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Bcc, scontro Milano-Roma sul vertice Iccrea?

Che cosa si agita all'interno di Iccrea in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione in concomitanza con la nascita ufficiale del gruppo bancario cooperativo incentrato su Iccrea che è incalzato da Cassa centrale banca. Fatti, nomi, indiscrezioni e scenari

Scontro Milano-Roma per il vertice di Iccrea? E’ quello che si vocifera da giorni nel mondo creditizio in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione del gruppo cooperativo Iccrea, che peraltro sta incontrando qualche intoppo come raccontato da Start Magazine.

TUTTI I PROSSIMI PASSI DI ICCREA

Il gruppo bancario cooperativo che farà capo a Iccrea ancora non è stato costituito, ma tra le 142 banche ferve il dibattito sulla futura governance. L’appuntamento clou è l’assemblea prevista ad aprile che nominerà il nuovo board: “I componenti dovranno essere sempre 15, ma non saranno tutti espressione del mondo del credito cooperativo perché 5 dovranno essere indipendenti”, ha scritto oggi il Sole 24 Ore.

CHE COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE SU ICCREA

Si profila una contesa tra Nord, e in particolare le Bcc lombarde, e Sud, incentrato secondo alcuni osservatori in particolare sulla Bcc Roma: “Un’intesa di massima tra banche e federazioni che rappresentano tra il 30 e 40% del capitale di Iccrea è stata raggiunto per un avvicendamento della presidenza”, ha scritto Laura Serafini del Sole svelando l’operazione che punta a non rinnovare l’attuale presidente di Iccrea, Giulio Magagni.

GLI SCHIERAMENTI ALL’INTERNO DI ICCREA

Il fronte anti Magagni punta sul nome di Giuseppe Maino, uno dei tre vicepresidente di Iccrea e presidente della Bcc di Milano. Un nome su cui convergerebbe la gran parte delle Bcc del Nord. La Bcc Roma, invece, punta alla conferma di Magnagni? Si vedrà.

LE INCOGNITE NON SOLO PER BCC ROMA

Non è l’unica incognita che riguarda la Bcc di Roma. Ci sono anche le azioni di Iccrea detenute da Cassa centrale banca. Un dossier piuttosto scottante nel mondo creditizio che sta provocando da tempo tensioni.

PROGETTI CON INTOPPO DI ICCREA

Infatti nei giorni scorsi – come raccontato da Start Magazine – il presidente Magagni stimava un ultimo atto per il processo aggregativo di Iccrea, con l’assemblea della capogruppo spa. Ma da allora è emerso un intoppo: Bcc Roma, la più grande Bcc italiana, ha dovuto spostare al 13 gennaio l’assemblea per l’adesione definitiva al gruppo Iccrea.

LE TAPPE DI ICCREA E I PROBLEMI

Assise straordinaria che introdurrà le necessarie modifiche statutarie e l’indicazione dell’importo massimo dell’eventuale aumento di capitale: un atto  amministrativo dovuto quest’ultimo, adottato da tutte le Bcc che in queste ultime settimane hanno deliberato l’adesione obbligatoria (pena la perdita della licenza bancaria) ai due gruppi nazionali. Uno slittamento, quello della Bcc Roma, dovuto a questioni tecnico-logistiche (la banca ha oltre 30mila soci).

IL DOSSIER ASSEMBLEA

L’assemblea che si sarebbe dovuta svolgere il 16 dicembre è stata convocata per il 13 gennaio. La conseguenza sarà che tutto l’iter del gruppo Iccrea (144 banche contro le 86 del gruppo Ccb) dovrà spostarsi in avanti di qualche giorno.

RUMORS E INTERPRETAZIONI SU BCC E ICCREA

Intoppo abbastanza strano e non spiegato, si dice in ambienti della galassia cooperativa. Aggiunge un esponente del mondo cooperativo: “Se avesse voluto fare l’assemblea il 16 dicembre, Bcc Roma si sarebbe dovuta muovere per tempo e avrebbe tenuto l’assemblea straordinaria, come ha sempre fatto. Peraltro i quorum per la delibera di modifica dello statuto per l’ingresso nel Gruppo bancario creditizio sono inferiori a quelli normalmente previsti (si applicano quelli minori previsti dalla riforma delle Popolari)”.

LE INDISCREZIONI SU BCC ROMA

In verità, su alcuni giornali di provincia stanno emergendo i veri nodi dello slittamento delle operazioni in casa di Iccrea: “Ccb ha in mano il 22% delle azioni Iccrea e forse qualche grossa banca, per avere peso nella prossima governance del gruppo, avrebbe voglia di comprarle. Fatto che metterebbe in bilico la posizione di Magnani”, ha scritto il Corriere del Trentino.

LE PAROLE DEL VERTICE DI BCC ROMA

E sul Corriere Veneto, il giorno dopo, il presidente della Bcc Roma, Francesco Liberati, ha ammesso: “Sono favorevole a soluzioni di sistema. Abbiamo il 5% di Iccrea, il massimo. Ma il limite sarà elevato al 10% e potremo valutare la possibilità. Non vogliamo opzioni ostili, lo faremo se ce lo chiedono”.

LE INCOGNITE E GLI SCENARI

Non è chiaro, comunque, chi oltre a Bcc Roma voglia realmente acquistare le azioni Iccrea detenute dal gruppo Ccb e come si potrebbe comportare quest’ultima in assemblea in merito alle nomine del cda qualora non fossero state cedute per quella data.

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