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Carige, ecco come le Bcc di Cassa centrale salvano la banca di Genova snobbata dai big del credito

L'assemblea degli azionisti Carige ha approvato la proposta di aumento di capitale per 700 milioni di euro. Il ruolo decisivo di Cassa centrale banca (Ccb), la posizione di Malacalza, le parole dei commissari e i prossimi passi

Incredibile ma vero. Le tanto bistratate Banche di credito cooperativo salvano Carige, snobbata dalle grandi banche italiane e dai fondi stranieri. Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA HA DECISO L’ASSEMBLEA DEI SOCI DI CARIGE

L’assemblea degli azionisti Carige ha approvato la proposta di aumento di capitale per 700 milioni di euro, legata al piano di riassetto con il Fondo interbancario (Fitd) e lo Schema volontario, assieme alla trentina Cassa centrale banca (Ccb), una delle due holding del credito cooperativo.

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I NUMERI DELL’ASSEMBLEA DI CARIGE

Hanno votato 20.426 azionisti in proprio e per delega con il 47,66% del capitale. Favorevoli il 91% dei presenti, pari al 43,3% del capitale.

CHE COSA HANNO FATTO I MALACALZA

La famiglia Malacalza, non presentandosi in assemblea, “ha reso possibile questo risultato: e’ stata una scelta consapevole e generosa”, ha detto Pietro Modiano, commissario straordinario Carige, al termine della assemblea degli azionisti che hanno approvato il salvataggio. Anche Fabio Innocenzi, commissario straordinario, ha ringraziato “tutti gli azionisti, anche quello che non presentandosi hanno reso possibile l’approvazione”.

IL RUOLO DI CASSA CENTRALE BANCA

Un ringraziamento per Ccb è arrivato dai commissari di Carige. Se la trentina Cassa centrale banca non utilizzerà l’opzione per acquistare le quote di Carige sottoscritte nell’aumento di capitale dal Fondo interbancario e dallo Schema volontario “si sviluppa il piano industriale, avendo come azionisti di riferimento Fitd e Svi, più Ccb” (con la quota iniziale del 9,9%) e “si va a vedere quale partnership riusciremo a trovare, ma da posizioni di forza”, ha detto il commissario Carige Fabio Innocenzi, rispondendo a un socio che chiedeva cosa succederà se la cassa trentina non diventerà il socio di riferimento. “Il piano che è stato presentato è ‘stand alone’, con il rafforzamento patrimoniale che viene proposto oggi e si svilupperà il piano industriale definito”.

LE CRITICHE AL CASSA CENTRALE BANCA

Ma nel mondo cooperativo, tra gli analisti, gli osservatori e le agenzie di rating non mancano critiche e perplessità per la mossa del credito cooperativo che tramite Cassa centrale banca di fatto devia dal percorso cooperativo puntando su una banca non cooperativa anche se Carige opera in zone complementari rispetto a quelle delle Bcc di Cassa centrale banca.

L’OK DEL MONDO COOPERATIVO

Cassa centrale banca “non ha una natura speculativa, e abbiamo un solido motivo di credere che Ccb avrà tutela degli azionisti e del territorio”. E’ una parte della replica del commissario Fabio Innocenzi ai piccoli soci, che lamentavano l’ipotesi che l’intervento di Ccb potesse penalizzarli più del previsto dopo l’acquisto della partecipazione del Fondo Interbancario. Il commissario Raffaele Lener ha chiarito che la banca non è intervenuta se non come oggetto della trattativa quando il Fitd e Cassa centrale banca hanno deciso sull’opzione call per Ccb, che prevede uno sconto del 50% per rilevare le quote in mano al Fondo interbancario. “Ma non sarà nel loro interesse lanciare offerta penalizzante”, ritiene ancora Lener. In più, sottolinea Innocenzi, “l’intera operazione è stata vagliata e autorizzata dalle competenti attività di vigilanza”.

I BIG HANNO SNOBBATO CARIGE

“Nessuna banca italiana ha offerto alcunché per Carige”. Lo ha ricordato in assemblea il commissario Fabio Innocenzi replicando alle rimostranze di alcuni soci sul piano Fitd-Ccb. Anche nelle negoziazioni avviate “il valore di questa banca è stato ritenuto da tutti gli azionisti negativo. Tutti entravano a patto che il Fondo interbancario mettesse capitale” e “il Fondo interbancario ha deciso tecnicamente un intervento di salvataggio”.

IL CASO BLACKROCK

Innocenzi ha ricordato l’ipotesi di intervento del fondo Blackrock, la sola “emersa dopo una esplorazione condotta in tutto il mondo”. Ha segnalato una “negoziazione molto complicata e molto lunga”, fermata all’ultimo giorno dal comitato investimenti del fondo Blackrock, “per una combinazione tra una rilevante complessità tecnica dell’operazione e una visibilità politica non prevista e non compatibile” con gli obiettivi del fondo, decisa “comparando rendimento finanziario e rischio reputazionale”. Ha poi ricordato l’ipotesi di intervento del fondo Apollo, che però prevedeva l’azzeramento completo del bond sottoscritto a novembre dallo Schema volontario del Fondo interbancario. “A quel punto il Fitd, per evitare una perdita di 7, 8, 9 miliardi” che sarebbe gravata sul sistema bancaria “ha deciso un salvataggio non da parte del braccio volontario ma dal braccio obbligatorio”.

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