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Xi

Come la Cina sta allargando i cordoni della borsa su credito, tassi e regole

Il commento ai mercati finanziari di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, sulle ultime mosse della Cina in materia di politica istituzionale, finanziaria ed economica Inizio di settimana positivo sui mercati globali, per motivi che hanno forse più a che vedere con un ritorno del focus su argomenti diversi dalla trade war (come…

Inizio di settimana positivo sui mercati globali, per motivi che hanno forse più a che vedere con un ritorno del focus su argomenti diversi dalla trade war (come ciclo e earning seasons) che non con good news riguardo a quest’ultima.

La forza osservata sui mercati locali cinesi sembra dovuta ad una serie di notizie positive, per lo più sul fronte regulation:

** la China Banking and Insurance Regulatory Commission (CBIRC) avrebbe intenzione di rinviare l’istituzione di regole più stringenti per i wealth management products, pianificata per fine giugno/inizio luglio. La Commissione teme l’impatto sui mercati di un ulteriore repressione dello shadow banking system, in questa fase tribolata.

** Il regulator bancario cinese avrebbe intimato alle banche di “ridurre significativamente” i tassi applicati alla piccola e media impresa nel terzo trimestre.

** la China Securities Regulatory Commission (CSRC) ha l’intenzione di facilitare l’investimento nelle “A” shares da parte degli operatori esteri.

** Le riserve valutarie cinesi sono rimaste sostanzialmente stabili nel mese di giugno, un indizio che i flussi di capitali sono rimasti tranquilli nel periodo.

Con questo newsflow, non c’è da sorprendersi più di tanto che i mercati locali abbiano messo a segno un bel rimbalzo.

Sul fronte trade, se non altro, non ci sono state altre bordate di retorica. Restiamo in attesa del varo dei dazi sugli altri 16 bln di merci cinesi, a cui la Cina reagirà specularmente.

Il Premier Li ha ribadito l’intenzione della Cina di aprire la propria economia e i propri mercati, ma continuano le notizie di ostruzionismo nei porti cinesi nei confronti delle merci Usa.

Nel pomeriggio, in assenza di dati macro anche in US, Wall Street ha ripreso il cammino delle ultime 2 sedute, trainata da finanziari e industriali, mentre i difensivi (utilities, real estate e telecoms) sottoperformano significativamente. Si tratta di un quadro perfettamente coerente con le ottime business conditions che si osservano attualmente negli States.

La turbativa continua a venire dalle frizioni commerciali. A tale proposito, Reuters riporta che, ad un meeting tra la Merkel e Li Keqiang oggi a Berlino le aziende tedesche e cinesi hanno siglato una lunga serie di accordi. La strategia cinese è evidente: assecondare la tendenza all’isolazionismo di Trump. Vediamo quanto tempo passa ancora prima che i cenni di nervosismo di Corporate America si trasformino in qualcosa di più serio.

L’incertezza sulla Brexit ha impedito all’azionario europeo di chiudere la seduta sui massimi osservati in mattinata, ma comunque quella odierna può essere archiviata come un altra seduta positiva (la quinta a fila per l’Eurostoxx 50), con azionario e tassi in rialzo, e spreads in calo.

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