretto per gli effetti di calendario) da un precedente…

La produzione industriale è calata più del previsto ad aprile, di -1,2% m/m (esattamente quanto guadagnato a marzo). La tendenza annua ha perso terreno a +1,9% (corretto per gli effetti di calendario) da un precedente +3,5%: è un minimo nell’ultimo anno; tuttavia, si tratta del ventunesimo mese consecutivo di espansione, la striscia positiva più lunga da quella a cavallo tra fine 2005 e fine 2007.

In sintesi, il calo congiunturale della produzione industriale ad aprile è in linea con quanto registrato negli altri principali Paesi dell’eurozona, e appare dovuto a effetti di calendario (la Pasqua a inizio mese, il ponte festivo di fine mese). In tal senso, ci aspettiamo un recupero a maggio.

Tuttavia, a meno di un rimbalzo spettacolare a maggio e giugno, difficilmente la produzione registrerà un incremento significativo nel trimestre in corso. Ciò aumenta i rischi di un rallentamento su base congiunturale del PIL nel trimestre in corso rispetto allo 0,3% t/t visto nei sei mesi precedenti.

Ecco l’approfondimento completo:

La produzione industriale è calata più del previsto ad aprile, di -1,2% m/m (esattamente quanto guadagnato a marzo).

Il calo è dovuto all’energia (-4,8% m/m), ai beni di consumo (-1,3% m/m) e ai beni intermedi (-1,1% m/m), mentre i beni strumentali hanno registrato un moderato incremento (+0,7% m/m). Per via del contributo rilevante di energia e attività estrattive, il calo della produzione manifatturiera è stato pari alla metà di quello dell’indice generale (-0,6% da +1,2% m/m precedente).

La tendenza annua ha perso terreno a +1,9% (corretto per gli effetti di calendario) da un precedente +3,5%. Si tratta di un minimo nell’ultimo anno. In ogni caso, è il ventunesimo mese consecutivo di espansione, la striscia positiva più lunga da quella a cavallo tra fine 2005 e fine 2007.

Tra i comparti manifatturieri, l’unico a mantenere una crescita annua a due cifre è il farmaceutico (+11,1%). La tendenza resta più che positiva per apparecchiature elettriche, macchinari e altre industrie manifatturiere. Viceversa, ben 4 comparti manifatturieri mostrano un calo su base annua: legno, carta e stampa (-4,1%), gomma e plastica (-4%), alimentari (-1,7%) e computer, elettronica e ottica (-0,7%).

In sintesi, il calo congiunturale della produzione industriale ad aprile è in linea con quanto registrato negli altri principali Paesi europei (Germania -1,7%, Francia -0,5%, Spagna -1,8% m/m, media eurozona -0,7% m/m), e appare dovuto a effetti di calendario (la Pasqua a inizio mese, il ponte festivo di fine mese). In tal senso, ci aspettiamo un recupero a maggio.

Tuttavia, a meno di un rimbalzo spettacolare a maggio e giugno, difficilmente la produzione registrerà un incremento significativo nel trimestre in corso. Ciò significa che il settore industriale potrebbe non contribuire alla crescita del PIL nel secondo trimestre, come già accaduto a inizio anno.

Ciò aggiunge rischi al ribasso sulla nostra stima di una crescita del PIL stabile a 0,3% t/t nel trimestre primaverile. Dato che difficilmente l’industria tornerà a contribuire in misura apprezzabile, tenuto conto del ruolo decisivo che hanno avuto le scorte sui dati di contabilità di inizio anno, e visto il minor vigore registrato nei mesi più recenti dalle indagini di fiducia delle imprese, il rischio di un rallentamento su base congiunturale del PIL è concreto.

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