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Cdp, Tesoro, Fincantieri e non solo. La versione di Sace

Passato, presente e futuro di Sace secondo la controllata del gruppo Cdp Nota dell’ufficio stampa di Sace dopo i recenti articoli di StartMag: “In merito a Txf, è importante ricordare che proprio la stessa società specializzata in trade & export finance ha valutato Sace come Best Performing ECA nel 2017, non solo per risorse mobilitate…

Nota dell’ufficio stampa di Sace dopo i recenti articoli di StartMag:

In merito a Txf, è importante ricordare che proprio la stessa società specializzata in trade & export finance ha valutato Sace come Best Performing ECA nel 2017, non solo per risorse mobilitate ma anche per la qualità dell’approccio al cliente (grazie ad esempio alla Rete internazionale che “agisce come occhi e orecchie per gli esportatori italiani”, alla “disponibilità del management di Sace a incontrare i clienti” e alla “quantità di innovazioni introdotte per le PMI”). L’indagine citata nell’articolo, in particolare, è solo un’estrapolazione di una ricognizione più ampia che, pur segnalando possibili aree di attenzione, ha esiti complessivamente positivi per Sace. A titolo di esempio, si segnala che, oltre alla classifica basata sul giudizio degli esportatori, l’indagine di Txf riporta anche una classifica basata sul giudizio dei buyers (ovvero gli acquirenti degli esportatori italiani), in cui SACE risulta al terzo posto tra i best performer.

Lo stesso vale anche per l’altro report citato nell’articolo, ovvero il report to the U.S. Congress on Global Export Credit Competition, la ricognizione annuale sul mondo delle export credit agency realizzata per conto del governo americano. Da una lettura completa del documento è possibile leggere in diversi passaggi la presentazione di Sace come realtà che spicca per innovazione e proattività nell’approccio, soprattutto con riferimento alla Push Strategy, modalità d’intervento di cui risulta essere pioniera insieme alla canadese EDC. Un bilancio quindi nel complesso decisamente positivo per Sace.

La crescita delle risorse mobilitate da Sace non è dovuta alle sole grandi commesse, come riportato nell’articolo. La crescita delle risorse mobilitate dal Polo Sace Simest nel 2016-2018 è stata molto rilevante non solo nel suo complesso (+60%) ma anche per le imprese di medie e piccole dimensioni, con 20 miliardi di euro di risorse mobilitate a sostegno di questo segmento (CAGR del 10%). Il supporto offerto dal Polo alle imprese Mid e PMI è tuttavia riscontrabile anche indirettamente attraverso le garanzie prestate ai grandi esportatori nazionali che hanno un rilevante indotto per le rispettive filiere produttive (a titolo esemplificativo alcune grandi commesse arrivano a coinvolgere anche oltre 1.000 PMI sparse su tutto il territorio nazionale).

Questo risultato è, del resto, la risultante di un duplice sforzo, peraltro ispirato da linee guida condivise e approvate nel Piano Industriale: da un lato una crescente attenzione a settori ritenuti strategici per il Sistema Paese (che abbiano cioè rilevanti impatti su Pil e occupazione); dall’altro lato l’attuazione di approcci innovativi per far crescere export con particolare attenzione alle aziende Mid e PMI.

Un duplice sforzo in cui il supporto a grandi commesse con importanti ricadute per il Pil e l’occupazione non va a discapito, ma è sinergico, rispetto alla rilevante e crescente attività di Sace a sostegno di aziende di piccola e media dimensione.

Sul primo punto, il sostegno si è concentrato nei settori a più alto impatto sul Pil e sull’occupazione, tra cui rientra sicuramente la cantieristica che ha i moltiplicatori più alti rispetto a tutti gli altri comparti industriali italiani, sia per produzione (3,7x) che per occupazione (18,6x). Interventi resi possibili anche grazie alla riassicurazione statale: nonostante la complessità operativa, con un importante lavoro di squadra con CDP e i Ministeri rilevanti, Sace ha potuto supportare tutte le operazioni strategiche nelle quali è stata coinvolta.

E questo nulla toglie al grande lavoro svolto per supportare le PMI con soluzioni e strumenti innovativi. Tra le principali iniziative: Push Strategy, la garanzia di linee di credito a grandi Buyer esteri in settori strategici per sostenere l’assegnazione di commesse/contratti italiani (garantiti finanziamenti per 1,7 miliardi di euro); iniziative dedicate alle filiere (es. aeronautico e automotive); il lancio del prodotto di recupero crediti esteri; il ridisegno, la semplificazione e la digitalizzazione di 5 prodotti end to end per PMI; il lancio del nuovo prodotto per dilazione pagamento e il rilancio del prestito agevolato (Simest 394) con un aumento del 70% dei volumi nell’ultimo anno; il dimezzamento dei tempi di risposta ed erogazione (95% operazioni <5milioni online); il lancio del digital factoring e del programma Education to Export. è stata inoltre rafforzata la presenza in Italia (con una razionalizzazione e una intensificazione della rete dei Sace Point sul territorio) e anche all’estero (prima Export Credit Agency europea ad avere un ufficio nella Cina Continentale a Shanghai).

È utile ricordare, che il Polo Sace Simest ha sempre agito nel pieno rispetto del Regolamento di Direzione e Coordinamento di Gruppo.

Segnaliamo inoltre che alcuni consiglieri indicati all’interno dell’articolo non erano in realtà presenti in realtà al Cda citato. L’incontro – per il quale tutti i partecipanti sono tenuti a un trattamento confidenziale delle tematiche discusse – si è svolto nella più sana e serena dialettica di una governance indipendente, in un contesto in cui l’azienda – sottolineiamo – ha raggiunto e superato in ogni singolo anno tutti gli obiettivi di crescita (con aumenti delle risorse mobilitate sempre a doppia cifra), redditività (sempre in linea e di poco superiore agli obiettivi) e patrimonializzazione (anche questa sempre in linea e di poco superiore agli obiettivi) contenuti all’interno del Piano Industriale approvato nel 2016 dallo stesso Cda nel 2016.

Ribadiamo da ultimo, quanto già segnalato e pubblicato dal vostro giornale ovvero che nessuno in Sace, e men che meno l’amministratore delegato Alessandro Decio, ha mai auspicato né si è mai permesso di suggerire il miglior assetto proprietario di Sace stessa. Al contrario, tanto l’amministratore delegato, quanto l’azienda tutta, si sono sempre adoperati costruttivamente per fare proposte che possano rendere ulteriormente competitivo il supporto all’export e che portino ad un efficientamento ed ottimizzazione delle risorse pubbliche. Tutte le riflessioni sull’ideale assetto proprietario di Sace, se ritenute necessarie, spettano solo agli azionisti di Sace, ovvero Cassa depositi e prestiti e Mef che oltre ad essere l’azionista di controllo di Cassa depositi e prestiti, è il garante di ultima istanza dell’attività di garanzia e di supporto all’export erogato da Sace.

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