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Come sarà il fisco di Conte, Di Maio e Salvini per i liberi professionisti

Fatti, programmi, parole, annunci e incognite sul sistema tributario per i liberi professionisti che si va delineando Si delinea il nuovo fisco in prospettiva per i lavoratori professionisti. Dopo le prime indicazioni contenute nel contratto di governo fra Movimento 5 stelle e Lega in materia tributaria, ieri sono arrivati altri dettagli dai leader della maggioranza…

Si delinea il nuovo fisco in prospettiva per i lavoratori professionisti. Dopo le prime indicazioni contenute nel contratto di governo fra Movimento 5 stelle e Lega in materia tributaria, ieri sono arrivati altri dettagli dai leader della maggioranza di governo.
Ecco parole, annunci e promesse. Si vedrà se, come, quando e cosa davvero saranno attuati programmi e intenzioni.

CHE COSA HA DETTO SALVINI

Partite Iva in cima all’attenzione del governo Conte. Ieri è il vicepremier Matteo Salvini a rinforzare il menù del programma di Governo sulle nuove tasse per le imprese intervenendo all’assemblea della Confesercenti. Non solo il taglio netto di 9 punti percentuali dell’Ires e l’estensione anche alle ditte individuali (oggi pagano l’Irpef) di una flat tax ridotta al 15%, ma anche una cedolare secca sui negozi e l’addio all’Imu per gli immobili sfitti.

I DETTAGLI SU PROGRAMMI E OBIETTIVI

Queste proposte si vanno di fatto ad affiancare e ad aggiungere alla ricetta dell’altro vicepremier Luigi Di Maio, che la scorsa settimana aveva annunciato l’abolizione degli studi di settore (ora in via di trasformazione nelle nuove pagelle fiscali), l’addio al redditometro (comunque già messo in soffitta dall’amministrazione finanziaria, nota il Sole 24 Ore di oggi) e allo spesometro destinato a scomparire con la fatturazione elettronica a partire dal prossimo 1° gennaio e soprattutto l’abolizione dello split payment. Tutte indicazioni, peraltro, contenute nel “Contratto di programma” firmato dal Movimento 5 Stelle e dalla
Lega dopo il voto del 4 marzo.

IL FISCO SECONDO SALVINI

Quella delineata ieri dal capo della Lega è “una vera e propria rivoluzione fiscale che secondo Salvini può partire in tempi rapidi”, scrive oggi il Sole 24 Ore. Data per certa la sterilizzazione delle clausole Iva che prevedono aumenti per 12,4 miliardi nel 2019, con la prossima legge di bilancio saranno poste le basi per una riduzione dell’aliquota Ires dal 24% al 15%. «Non in un quarto d’ora» ma nel giro di qualche mese, sarà affrontata quella che Salvini definisce «la follia» dell’Imu sui negozi sfitti, tradizionale cavallo di battaglia dei proprietari e dei negozianti.

E LE COPERTURE FINANZIARIE?

Le coperture arriveranno da maggiori margini di manovra sui conti pubblici, che Salvini è convinto di ottenere «ridiscutendo le regole europee» e da «un po’ di giustizia sul fronte fiscale». Il vicepremier ha usato proprio questa formula per parlare della più volte annunciata pace fiscale tra contribuenti e l’ex Equitalia che permetterà di sanare i contenziosi aperti con aliquote agevolate.

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