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Come vanno i conti del gruppo Poste Italiane. Report Corte dei Conti

Che cosa emerge dalla relazione della Corte dei Conti sui bilanci 2018 del gruppo Poste Italiane. Numeri, tabelle, confronti e analisi

“Poste italiane spa ha chiuso il bilancio d’esercizio 2018 con un risultato economico positivo di 584 milioni di euro, inferiore di 67 milioni rispetto al risultato del 2017, alla cui realizzazione ha contribuito l’utile di 597 milioni realizzato dal Patrimonio Separato BancoPosta”.

E’ quanto si legge nella relazione pubblicata oggi della Sezione controllo enti della Corte dei conti su Poste italiane e sul gruppo Poste evidenziando un trend positivo ma una flessione dei servizi.

“I ricavi totali si sono attestati a 9.289 milioni, risultato equivalente a quello del precedente esercizio (9.290 milioni), nonostante il minor apporto dei dividendi dalle società controllate (262 milioni nel 2018 a fronte di 508 del 2017) e delle plusvalenze da alienazione di strumenti finanziari (404 milioni nel 2018 contro 638 nel 2017) – si legge nella relazione -I servizi postali, al netto delle contribuzioni statali (323 milioni), hanno realizzato profitti in flessione dello 0,2%, per effetto combinato del declino della domanda per la distribuzione dei servizi tradizionali di corrispondenza e dell’incremento del segmento pacchi, trainato dall’e-commerce”. I Servizi BancoPosta hanno conseguito ricavi pari a 5.419 milioni, in crescita del 6,1% sul 2017.

Per quanto riguarda i risultati del gruppo Poste Italiane, osserva la Corte dei Conti, il consolidato ha chiuso l’esercizio 2018 con un utile di 1.399 milioni, più che raddoppiato rispetto al risultato del 2017 (689 milioni). I ricavi, pari a 10.864 ml, hanno registrato la complessiva crescita del 2,2% rispetto al 2017.

Tale risultato sconta la flessione dell’1,4% dei proventi rivenienti dai Servizi Postali e commerciali ma incassa l’incremento del 7,2 per cento dei ricavi dei Servizi di pagamenti, mobile e digitale, del 4,6% di quelli dei Servizi Finanziari e dell’1% dei Servizi Assicurativi del gruppo POste.

Registra ulteriori progressi, in termini di redditività, il settore assicurativo, facente capo al Gruppo Poste Vita, anche se le attività di raccolta, con riferimento alle polizze vita tradizionali di ramo I, segnano rallentamenti. Nel corso dell’anno, la compagnia Poste Vita spa è stata impegnata nel predisporre interventi mirati, sia per garantire adeguatezza al proprio indice di solvibilità (solvency ratio), sia per contrastare gli effetti legati alla instabilità dello spread tra titoli italiani e tedeschi.

Un altro effetto rilevante sull’assetto organizzativo e imprenditoriale del gruppo deriva dall’ingresso, con decorrenza 1 ottobre 2018, della controllata PosteMobile spa nel settore dei pagamenti e della monetica, in qualità di IMEL, parallelamente al suo impegno originario di gestore di telefonia mobile, ed il contestuale cambio di denominazione in PostePay spa.

ECCO DI SEGUITO ALCUNE TABELLE PRESENTI NELLA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI SU POSTE

LE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE DELLA CORTE DEI CONTI SUL BILANCIO DI POSTE ITALIANE

Poste italiane s.p.a. ha chiuso il bilancio d’esercizio 2018 con un utile di 584 ml, inferiore di 67 ml rispetto al risultato del 2017, alla cui realizzazione ha contribuito l’utile di 597 ml realizzato dal Patrimonio Separato BancoPosta. Per la redazione del bilancio 2018 la Società ha utilizzato i nuovi principi contabili IFRS 9 e IFRS 15 i cui effetti, rilevati nei saldi di apertura al 1° gennaio 2018, sono rappresentati dall’incremento delle Attività finanziarie per 1.923 ml (principalmente per la riclassifica di strumenti finanziari precedentemente valutati al costo ammortizzato ed ora valutati al fair value) e dalla rilevazione delle perdite attese in applicazione del nuovo modello di impairment sulle Attività finanziarie e sui Crediti per complessivi 28 ml.

L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti, nella riunione del 28 maggio 2019, ha stabilito di destinare l’utile dell’esercizio 2018 del Patrimonio BancoPosta (597 ml) a disposizione della Società e quello di Poste italiane s.p.a. (584 ml) alla distribuzione in favore degli azionisti, a titolo di dividendo, dell’importo di 0,441 euro per ognuna delle azioni ordinarie in circolazione al 24 giugno 2019 ed a “Risultati portati a nuovo” per la parte residua. I ricavi totali si sono attestati a 9.289 ml, risultato equivalente a quello del precedente esercizio (9.290 ml), nonostante il minor apporto dei dividendi dalle società controllate (262 ml nel 2018 a fronte di 508 ml del 2017) e delle plusvalenze da alienazione di strumenti finanziari (404 ml nel 2018 contro 638 ml nel 2017). I Servizi Postali, al netto delle Contribuzioni statali (323 ml), hanno realizzato profitti in flessione dello 0,2 per cento, per effetto combinato del declino della domanda per la distribuzione dei servizi tradizionali di corrispondenza e dell’incremento del segmento pacchi, trainato dall’e-commerce.

I Servizi BancoPosta hanno conseguito ricavi pari a 5.419 ml, in crescita del 6,1 per cento sul 2017. Nel comparto si rileva l’incremento dei proventi rivenienti dal Risparmio Postale (+16,7 per cento), la cui remunerazione è stata calcolata ai sensi della nuova convenzione siglata con la Cassa DDPP a dicembre 2017, dagli impieghi della raccolta su conti correnti postali (+5,5 per cento) e dal Collocamento prodotti di finanziamento (+22,4 per cento). I costi si sono attestati a 8.511 ml, in linea con le risultanze del precedente esercizio (8.510 ml). Nell’aggregato si rilevano l’incremento dell’1,2 per cento del costo del lavoro e del 25,0 per cento degli oneri dell’operatività finanziaria.

La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato al Risultato operativo e di intermediazione (Ebit) di 778 ml, sostanzialmente analogo a quello del 2017 (779 ml). Al 31 dicembre 2018, la struttura patrimoniale della Società è caratterizzata da un Patrimonio netto di 5.419 ml, inferiore di 93 ml sull’anno di comparazione, ed un avanzo della Posizione finanziaria netta di 3.138 ml, in flessione di 135 ml sul 2017, per effetto della contrazione del fair value dei titoli detenuti dal Patrimonio BancoPosta passato da 39,1 md del 2017 a 32,0 md nel 2018. A seguito della intervenuta ricognizione delle principali esposizioni creditorie e debitorie tra Poste e MEF di cui al “Tavolo di lavoro” congiunto con il Mef-Dipartimento del tesoro e Ragioneria Generale dello Stato, i crediti vantati dalla Società verso il Mef sono diminuiti nell’anno del 59,0 per cento per effetto dell’incasso, nel corso dell’anno, di crediti relativi a posizioni pregresse (166 ml) oltre alla regolare liquidazione delle competenze maturate nell’anno.

Il volume degli investimenti industriali realizzati dalla Società nella logistica postale, nell’ammodernamento e ristrutturazione immobiliare e nell’informatizzazione e reti TLC, è di 457 ml, aumentati del 13,7 per cento sul 2017. A questi si aggiungono gli investimenti finanziari (242 ml) relativi, principalmente, alla sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale di Poste Mobile (140 ml) e di Anima Holding (30 ml).

Il costo del lavoro, pari a 6.080 ml (6.010 ml nel 2017), è stato sostenuto per 130.867 unità FTE (134.1490 nel 2017). Esso costituisce il 71,4 per cento del totale dei costi della produzione aziendale ed assorbe il 72,2 per cento dei ricavi totali. Diminuisce la componente ordinaria dell’onere per effetto del calo dei dipendenti impiegati nell’anno (3.323 FTE in meno rispetto al 2017), ma si incrementa, per 126 ml, quella straordinaria relativa al programma di esodi incentivati per i dipendenti prossimi alla pensione secondo gli strumenti normativi vigenti. Il complessivo costo del lavoro, se rappresentato solo nelle sue componenti ordinarie, evidenzia una tendenza in diminuzione, ipotizzabile anche nel medio termine. Sono 6.240 le cessazioni dal servizio registrate nel corso dell’anno, delle quali 4.859 con incentivo all’esodo superando le previsioni del Piano industriale Deliver 2022 che prevedeva la fuoriuscita anticipata di circa 4.000 unità nel 2018.

Continuano ad essere significativi anche nel corso del 2018 gli investimenti nel settore dell’Information Tecnology (circa 273 ml a fronte di 257 ml nel 2017). Una parte rilevante delle iniziative progettuali ha riguardato il BancoPosta con attività di progettazione, sviluppo, evoluzione e manutenzione dei sistemi informativi per il miglioramento dei processi e l’adeguamento normativo. Gli interventi si sono concentrati principalmente sulle iniziative relative alla costituzione dell’IMEL PostePay S.p.A., nonché sull’evoluzione tecnologica per la gestione dei processi relativi alle carte (Prepagate e di Debito). Nel 2018 è stato registrato un aumento di transazioni fraudolente e la stessa Società, anche a seguito di interventi parziali, ha rilevato l’esigenza di rafforzare i sistemi di monitoraggio e prevenzione, anche in recepimento delle linee guida EBA, incrementando le misure di sicurezza nel settore dei pagamenti.

Nel corso dell’anno è stato completato il processo di centralizzazione delle attività di approvvigionamento attraverso la confluenza nella funzione Corporate delle attività di acquisto svolte dalle società del Gruppo. È stato sviluppato anche un nuovo modello di funzionamento degli acquisti, specializzato per ambito merceologico con la finalità di garantire un processo unico all’interno del Gruppo e generare benefici in termini di economie di scala. Nel 2018 le attività di acquisto espletate da Poste Italiane hanno determinato un impegno di spesa complessiva pari a circa 1,86 Mld di euro (3.488 atti), di cui 1,18 Mld euro (2.743 atti) per le attività sottoposte all’applicazione del d.lgs. n. 50 del 2016 e 676,5 ml di euro (745 atti) per le attività non rientranti nel perimetro di applicazione, ovvero contratti Intercompany, esenti ed estranei.

Il Gruppo Poste italiane ha chiuso l’esercizio 2018 con un utile di 1.399 ml, più che raddoppiato rispetto al risultato del 2017 (689 ml). I ricavi, pari a 10.864 ml, hanno registrato la complessiva crescita del 2,2 per cento rispetto al 2017, risultante dalla flessione dell’1,4 per cento dei proventi rivenienti dai Servizi Postali e commerciali e dall’incremento del 7,2 per cento dei ricavi dei Servizi di pagamenti, mobile e digitale, del 4,6 per cento di quelli dei Servizi Finanziari e dell’1,0 per cento dei Servizi Assicurativi. I costi sostenuti dal Gruppo ammontano a 9.365 ml, inferiori di 141 ml rispetto al 2017 (-1,5 per cento) per effetto dei minori accantonamenti ai Fondi per rischi e oneri effettuati nell’anno (239 ml nel 2018 a fronte di 410 ml del 2017). Il Costo del lavoro si è attestato a 6.277 ml, in crescita dello 0,7 per cento, includendo le componenti straordinarie legate all’incentivazione all’esodo. La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato al Risultato operativo e di intermediazione (Ebit) di 1499 ml, in crescita di 376 ml sul 2017.

Le imposte dell’esercizio ammontano a 91 ml, inferiori di 287 ml sul precedente esercizio, per effetto della rilevazione della fiscalità differita sulla variazione delle riserve tecniche di Poste Vita per 385 ml (di cui 351 ml riferiti ai periodi d’imposta 2010-2017). Il Gruppo Poste, è stato interessato da operazioni di rimodulazione dell’assetto organizzativo, realizzate sulla base di quanto previsto dalle linee strategiche indicate nel Piano industriale “Deliver 2022”, che hanno coinvolto le quattro aree di business: Servizi di corrispondenza, pacchi e distribuzione; Servizi finanziari; Servizi assicurativi; Servizi di pagamenti, mobile e digitale. Nel settore postale e logistico rilevano le perdite gestionali di Postel s.p.a., di SDA s.p.a. e di Mistral Air s.r.l.; nei confronti delle ultime due si sono resi necessari nuovi interventi finanziari della controllante. È stata rivisitata l’operatività di SDA s.p.a. focalizzandola sulle attività tipicamente logistiche, anche in considerazione di una maggiore integrazione con la controllante, mentre le modifiche apportate ai programmi di Mistral Air s.r.l. ne hanno incentrato l’operatività sul settore cargo.

Tra gli aspetti più rilevanti che hanno caratterizzato l’area finanziaria nel corso del 2018, si annota la rimodulazione delle competenze, realizzata in particolare con il trasferimento, in capo ad Anima Holding, delle attività di investimento, precedentemente assegnate a BancoPosta Fondi s.p.a. SGR, sul portafoglio afferente alle polizze di Ramo I per un valore di circa 70 md, nonché con l’affidamento, alla stessa SGR, del mandato di gestione finanziaria del patrimonio BancoPosta. Registra ulteriori progressi, in termini di redditività, il settore assicurativo, facente capo al Gruppo Poste Vita, anche se le attività di raccolta, con riferimento alle polizze vita tradizionali di ramo I, segnano rallentamenti.

Nel corso dell’anno, la compagnia Poste Vita s.p.a. è stata impegnata nel predisporre interventi mirati, sia per garantire adeguatezza al proprio indice di solvibilità (solvency ratio), sia per contrastare gli effetti legati alla instabilità dello spread tra titoli italiani e tedeschi. La realizzazione di tali obiettivi è stata perseguita dalla Compagnia anche in sede di redazione del bilancio 2018, mediante il ricorso a misure di natura contabile e fiscale; queste hanno contribuito al mantenimento dei requisiti di adeguatezza patrimoniale e di redditività, consentendo di non attivare, allo stato, l’opzione di rafforzamento patrimoniale contemplata nella lettera di impegno incondizionato ed irrevocabile sottoscritta dalla controllante nel corso dell’esercizio. Il positivo andamento del settore assicurativo è stato confermato anche dai risultati della semestrale 2019.

Un altro effetto rilevante sull’assetto organizzativo e imprenditoriale del Gruppo deriva dall’ingresso, con decorrenza 1° ottobre 2018, della controllata PosteMobile s.p.a. nel settore dei pagamenti e della monetica, in qualità di IMEL, parallelamente al suo impegno originario di gestore di telefonia mobile, ed il contestuale cambio di denominazione in PostePay s.p.a.

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