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Crédit Agricole

Creval, ecco i rumors sull’accordo in fieri tra Crédit Agricole e Dumont

Che cosa sta succedendo in Creval (Credito Valtellinese) in vista dell'assemblea decisiva per il rinnovo del cda. La mossa del socio Dumont, il ruolo del Crédit Agricole e la presidenza in bilico di Milo Fiordi. Ecco fatti, nomi e indiscrezioni

Accordo in fieri tra i soci francesi del Credito Valtellinese per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Creval?

E’ quello che si sussurra in ambienti finanziari milanesi dopo le ultime mosse dei soci della banca in vista dell’assemblea prevista per il 12 ottobre.

IPOTESI ACCORDO FRA DUMON E CREDIT AGRICOLE IN CREVAL?

L’ipotesi attorno a cui si sta ragionando prevede però il varo di un listone che rappresenti il punto di mediazione tra le istanze delle varie parti in gioco. A partire da quelle del socio francese Denis Dumont, l’uomo che con un inatteso blitz ha chiesto la revoca dell’attuale consiglio di amministrazione da presieduto da Miro Fiordi.

LA MOSSA DI DUMONT

Dumont – che tramite la finanziaria Dgfd controlla circa il 6% del Creval – punta a un board improntato alla forte indipendenza, con professionisti con esperienze estere e dotati di background finanziari e industriali.

LE INDISCREZIONI DEL SOLE 24 ORE

L’imprenditore francese avrebbe già un suo candidato forte per la presidenza al posto di Milo Fiordi: secondo il Sole 24Ore di oggi, “si tratta di Luigi Lovaglio, banchiere di grande esperienza proveniente dal mondo UniCredit: il manager ha curato passo dopo passo lo sviluppo della controllata polacca di piazza Gae Aulenti, Bank Pekao, di cui è stato Ceo fino a luglio 2017”.

CHE COSA FARA’ IL CREDIT AGRICOLE?

Un nome che potrebbe essere gradito anche all’altro socio francese di Creval, il colosso Crédit Agricole, che ha il 5% della banca. Anche se al momento non ci sono conferme o certezze. “Non siamo attivi” e questo significa che “non interveniamo su questioni di governance”, ha detto il Senior country officer per l’Italia della banca francese, Giampiero Maioli, sull’ipotesi di presentare una propria lista, ha ricordato il Sole.

NIENTE CONTESA COME IN CARIGE

“Non si va verso una vera contesa, si sta lavorando per soddisfare le esigenze comuni di un rinnovo della governance che sia più market friedly”, ha detto una fonte al corrente del dossier a Reuters.

IL LANCIO DELLA REUTERS

“Non è una situazione come quella di Carige, dove si litiga e due azionisti si contendono la banca. Si prende atto di un cambiamento profondo nell’azionariato e si anticipa quello che sarebbe comunque successo tra sei mesi”, ha aggiunto una seconda fonte a Reuters. (qui l’approfondimento di Start Magazine sui prossimi appuntamenti in Creval e Banca Carige).

I TEMPI PER IL RINNOVO DEL CDA

L’assemblea sulla revoca dell’intero Cda del Credito Valtellinese e sulla nomina di un nuovo board è stata convocata per il 12 ottobre prossimo, mentre la scadenza per la presentazione delle liste dei candidati è fissata per il 17 settembre.

LA POSIZIONE DELL’IMPRENDITORE FRANCESE

Dumont, che attraverso la holding Dgfd detiene il 5,78% circa del capitale, ritiene che il consiglio attuale non sia più rappresentativo del nuovo azionariato e ha criticato l’attuale board in buona parte composto da consiglieri già presenti nel board precedente, mettendo nel mirino soprattutto il presidente Miro Fiordi.

L’ATTUALE ASSETTO AZIONARIO

L’aumento di capitale da 700 milioni iperdiluitivo concluso a fine marzo scorso, dopo quello da 400 milioni del 2014, ha modificato radicalmente l’azionariato della banca determinando il quasi azzeramento dei vecchi soci retail e la presenza prevalente dei fondi esteri.

Tra i soci più rilevanti figurano il fondo Hosking partners (5,05%), il fondo Algebris di Davide Serra (5,28%) e Robert Pitts (8,5%). L’ultimo ingresso rilevante è quello di Credit Agricole, che a fine luglio scorso ha rilevato il 5%, e che può crescere al 9,9%, nel quadro di una partnership nella bancassurance.

Ma la partnership è solo un primo step per contribuire a determinare un cambiamento nel board del Credito Valtellinese. Si vedrà.

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