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Poste Italiane

Chi picchia contro Poste Italiane e governo?

L'articolo di Sebastiano Torrini

Ancora ostacoli e ritardi all’apertura concreta del mercato postale. A denunciarla è Nexive, uno degli operatori privati del mercato postale che in una nota ha parlato anche di “disparità di trattamento nell’ambito degli obblighi imposti agli operatori postali che hanno ottenuto dal Mise la nuova licenza individuale speciale per la notifica di atti giudiziari e violazioni del codice della strada”.

NEXIVE: RITARDI NELL’APERTURA DEL MERCATO POSTALE A DANNI DI UTENTI, P.A. E CITTADINI

Secondo l’azienda, “che ha già ottenuto tale licenza”, spiega in una nota, si tratta di una situazione, che “ostacola il raggiungimento di una completa ed effettiva liberalizzazione del mercato postale a danno degli utenti finali, pubbliche amministrazioni e cittadini”. Per l’amministratore delegato di Nexive, Luciano Traja, infatti, “nonostante siano passati diversi mesi dall’approvazione del decreto attuativo per le licenze postali, persistono forti ritardi che rallentano una concreta apertura del mercato postale alla libera concorrenza degli operatori privati”. Per questo, ha aggiunto “ci auguriamo che il ministero della Giustizia prosegua rapidamente l’opera di regolamentazione necessaria per aprire realmente il settore alla libera concorrenza e tradurre le nuove normative in realtà, sostenendo gli operatori che investono in questo settore”.

MANCANO LE LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DOPO LA LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO POSTALE PER ATTI GIUDIZIARI E MULTE

Ma come è nata l’intera vicenda? Il processo di liberalizzazione del mercato postale si è infatti bloccato dopo la legge 124/2017 (la legge sulla Concorrenza), che ha disposto l’abrogazione del regime di esclusiva in favore di Poste Italiane per le notifiche di atti giudiziari e multe. Il provvedimento prevedeva però che l’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, avesse il compito di regolamentare requisiti e obblighi per conseguire la nuova licenza individuale speciale, titolo che abilita gli operatori a svolgere i servizi liberalizzati. Ciò, in particolar modo, attraverso la frequenza di un corso di formazione della durata di quaranta ore per gli addetti all’accettazione e al recapito, le cui linee guida avrebbero dovuto essere messe nero su bianco dal ministero della Giustizia ma ancora non emanate rendendo, di fatto, inutili i conseguimenti dei titoli abilitativi da parte delle imprese.

UN GIRO AFFARI TRA I 10 E I 14 MILIONI

Quello dei recapiti è un mercato che qualche anno fa valeva oltre 80 milioni di euro e che ora, con la riorganizzazione del settore, rappresenta comunque un giro di affari di circa 10-14 milioni.

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