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Abi Sindacati

Contratto bancari, che cosa si agita tra sindacati e istituti di credito

La proposta di Patuelli (Abi) sulla proroga del contratto. La posizione di Sileoni (Fabi) che si differenzia dalla Cgil. E le indiscrezioni sui vertici del Comitato affari sindacali e lavoro dell’associazione bancaria Maretta tra sindacati dei bancari dopo l’iniziativa dell’Abi sul contratto. Dall’associazione degli istituti di credito presieduta da Antonio Patuelli è giunta una proposta:…

Maretta tra sindacati dei bancari dopo l’iniziativa dell’Abi sul contratto. Dall’associazione degli istituti di credito presieduta da Antonio Patuelli è giunta una proposta: far slittare la scadenza, la vigenza, del contratto dei bancari e quindi il relativo rinnovo di un anno. Ma non tutti i sindacati sono concordi. Ecco fatti, nomi, numeri e indiscrezioni.

LA PROPOSTA

Far slittare la scadenza del contratto dei bancari e quindi il relativo rinnovo di un anno. Ossia a fine 2019. Perché? Così si eviterebbe la disdetta che, sempre secondo il contratto, dovrebbe arrivare alla fine del mese di giugno per consentire di rivedere i dettagli. Questa è la proposta dell’Abi ai segretari generali dei lavoratori del settore. L’Abi presieduta da Antonio Patuelli nella missiva ai segretari chiede ai sindacati di rispondere entro il prossimo 20 giugno (il 10 luglio prossimo è previsto il rinnovo delle cariche con la probabile riconferma di Patuelli per 2 anni).

FRA ABI E CGIL

Le banche, sotto la guida e il consiglio del capo negaziatore, Francesco Micheli (Intesa Sanpaolo) – ha scritto Firstonline – nel settembre del 2013 disdettarono unilateralmente il contratto portando la categoria allo sciopero generale un mese dopo. Il contratto venne rinnovato poi nel marzo del 2015, dopo un lungo periodo di conflitto, con un mini aumento di 85 euro. “Affrontare il rinnovo nei primi mesi del 2019 conviene sia alle banche che ai sindacati per una lunga serie di ragioni, non ultima il rinnovo della segreteria della Fisac Cgil a novembre”, aggiunte First. E’ proprio così?

COSA DICE LA FABI

Il maggior sindacato del settore, però, ossia la Fabi borbotta e non poco. “Non è assolutamente vero che tutti i sindacati del ‘credito’ siano d’accordo sulla proroga della scadenza di un anno. – commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – La Fabi vuole assumere una posizione unitaria solo dopo l’incontro fra tutti i segretari generali dei sindacati prevista per il 12 giugno a Roma. Non vogliamo regalare un anno di aumenti economici alle banche, cosa che potrebbe accadere nel caso di proroga al buio, per due motivi: primo perché le banche stanno nuovamente ritornando agli utili, prova ne sono i risultati delle trimestrali. Secondo perché vogliamo gestire i cambiamenti organizzativi in atto nel settore entro il 2018, condividendo e non subendo i cambiamenti già in atto. Inoltre il congresso della Fisac Cgil – dice riferendosi sempre a notizie di stampa – non può rappresentare un ostacolo o un problema all’inizio delle trattative, anzi rappresenterà un forte e positivo valore aggiunto alla relazioni sindacali. Quindi niente fughe in avanti ma unitarietà fra sindacati e condivisioni delle scadenza con Abi”.

SCENA E RETROSCENA

L’Abi – come detto – ha chiesto ai sindacati una risposta entro il prossimo 20 giugno data dell’Esecutivo guidato da Antonio Patuelli. Il rinnovo a luglio delle cariche in Abi, intanto, potrebbe portare ad un avvicendamento alla guida del Casl, il Comitato affari sindacali e lavoro dell’Abi, Eliano Omar Lodesani, subentrato a Profumo nell’ottobre 2015 dopo la firma del contratto attuale, potrebbe dover fare un passo indietro se Intesa conquistasse come probabile una vicepresidenza.

LE MANOVRE DI FILOSOMI IN ABI

Infatti, assodata la conferma di Patuelli per un altro biennio, proprio in chiave contratto si sta decidendo la partita sul Casl finora guidato da Lodesani. L’ex alto dirigente di Intesa potrebbe essere rimpiazzato da un collega, Alfio Filosomi, che ha un lungo trascorso a Palazzo Altieri. Filosomi si sta muovendo sottotraccia, incontrando tutti i capi delle relazioni industriali e sta studiando come derogare lo statuto che vieta alti incarichi a chi non siede nel comitato esecutivo.

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