skip to Main Content

Enasarco

Caltagirone, Mainetti, Palenzona e De Agostini, come volano i mattoni sugli immobili di Enasarco

Il gruppo Caltagirone corre indirettamente in soccorso della sgr Sorgente di Mainetti nell’intricata vicenda dei fondi immobiliari della fondazione Enasarco? Fatti, nomi, numeri e indiscrezioni Si arroventa il dossier degli immobili Enasarco. Dopo il ricorso al Consiglio di Stato studiato dalla sgr Sorgente di Valter Mainetti, esclusa dalla gestione di due fondi immobiliari della fondazione…

Si arroventa il dossier degli immobili Enasarco.

Dopo il ricorso al Consiglio di Stato studiato dalla sgr Sorgente di Valter Mainetti, esclusa dalla gestione di due fondi immobiliari della fondazione Enasarco dopo che l’ente ne ha affidato la gestione a DeA Capital e Prelisos, scende in campo anche la sgr ex Mps, Fabrica, che fa capo ora al gruppo Caltagirone.

Ecco le ultime novità e la ricostruzione della vicenda che preoccupa non poco l’immobiliarista Mainetti, tra l’altro editore del quotidiano del Foglio con rapporti non troppo sereni con il fondatore Giuliano Ferrara e con il direttore Claudio Cerasa.

Oggi Mf/Milano Finanza scrive che “Fabrica sgr avrebbe deciso di rivolgersi all’Anac per il fatto di non essere stata chiamata a prendere parte al beauty contest nonostante si tratti di una delle principali sgr immobiliari del mercato”. La società di gestione del risparmio Fabrica, in passato del Monte dei Paschi di Siena, è ora riconducibile al gruppo Caltagirone visto che è controllata paritariamente da due aziende della galassia del costruttore ed editore, Azufin e Fincal (non a caso sia nel cda che nel collegio sindacale compaiono manager e professionisti storicamente vicini all’imprenditore; il presidente della sgr è Fabrizio Caprara, direttore amministrativo della Caltagirone spa e il vicepresidente è Mario Delfini, tra i manager di lungo corso più vicini al gruppo Caltagirone).

Il presidente della Fondazione Enasarco, Gianroberto Costa, in un’intervista a Mf/Milano Finanza del 10 luglio, ha sostenuto che la Fondazione Enasarco si era trovata ad agire d’urgenza per evitare che, in base ad alcune clausole del contratto, Sorgente acquisisse il diritto di vendere gli immobili dei fondi. “Per questo secondo Costa non c’era motivo di muoversi tramite una gara europea visto che in ballo c’era un investimento finanziario e non un appalto di servizio”, fa notare oggi Anna Messia di Mf.

Ma anche Sorgente si sarebbe mossa: indiscrezioni di ambienti legali parlano di un ricorso al Consiglio di Stato per chiedere una sospensiva d’urgenza.

Che cosa ha fatto scatenare la reazione di Sorgente e Fabrica? Enasarco, l’ente dei rappresentanti e agenti di commercio, ha trovato i due nuovi gestori dei fondi che fino a pochi mesi fa era affidati al gruppo Sorgente di Valter Mainetti, con cui Enasarco ha un intricato contenzioso e che ha condotto la Finanza a visitare Sorgente.

A sostituire Sorgente saranno “altri due player strutturati del mercato italiano, ovvero la quotata Prelios sgr e Dea Capital Real Estate (ex Idea Fimit), braccio immobiliare della società d’investimento che fa riferimento al gruppo De Agostini delle famiglie Boroli e Drago”, ha svelato a fine giugno Andrea Montanari.

In particolare, secondo lo schema definito dalla fondazione Enasarco, è stato assegnato a Prelios, la società presieduta da Fabrizio Palenzona e guidata dal direttore generale Riccardo Serrini e che ha un portafoglio complessivo (tra Italia ed Europa) di oltre 20 miliardi di assets under management, la gestione del fondo Megas, che attualmente ha un totale attivi superiore a 500 milioni. Mentre a Dea Capital Real Estate, la società guidata dall’ad Emanuele Caniggia, leader in Italia nel settore con 9,5 miliardi di masse in gestione e 45 fondi immobiliari, Enasarco ha assegnato la gestione del comparto Michelangelo Due (fa parte del fondo Donatello) che ha un attivo superiore ai 350 milioni. Nel portafoglio dei due fondi ci sono immobili di pregio come ad esempio la Galleria Alberto Sordi di Roma.

Perché la mossa di Fabrica, dunque del gruppo Caltagirone, è vista dagli addetti ai lavori come una manovra indiretta pro Mainetti?

Significativo un passaggio di un recente lancio di agenzia di Askanews rilanciato da Dagospia il 29 giugno: “Se si fossero oltrepassati i tre mesi dalla revoca, senza aver completato l’iter per l’assegnazione ai nuovi gestori, i due Fondi sarebbero tornati a Sorgente sgr per essere liquidati. Ciò avrebbe consentito di portare a conclusione le trattative per la vendita del patrimonio del fondo Megas, come quelle avviate da alcuni mesi con primari operatori del settore come Hines e Kkr”.

Il presidente della fondazione Enasarco, Costa, in un’intervista a Mf/Milano Finanza del 10 luglio, ha sostenuto però he la Fondazione Enasarco si era trovata ad agire d’urgenza per evitare che, in base ad alcune clausole del contratto, Sorgente acquisisse il diritto di vendere gli immobili dei fondi. “Per questo secondo Costa non c’era motivo di muoversi tramite una gara europea visto che in ballo c’era un investimento finanziario e non un appalto di servizio”, fa notare oggi Anna Messia di Mf.

Ma anche Sorgente, ovviamente, non sta con le mani in mano come Caltagirone (che in questa partita gioca contro Palenzona; una notizia nella notizia, si direbbe): indiscrezioni di ambienti legali parlano di un ricorso al Consiglio di Stato da parte di Sorgente sgr per chiedere una sospensiva d’urgenza.

La battaglia legale e finanziaria tra Enasarco e Sorgente, dunque, continua.

Back To Top