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BlackRock, Bridgewater, Marshall. Ecco chi punta contro le banche italiane

L’articolo di Luca Gualtieri, giornalista di Mf/Milano finanza, sui fondi stranieri in azione sulle banche italiane come Intesa, Unicredit, Banco Bpm e Ubi Banca I nomi sono quelli dei big della finanza internazionale e la cosa non stupisce visto che solitamente, quando arriva l’ondata ribassista, ad aprire le danze sono gli investitori con le spalle…

I nomi sono quelli dei big della finanza internazionale e la cosa non stupisce visto che solitamente, quando arriva l’ondata ribassista, ad aprire le danze sono gli investitori con le spalle più larghe.

CHI ANIMA LE VENDITE

Così anche in questi giorni a innescare le fortissime vendite sul comparto bancario italiano sono asset manager e hedge fund anglosassoni, insomma i soliti sospetti in circostanze di questo genere.

LE DIMENSIONI DEL FENOMENO

Solo per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno le posizioni corte aperte sulle quattro banche maggiori (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Ubi Banca) sfiorerebbero un valore di 1,1 miliardi.

I DATI DI BLOOMBERG

Monitorare i movimenti non è semplice, ma i dati forniti da Bloomberg consentono una prima mappatura di quanto sta accedendo sul mercato. Più che grandi ordini di vendita, le rilevazioni mostrano tante limature che si sono progressivamente intensificate nel corso dell’ultimo mese.

COME SI MUOVE BLACKROCK

Per il momento quindi non c’è una fuga generalizzata, ma solo un repentino calo dell’esposizione sul mercato italiano. Così ad esempio sta facendo BlackRock. L’asset manager statunitense guidato da Larry Fink è presente oggi nel capitale delle principali blue chip di Piazza Affari, a partire dalle grandi banche.

CHE COSA SUCCEDE ALLE BANCHE ITALIANE

E proprio qui ha ridotto le quote nelle ultime settimane: in Intesa Sanpaolo ad esempio ha venduto 26 milioni di titoli, alleggerendo una posizione che oggi lo vede attestato poco sotto il 5%. Meno decisa è stata la limatura in Unicredit dove proprio nei giorni scorsi BlackRock avrebbe messo sul mercato circa 167 mila azioni. L’orso ha contagiato anche altri asset manager americani come Franklin Resources che ha venduto oltre 7 milioni di azioni di Intesa Sanpaolo, mentre Transamerica Investment Services ha assottigliato di quasi 5 milioni di titoli la propria posizione nella Ca’ de Sass.

CHI SONO GLI ALTRI FONDI SUPER ATTIVI IN ITALIA

Molto attivi anche la canadese Manulife Financial e Fidelity che si sono alleggerite nel capitale di molte banche quotate italiane nei giorni del caos politico. Anche le divisioni di asset management delle grandi banche internazionali hanno contribuito al crollo dei titoli. Così ad esempio hanno fatto Goldman Sachs, Ubs e Credit Suisse, tutte storicamente ben posizionate su Piazza Affari.

TUTTI I NOMI DEI RIBASSISTI

Naturalmente tra i ribassisti non potevano mancare i grandi hedge fund. Bridgewater ad esempio, noto per le sue strategie aggressive, già nelle scorse settimane ha aperto posizioni short su Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il fondo guidato da Ray Dalio del resto scommette da tempo sul ribasso di Piazza Affari e non poteva farsi sfuggire l’occasione.

COME SI MUOVONO SULLE AZIENDE

Basti pensare che nel mese di febbraio, alla vigilia delle elezioni politiche, era riuscito a shortare contemporaneamente ben 18 blue chip tra cui Enel, Eni, Generali, Atlantia, Terna e Snam. Non è stato da meno Citadel Advisors, l’hedge di Chicago che nei giorni scorsi ha aperto una posizione corta su oltre 9 milioni di titoli di Banco Bpm.

CHI HA MESSO UBI NEL MIRINO

Il fondo è noto per le sue politiche di investimento spregiudicate che qualche anno fa gli costarono perfino un duro ammonimento da parte del governo di Pechino. Ubi invece è finita nel mirino dell’inglese Marshall Wace che ha uno short su quasi 35 milioni di titoli.

IL FONDO RIBASSISTA

Ribassista è anche l’hedge Aqr Capital Management, conosciuto tra gli addetti ai lavori per le sue ripetute scommesse contro il Montepaschi prima e dopo il salvataggio. Questa volta Aqr ha messo nel mirino Bper Banca insieme ad altri compagni di scorribande borsistiche come Ahl Partner, Old Mutual Global Investor, Discovery Capital Management e B&G Master Fund.

DOSSIER CREVAL

Sul Credito Valtellinese invece è calato Oceanwood Capital aprendo una posizione corta su quasi 8 milioni di titoli, quantità abbastanza simile a quella shortata da Numeric Investors.

LO SCENARIO

Se queste sono le operazioni più rilevanti, l’effetto valanga è stato intensificato da un miriade di piccoli o piccolissimi ordini di vendita che si sono intensificati negli ultimi giorni.

(Estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano finanza)

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